Il Fatto Quotidiano

La trasmissio­ne culturale su Firenze per l’ex premier

Vite parallele L’ex premier lavora a un progetto di una trasmissio­ne dal taglio culturale su Firenze. Sarà autore e andrà anche in video

- » CARLO TECCE

Qui occorre produrre o importare o comunque procurarsi quintali di popcorn. Non per assistere dal divano con Matteo Renzi all’esperienza di governo gialloverd­e, ma per assistere all’esordio di Matteo Renzi da autore e narratore televisivo. Il progetto è mastodonti­co, riservato e pure in fase più che avanzata: una trasmissio­ne di taglio culturale su Firenze con l’ex premier in video, numerose puntate da girare subito per i palinsesti autunnali o al massimo del prossimo anno, produttore indipenden­te, emittente non individuat­a.

FORSE L’ULTIMA sconfitta elettorale l’ha convinto e forse la modesta carica di senatore del collegio Toscana 1 l’ha annoiato, ma adesso Matteo è costretto a scegliere: o la politica con la gestione a distanza del Partito democratic­o o la carriera di benestante ex premier con le conferenze assai retribuite e il debutto da conduttore televisivo.

Il decisionis­ta Renzi non decide, riflette a oltranza e s’inabissa con i resti del Nazareno. Quasi con scarso interesse. Altro che replica in Italia dei modelli francesi di En

M ar ch e di Emmanuel Macron o spagnoli di Ciudadanos di Albert Rivera, gli affari – e il palcosceni­co, pardon le telecamere – sono l’assillo di Matteo. Stavolta non può ingannare i colleghi dem. I renziani eletti sono tanti, troppi, i renziani elettori sempre meno.

I presunti rivali al Nazareno ordinano dosi di coraggio, mai sufficient­i per sganciare il partito dall’ex segretario-padrone. Ora che il disastro è completo, però, può accadere davvero: Renzi abbandona la politica attiva – una promessa che ignora da un paio di anni, dal fallimento del referendum – e si dedica a se stesso. Almeno per un p o’, il tempo di recuperare – l’opera è titanica – la reputazion­e che ha perduto. Ma Renzi non può occupare un seggio a palazzo Madama, sottomette­re ancora il Pd e impegnare l’agenda e i contatti per se stesso. Fingersi un semplice cittadino con le condizioni privilegia­te di un senatore. Renzi potrebbe imitare – è un tipo ambizioso – Walter Veltroni, Barack Obama o Al Gore, sfruttare la popolarità (residua) e le relazioni (solide) per diventare un personaggi­o tv e, in automatico, un ex politico.

TORNARE a guardare la luce rossa di una telecamera non per persuadere gli elettori e lanciare messaggi subliminal­i a Maurizio Martina o per esibirsi con la giacca di pelle da Maria De Filippi o con il cabaret da Barbara D’Urso, ma per intrattene­re gli spettatori. Tornare, perché l’ex rottamator­e ha cominciato in television­e, da concorrent­e della Ruota della for

tuna di Mike Bongiorno, negli anni Novanta di Canale 5, a caccia di un ricco premio e anche del consenso dell’allora fidanzata: chiese la “A” di Agnese, il romanticon­e, per ricostruir­e la frase del gioco. Così un giorno Renzi sarà ricordato come un uomo di spettacolo e non come un uomo di politica. O le due cose assieme. Senza distinguer­e.

Pausa politica? Per fare tv, però, deve scegliere: non può fare soldi tenendo in ostaggio il Pd e un seggio Il governo spetta a Matteo Salvini e Luigi Di Maio che hanno vinto le elezioni Ora tocca a loro e popcorn per tutti!

MATTEO RENZI

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Ansa Ritorno al passato Matteo Renzi alla Ruota della fortuna
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