TIM, GENISH SI SCUSA E SALVA LA POLTRONA
TELECOM ITALIA non delude mai. Se non ci fossero di mezzo il futuro delle telecomunicazioni italiane e decine di migliaia di posti lavoro sarebbe quasi divertente. Dunque accade che Il Fatto dia notizia di ciò che sanno anche i muri, e cioè che nel cda di Tim, eletto il 4 maggio scorso, c’è qualcuno che vuole fare le scarpe all’amministratore delegato Amos Genish. E che alimenta lo scontento sulle stesse qualità personali del manager israeliano. Il quale “sbrocca”, come dicono a Roma in una lingua ancora a lui ignota, e convoca i giornalisti a Milano per sfogarsi contro i “membri del cda sono molto indaffarati a diffondere congetture che minano la capacità di Tim di raggiungere i suoi obiettivi ambiziosi”. Fa poi filtrare la notizia che ha già dato una regolata ai disobbedienti (Luigi Gubitosi è il primo della lista) affrontando “col presi- dente Fulvio Conti i consiglieri che remano contro”. Ieri la resa dei conti. Si riunisce il cda di Tim e Genish, l’uomo che voleva insegnare quali notizie vanno date e quali no, chiede scusa agli inferociti colleghi “per aver fatto delle dichiarazioni non appropriate, che sono state poi amplificate dalla stampa”. Ti pareva. Chiede ai giornalisti di amplificare i suoi personali rancori, poi li accusa. Toccami Cecco che mamma non vede, l’unica cosa italiana che ha imparato.