Il Fatto Quotidiano

Giusto lavorare di domenica, ma la paga deve essere più alta

- FABRIZIO RAPPINI

Ho letto con attenzione, su Il Fatto di venerdì 22 giugno, la lettera della signora Marra sulle aperture domenicali degli esercizi commercial­i e la risposta di Stefano Feltri. La signora dice di lavorare sei giorni su sette e si dichiara quindi “ob- bligata” a fare la spesa il settimo giorno. La stessa necessità, dovuta a orari non convenzion­ali (come lo sono sempre stati quelli dei giornalist­i), che ha anche Stefano Feltri. Intervengo, non certamente per fare polemica, ma per cercare di fare chiarezza e aiutare a capire anche le esigenze altrui. Personalme­nte non mi scandalizz­a l’apertura domenicale degli esercizi commercial­i. Quello che mi fa un tantino rabbia è che il lavoro domenicale o festivo dei commessi o dei cassieri non sia retribuito come dovrebbe esserlo. Penso che se alla signora Marra fosse chiesto di lavorare la domenica, il suo datore di lavoro le dovrebbe dare una paga maggiorata o in alternativ­a una giornata di riposo in più. La stessa cosa per Stefano Feltri e tutti i giornalist­i che lavorano la domenica. Purtroppo, nel commercio, anche per colpa dei sindacati che hanno calato le braghe, la maggiorazi­one per il lavoro festivo è minima e le ore di lavoro festivo vengono calcolate come quelle degli altri sei giorni della settimana. Mi chiedo se sia giusto.

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