Sbloccato il mercantile, Lifeline resta in mare
Porti Ok al cargo con 113 migranti: fermo costa 200 mila euro al giorno. Sulla nave Ong con altri 224 “situazione peggiorata”
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Viminale ha autorizzato ieri sera l’ingresso nel porto di Pozzallo (Ragusa) per la Alexander Maersk, la portacontainer che dal 22 giugno era lì davanti con a bordo 112 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. Situazione surreale surreale perché il mercantile che batte bandiera danese, 155 metri di lunghezza, era intervenuto secondo le indicazioni e sotto il coordinamento della Guardia costiera italiana. Averlo fermato potrebbe costare caro al governo italiano: fino a 200 mila euro al giorno. Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, aveva fatto un appello al governo perché sbloccasse la situazione. E il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, aveva scritto al comando della Guardia costiera per conoscere gli ordini impartiti, sottolineando che le persone a bordo sono “di fatto private della libertà personale, pur non essendoci ovviamente alcun ordine in tal senso, impugnabile di fronte all’autorità giudiziaria” e alla Corte europea dei diritti umani.
È INVECE molto più lontana, e più vicina a Malta, la Lifeline, la nave della Ong tedesca omonima con 224 migranti a bordo e considerata “una nave fuorilegge” d al nostro ministro dell’Interno perché ha osato intervenire nonostante l’indicazione della nostra Guardia costiera di lasciar fare ai libici. Ieri mattina il comandante aveva fatto sapere di voler andare in Francia “dopo esser stati rifiutati da Germania, Olanda e Italia” e il governo di Parigi, con il ministro per gli Affari europei Nathalie Loiseau, aveva risposto che “tocca all’Italia”. Ma poi l’idea di fare rotta verso le coste francesi è stata abbandonata dagli stessi responsabili della Lifeline per le avverse condizioni meteo, almeno per il momento. Sulla Lifeline, sempre ieri, ha fatto una “visita di solidarietà” João Pimenta, europarlamentare del Gue (Sinistra unita), e ha detto di aver “assistito al peggioramento delle condizioni a bordo” che certo non miglioreranno con il maltempo previsto sul Mediterraneo.
Ieri sera il vicepremier Luigi Di Maio, intervistato da “Stasera Italia” su Rete4, ha detto: “Per me ora ci sono due strade: o aprono i porti la Francia, la Spagna e Malta o noi la facciamo arrivare nei nostri, ma poi la sequestriamo”.