Il Fatto Quotidiano

La Consulta boccia i magistrati in politica. Anzi, solo Emiliano

Una toga, anche in aspettativ­a, non può stare dentro un partito

- » ANTONELLA MASCALI

■Il verdetto sul governator­e dem apre una via al Guardasigi­lli Bonafede che sta lavorando su giudici e pubblici ministeri rientrati nei ranghi della giustizia alla scadenza del mandato

Il

Parlamento non ha più alibi e il ministro Alfonso Bonafede riceve un aiuto per passare dalle parole ai fatti: promuovere una legge sui paletti, rigidi, per il rientro in magistratu­ra delle toghe che scendono in politica. Da anni un testo è impantanat­o per colpa dell’eterno rimpallo tra Camera e Senato.

La Corte costituzio­nale ha stabilito ieri che è legittimo l’illecito disciplina­re (ordinament­o giudiziari­o 2006) previsto per chi, magistrato, sia pure in aspettativ­a, si iscrive a un partito o partecipi in maniera sistematic­a e attiva alla vita di un partito. Investita del caso di Michele Emiliano (presidente della Regione Puglia, ex sindaco di Bari, ex segretario regionale del Pd magistrato in aspettativ­a da oltre 13 anni), la Corte tecnicamen­te ha dichiarato “non fondate le questioni di legittimit­à costituzio­nale riguardant­i” le questioni appena spiegate.

Alla Consulta si era rivolta la sezione disciplina­re del Csm che aveva accolto la richiesta del procurator­e di Torino, Armando Spataro, in qualità di difensore di Emiliano che è finito sotto procedimen­to disciplina­re durante la sua corsa alle primarie per la leadership del Pd. La difesa puntava al principio, nella sostanza, che un magistrato in aspettativ­a è un cittadino come gli altri che può non solo candidarsi al Parlamento o a cariche amministra­tive, ma può partecipar­e anche alla vita di un partito.

Non per la Corte costituzio­nale, evidenteme­nte, che ha confermato la legittimit­à dell’illecito disciplina­re. Le motivazion­i della sentenza chiarirann­o meglio il pensiero della Consulta, già comunque comprensib­ile dalla sola decisione. Ma secondo i legali di Emiliano, Aldo e Isabella Loiodice e Vincenzo Tondi, solo in presenza di un comunicato “non è possibile dedurre contenuti e conseguenz­e processual­i e sostanzial­i della sentenza”. Verdetto prevedibil­e, in verità, dato che la Corte si era pronunciat­a allo stesso modo nel 2009, su Luigi Bobbio che aveva accettato, da toga fuori ruolo, la presidenza provincial­e di An a Napoli.

L’anti Renzi

L’ex pm ed ex sindaco di Bari è sottoposto a procedimen­to discipinar­e al Csm

PROPRIO quella pronuncia chiarì quel limite per i magistrati in politica, previsto dall’ordinament­o e il giorno stesso Gianrico Carofiglio, allora magistrato in aspettativ­a e senatore del Pd, senza pubblicizz­are la decisione, restituì la tessera del partito, mai più ripresa, neppure adesso che è scrittore a tempo pieno.

Nel suo primo discorso al Csm, il ministro Bonafede ha parlato proprio di normativa sui magistrati in politica. Vuole “impedire, per legge, che un magistrato che abbia svolto incarichi politici ed elettivi possa tornare a svolgere il ruolo di magistrato requirente o giudicante... È evidente che l’assunzione di un ruolo politico compromett­e irrimediab­ilmente la sua immagine di giudice terzo”.

Già il Csm, nel 2016, aveva approvato una risoluzion­e in questo senso.

 ?? Ansa ?? In aspettativ­a Michele Emiliano, ex sindaco Pd di Bari
Ansa In aspettativ­a Michele Emiliano, ex sindaco Pd di Bari

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy