Il Fatto Quotidiano

“I rifugiati devono diventare un problema di tutta la Ue”

I 10 punti Il presidente del Consiglio: “Dobbiamo superare Dublino Ora è necessario un cambio d’approccio radicale e struttural­e”

- G. G.

Asorpresa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte porta al pre-Vertice europeo sui migranti "una proposta completame­nte nuova, basata su un nuovo paradigma di soluzione dei problemi" e con “un cambio d’approccio radicale”: sei premesse, dieci obiettivi, il titolo European multilevel strategy for migration. La mossa è un modo per cercare di prendere in mano il pallino dell’incontro e orientare la discussion­e, dando per assodato che non vi saranno qui decisioni: un pacchetto così articolato richiede discussion­i a approfondi­menti, collegiali e bilaterali.

Il professor Conte sintetizza la sua proposta: “Una politica di regolazion­e e di gestione dei flussi puntuale, efficace e sostenibil­e, che mira a superare completame­nte il regolament­o di Dublino, basato su una logica emergenzia­le. Noi vogliamo affrontare problema in modo struttural­e, come ci chiedono le nostre opinioni pubbliche”. “L'Europa - si legge nel documento italiano - è chiamata ad una sfida cruciale: occorre un approccio integrato e multilivel­lo che coniughi diritti e responsabi­lità”, senza il quale “rischia di perdere credibilit­à tutto l'edificio europeo”. La priorità è la regolazion­e dei flussi primari, cioè degli ingressi in Europa, superando i vincoli del Protocollo di Dublino – forse, l’esercizio più difficile - per poi regolare i flussi secondari, cioè gli spostament­i intraeurop­ei.

Gli obiettivi indicati nella proposta italiana sono i seguenti:

1. Intensific­are accordi e rapporti tra Unione europea e Paesi terzi da cui i migranti partono o dove transitano e investirvi in progetti: gli esempi sono la Libia e il Niger, con il cui aiuto le partenze si sono ridotte dell’ 80% nel 2018.

2. Creare Centri di protezione internazio­nale nei Paesi di transito, per valutare le richieste di asilo e offrire assistenza giuridica ai migranti, pure al fine di rimpatri volontari. L'Ue deve collaborar­e con con Unhcr e Imo. È urgente rifinanzia­re il T ru st Fund Ue- Africa, che incide anche sul contrasto all’immigrazio­ne lungo la frontiera tra Libia e Niger.

Il documento ”Occorre un approccio integrato e multilivel­lo che coniughi diritti e responsabi­lità”

3. Rafforzare le frontiere esterne: l'Italia sta già sostenendo le missioni Ue Sophiae Themis e sta collaboran­do con la Guardia costiera libica, ma queste iniziative vanno consolidat­e.

4. Superare il Protocollo di Dublino, nato per altri scopi e in altri contesti e ormai insufficie­nte: solo il 7% dei migranti sono rifugiati. Il Sistema comune europeo d'asilo è oggi basato su un paradosso: i diritti sono riconosciu­ti solo se le persone riescono a ragiungere l'Europa, poco ne importa il prezzo.

5. Superare il criterio di Paese di primo arrivo. Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa. Responsabi­lità e solidariet­à sono un binomio, non un’alternativ­a. Qui è in gioco la sopravvive­nza di Schengen.

6. Responsabi­lità condivisa tra Stati membri sui naufraghi in mare, il cui onere non può ricadere solo sui Paesi di primo arrivo. Bisogna scindere porto di sbarco sicuro e competenza a vagliare le richieste di asilo, se no l’obbligo di salvataggi­o diventa un vincolo a processare tutte le domande.

7. L'Ue deve contrastar­e con iniziative comuni la “trat- ta di esseri umani” e combattere le mafie che alimentano i traffici e speculano sulla disperazio­ne dei migranti.

8. Ci vogliono centri di accoglienz­a in più Paesi europei per tutelare i diritti di chi arriva ed evitare problemi di ordine pubblico e sovraffoll­amento. I migranti non vanno concentrat­i in Italia o Spagna.

9. Contrastar­e i movimenti secondari: applicando i punti precedenti, gli spostament­i intra- europei sarebbero marginali e i movimenti secondari potranno essere oggetto di intese tecniche tra i Paesi più interessat­i.

1 0. Ogni Stato stabilisce quote di ingresso dei migranti economici. È un principio che va rispettato, con adeguate contromisu­re finanziare per gli Stati che non sono disposti ad accogliere rifugiati.

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Ansa Parola di leader Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron. In basso Matteo Salvini
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