“Erdogan vuole sostituire i curdi con gli arabi”
Nasrin Abdullah Il comandante delle Unità femminili del Rojava: “Nella regione la Turchia vuole una maggioranza araba, per questo ci combatte”
Quando fu ricevuta all’Eliseo dall’allora presidente Hollande tre anni fa, dopo che i guerriglieri curdi avevano sconfitto l’Isis a Kobane, Nasrin Abdullah si presentò con la mimetica per sottolineare il suo ruolo di comandante delle unità curde femminili di protezione del popolo (Ypj) del Rojava. Per la sua visita agli esponenti del nuovo Parlamento italiano, la guerrigliera curda ha scelto invece di vestire abiti civili. Ma non significa che il suo ruolo sia diventato meno importante.
Signora Abdullah, dopo che l'esercito turco ha sconfitto la sua unità e quella maschile dell’Ypg nel cantone di Afrin e vi ha imposto di lasciare la zona di Manbij, non vi sentite sconfitti? Non ci sentiamo né scoraggiati né sconfitti. Siamo ben consci del fatto che avremmo dovuto continuare a combattere perché non ci siamo mai illusi che il presidente turco Erdogan avrebbe permesso al nostro partito di governare il Rojava. Prima ha tentato di annichilirci attraverso il suo appoggio sotto banco all'Isis e all'ex al Nusra, ora lo sta facendo direttamente con le sue truppe.
Il presidente Erdogan ritiene il partito Pyd, di cui voi siete il braccio armato, l'estensione in Siria di quella che considera un'organizzazione terroristica alla stregua dell'Isis, il Pkk. Lo siete?
Ritengo che non sia così.
Qual è la vostra idea di Stato? Premesso che non vogliamo separarci dalla Siria, auspichiamo che, quando la guerra finirà, il Paese diventi una federazione di Stati, tra cui il Rojava. Se accadrà, noi curdi del Pyd vogliamo instaurare una democrazia che tuteli anche la popolazione araba minoritaria.
La Turchia non vuole uno Stato curdo ai suoi confini perché teme l’emulazione del Kurdistan turco?
La Turchia di Erdogan vuole sovvertire l'ordine demografico del Rojava a maggioranza curda e fare diventare gli arabi etnia predominante. Come se lui fosse il padrone della Siria. Numerosi osservatori sostengono che il suo partito ad Afrin e Manbij ha arrestato molti residenti arabi, confiscato le case, attività e terreni, e che, in generale, governiate anche i curdi che non sostengono il Pyd, in modo autoritario. Cosa risponde?
Che non è vero. Che tutti i giornalisti finora venuti hanno potuto intervistare chiunque, arabi e curdi, fare loro qualsiasi tipo di domanda e muoversi senza la nostra presenza durante gli incontri.
Che rapporti avete con il regime di Assad? Abbiamo contatti, ma combattiamo autonomamente la nostra battaglia.
Siete la spina dorsale del Syrian Democratic Forces ( Sdf), la milizia sostenuta finora dagli Usa, che ha sconfitto l'Isis a Raqqa. Sia il regime siriano sia la Turchia hanno cercato di impedirvi di combattere lì per timore che voi curdi vi allargaste a una zona cruciale a maggioranza araba. Siete ancora lì ? L' amministrazione della città è gestita dai rappresentanti delle varie comunità. Per quanto riguarda la difesa militare della città, questa è sotto il controllo dell'Sdf di cui facciamo parte.
L'Isis è stata sconfitta definitivamente?
Nel Rojava sì, nelle altre zone al confine con l'Iraq vi sono ancora focolai. Noi continueremo a cercare di spegnerli.
A guerra finita per la Siria sogniamo una confederazione di Stati che tuteli anche le minoranze