SCAMARCIO, OVVERO DELLO STORYTELLING
ASSOLUTAMENTE non sono d’accordo con chi semplifica e dice che questo GOVERNO è un GOVERNO razzista. Soprattutto a tutti i pensatori di sinistra che si fanno abbindolare dalla stampa mainstream che tende a fare questo tipo di semplificazioni voglio dire che all’interno di questo governo ci sono persone che hanno sempre votato a sinistra e che sono degli intellettuali e che si sono candidati con la Lega e con il Movimento Cinque Stelle(...) Non è un GOVERNO di destra, ma un GOVERNO che ingloba un pensiero nazionalista nel senso più nobile del termine. Se poi questo termine non si può più usare, allora lo si dica...”: lo stenografico di quanto ha detto l’attore Riccardo Scamarcio a Un giorno da Pecora il 20 giugno è esattamente questo. Parla di semplificazioni dei giornali, il primo pensiero è che forse esageri. Peccato che poi, il giorno dopo, sul Corriere (e ripreso da altri giornali) ci si ritrovi la stessa trascrizione ma con una variabile. Attenzione (aiuta il maiuscolo): “SALVINI razzista? No piuttosto nazionalista nel senso più nobile del termine” . Diciamocelo, Salvini sarà anche AL governo ma non è IL governo (anche se vorrebbe) e contestualizzando l’intervento sarebbe davvero chiaro il discorso dell’attore. Ma si sa come funziona, da una parte e dall’altra: poi crollerebbe lo storytelling.