Giusto lavorare di domenica, ma la paga deve essere più alta
Ho letto con attenzione, su Il Fatto di venerdì 22 giugno, la lettera della signora Marra sulle aperture domenicali degli esercizi commerciali e la risposta di Stefano Feltri. La signora dice di lavorare sei giorni su sette e si dichiara quindi “ob- bligata” a fare la spesa il settimo giorno. La stessa necessità, dovuta a orari non convenzionali (come lo sono sempre stati quelli dei giornalisti), che ha anche Stefano Feltri. Intervengo, non certamente per fare polemica, ma per cercare di fare chiarezza e aiutare a capire anche le esigenze altrui. Personalmente non mi scandalizza l’apertura domenicale degli esercizi commerciali. Quello che mi fa un tantino rabbia è che il lavoro domenicale o festivo dei commessi o dei cassieri non sia retribuito come dovrebbe esserlo. Penso che se alla signora Marra fosse chiesto di lavorare la domenica, il suo datore di lavoro le dovrebbe dare una paga maggiorata o in alternativa una giornata di riposo in più. La stessa cosa per Stefano Feltri e tutti i giornalisti che lavorano la domenica. Purtroppo, nel commercio, anche per colpa dei sindacati che hanno calato le braghe, la maggiorazione per il lavoro festivo è minima e le ore di lavoro festivo vengono calcolate come quelle degli altri sei giorni della settimana. Mi chiedo se sia giusto.