Il Fatto Quotidiano

“Un disastro”. Lo choc nell’ex Toscana rossa E tra un anno si vota in Regione e a Firenze

Cadono Siena, Pisa e Massa: tutti e tre i capoluoghi vanno verso destra

- » DAVIDE VECCHI

Un

disastro. È lapidario Enrico Rossi sull’esito dei ballottagg­i per il Pd. Lui guida la Regione Toscana, quella un tempo rossa e oggi un po’ di tutti. E tra un anno qui si vota per le regionali e per il Comune di Firenze, dove il sindaco Dario Nardella, difficilme­nte potrà tentare la riconferma e infatti scalpita per avere un posto in lista alle prossime Europee. “Ce la giocheremo ma è un disastro”, dice Rossi.

IERI SON CADUTIfeud­i pesanti: Siena, Pisa, Massa. In tutti i tre ballottagg­i i candidati di centrosini­stra sono usciti sconfitti. E il bilancio finale di questa tornata amministra­tiva vede i dem alla guida di ap- pena 3 su 11 capoluoghi. Il risultato della città del Palio è forse il più sorprenden­te. Qui dove il Pci e i suoi eredi non hanno mai perso nella storia re pubb lica na, oggi diventa sindaco un uomo che non solo è sempre stato distante anni luce dalla sinistra ma dalla politica in genere: l’avvocato Luigi De Mossi che con uno scarto di appena 400 voti ha sconfitto il primo cittadino uscente, Bruno Valentini, espression­e stanca di un Pd inesistent­e.

De Mossi ha corso con una lista civica e ha fatto campagna elettorale senza mai lasciare la toga e soprattutt­o senza legarsi o affidarsi ad alcun partito politico. Fino al 4 marzo. Quando si sono definiti gli schieramen­ti. La sconfitta delle urne ha spinto Matteo Renzi ad accettare ( per mancanza di alternativ­e) Valentini come proprio candidato, così il centrodest­ra ha deciso di appoggiare De Mossi. Al primo turno Valentini è uscito in vantaggio e pochi avrebbero scommesso su una sua sconfitta. Poi, nelle ultime due settimane, è successo l’incredibil­e.

Il sindaco uscente ha stretto un accordo con un altro candidato sconfitto da De Mossi e soprattutt­o già primo cittadino di Siena fino al 2001, negli anni d’oro di Mps: Pierluigi Piccini. L’accoppiata non è piaciuta. E soprattutt­o non è piaciuto il tentativo fatto dal duo di far passare De Mossi come amico di Giuseppe Mussari, indicato come responsa- bile principale del disastro del Monte dei Paschi, seppur finora assolto nei procedimen­ti giudiziari: ne manca solamente uno, a Milano. Alle accuse De Mossi ha potuto rispondere limitandos­i a una risata: da oltre venti anni, infatti, è uno dei pochi avvocati della città a cui chi ha avuto problemi con la banca poteva rivolgersi.

E POI BASTAVAgua­rdare l’accoppiata sinistra: Piccini nel 2001, lasciato il Comune, è stato nominato a capo di Mps Francia, incarico dorato che ha ricoperto fino al 2015; mentre Valentini è stato eletto nel 2013 e, a dire di Matteo Renzi,

Nella città di Mps Il neosindaco De Mossi anni fa era l’unico legale a sfidare la banca: ora in Comune arrivano i leghisti

gli inviò un sms per chiedergli come procedere per le nomine in Fondazione. Certo è che, archiviato il centrosini­stra, ora Siena è nelle mani del centrodest­ra. De Mossi garantisce di no, che non si lascerà imporre gli uomini, e sottolinea la scelta di “non aver fatto apparentam­enti così da poter dialogare con tutti”, ma è indubbio che l’oggi ministro dell’Interno e segretario della Lega, Matteo Salvini, ha dato un contributo importante alla sua vittoria quindi la presenza del Carroccio ci sarà e sarà massiccia.

A Pisa, invece, a vincere è stato un uomo espression­e del centrodest­ra: Michele Conti che ha battuto col 52,29% il candidato di centrosini­stra, Andrea Serfogli, fermo al 47,7%. Ed è lo stesso Conti a rivendicar­e la sua appartenen­za: “Non è la vittoria della Lega ma di tutto il centrodest­ra. Salvini ci ha dato una mano, ma è la vittoria di tante persone che in questi anni hanno sfidato il granitico Pd”.

ANCHE A MASSA si festeggia e colpisce più la sconfitta del Pd che la compagine dei vincitori. Qui alla guida del Comune arriva Francesco Persiani che espugna il municipio conquistan­do il 56,62% delle preferenze lasciando il sindaco uscente del Pd, Alessandro Volpi, al 43,38%. Gli occhi ora sono puntati alle prossime regionali e a Palazzo Vecchio.

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 ?? Ansa ?? In scadenza Nel 2019 fine corsa per il governator­e Enrico Rossi (a destra) e per il sindaco Dario Nardella
Ansa In scadenza Nel 2019 fine corsa per il governator­e Enrico Rossi (a destra) e per il sindaco Dario Nardella

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