Il Fatto Quotidiano

Le foto profilo su Facebook: l’ipocrisia dei like e dei cuoricini

- » SILVIA D’ONGHIA

Premessa d’obbligo: questo è un articolo politicame­nte molto corretto, ma pure – riteniamo – drammatica­mente vero. Per cui, se volete proseguire – e ci rivolgiamo soprattutt­o alle donne –, mettetevi una mano sulla coscienza e abbandonat­e ogni spirito buonista. E soprattutt­o ricordate che un’amica vera è quella capace di dire, sempre, la verità.

A CHI NON È capitato di trovare almeno una volta, su Facebook, la foto profilo di quella vecchia compagna di liceo, quella di cui tutti dicevano “è tanto simpatica, un tipo”, che a 30 anni di distanza occhieggia con bocca a culo di gallina e magari un bikini super-sexy sentendosi la Alena Seredova de noantri? Per carità, libera scelta: ognuna di noi ha la piena facoltà, e soprattutt­o il diritto, di vedersi e sentirsi magnifica. Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. Però è proprio questo il punto. “Sei splendida”, “Wo w !”, “Passano gli anni ma non per te”, “Fortunato l’uomo che ti ha accanto”. Ma vi sentite? Anzi, vi leggete? Ma se è proprio quella con cui andavate alle feste da ragazzine perché, con lei, il vostro metro e sessanta scarso incontrava l’occhio lungo persino del più figo della scuola? Tanto lei era quella simpatica, serviva ad attaccare bottone e, poi, a reggere il moccolo. L’età adulta, per fortuna, porta a più miti consigli e soprattutt­o a una concezione della bellezza e del proprio corpo diametralm­ente diverse. Eppure lei è ancora lì e, per quanto si sforzi di apparire truccata come una make up artist, rimane la “t i p a” da portarsi dietro alle feste.

Peggio ancora sono le fotografie di parti del corpo. Cosce al mare taglia 50, ombelichi con piercing che scompare sotto la ciccia, tatuaggi al centro della schiena rugosa. Anche qui, nessuno deve permetters­i di sindacare sulle libere scelte. Men che meno chi scrive. Ma siamo proprio sicure che inondare di like o di cuoricini quella foto, postare commenti del tipo “beata te che non hai un filo di cellulite” quando sapete benissimo che Photoshop fa miracoli, sia il commento più vero e sincero che potreste addurre? E non vi sentite un tantinello ipocrite? Anche perché, mentre lo scrivete, state ridendo sotto i baffi pensando che in fondo, sì, voi state invecchian­do, ma c’è chi lo sta facendo molto peggio di voi. Ma forse è proprio questa la tecnica: dare della “bellissima” alla “tipa” del liceo vi fa ritrovare quel piacere sottile – e necessaria­mente nascosto – che provavate anche quando, in attesa della festa, le facevate indossare la vostra minigonna più corta per renderla ridicola agli occhi degli altri. Chissà se anche allora le dicevate “magnifica”.

Qualcuno dirà: una persona è bella perché è bella dentro. Certo. Ma non prendiamoc­i in giro. Pensate a quante figuracce le evitereste se aveste il coraggio di dire la verità: “Questa foto fa schifo”. Forse perdereste un’amicizia (virtuale?). Ma forse, finalmente, quella “t ip a” si renderebbe conto delle serpi che ha intorno. E se proprio non ce la fate a dire la verità, fatevi un favore: tacete.

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