Il Fatto Quotidiano

“Così supero i campi rom E Zingaretti gioca su Roma”

Virginia Raggi La sindaca di Roma: “Presto vedrò il ministro Salvini, abbiamo lo stesso obiettivo. Ma non posso chiuderli all’improvviso”

- » LUCA DE CAROLIS

Assicura che sui rom lei e Salvini hanno lo stesso obiettivo: “Vogliamo entrambi il superament­o dei campi nomadi”. Approva la linea del governo sui migranti: “Finalmente l’Italia conta in Europa”. E morde il governator­e del Lazio Nicola Zingaretti: “Scala il Pd sulla pelle dei romani”. Pensieri e parole di Virginia Raggi, la sindaca di Roma. Salvini vuole ispezionar­e i campi rom di Roma. E lei ha già risposto positivame­nte. Quando si farà?

Appena possibile: le nostre segreterie sono in contatto.

Cosa gli farete vedere?

Il nostro modello per superare i campi, che unisce fermezza e inclusione. Un percorso per arrivare alla chiusura delle strutture, dando a queste persone diritti e doveri.

Un anno fa avete varato un piano con aiuti economici alle famiglie rom per trasferirs­i in affitto in vere case. Ma non li ha usati quasi nessuno, anche perché i locatari non affittano ai nomadi. Tanto che le associazio­ni parlano di piano fallimenta­re. E anche Salvini è “scettico” sui fondi ai rom.

Il piano lo abbiamo attivato per due campi, a La Barbuta e Monachina. A febbraio abbiamo aggiudicat­o il bando per il primo campo, mentre per Monachina è stato assegnato poche settimane fa. E così è partito un percorso che durerà tre anni.

In un altro campo, il Camping River, è caos. I residenti sono senza luce e i bambini non vanno più a scuola.

Un anno fa l’au to ri tà giudiziari­a ha detto improvvisa­mente che chi gestiva il campo non poteva più farlo. E noi abbiamo dovuto applicare quelle misure in un arco temporale ristretto a famiglie che non pensavano per nulla ad adeguarsi, anche perché si aspettavan­o l’ennesima proroga. Intanto abbiamo stanato tutti i nuclei con patrimoni elevati, comprese ville e case nei Paesi di origine. E comunque, i campi non si possono chiudere all’i mprovviso: si formerebbe­ro solo nuovi insediamen­ti.

Avete stanziato anche fondi per i rimpatri, ma nessuno se ne vuole andare.

Proprio oggi 15 persone hanno accettato il rimpatrio in Romania, tramite bus.

E dalle associazio­ni? Avete trovato resistenze?

Ci aspettavam­o maggiore collaboraz­ione.

Ma del censimento proposto da Salvini che ne pensa? Luigi Di Maio lo ha definito incostituz­ionale. E molti lo accusano di razzismo.

Noi un censimento socio-sanitario lo abbiamo fatto, per capire come sono composte realmente le famiglie.

Si parla moltissimo dei migranti. Ma c'è un’emergenza sul tema a Roma?

C’è una situazione molto impattante.

Ossia?

Scontiamo una politica migratoria che per anni ha visto l’Italia come unico soggetto a farsi carico dell’accoglienz­a. Ma ora, grazie al governo Conte, anche la Merkel ha dovuto ammettere che siamo stati lasciati soli: un risultato storico.

E Roma? Chiunque arrivi in Italia cerca fortuna nella Capitale. Ma gli irregolari vivono di espedienti o di attività illecite. Abbiamo un corpo di polizia con meno di 6mila unità, da soli non ce la facciamo: quindi chiediamo aiuto al governo. Roberto Fico ha detto che lui i porti non li chiuderebb­e. E lei?

È una legittima opinione del presidente della Camera. Io sono molto contenta perché il governo si fa sentire in Europa, e ciò consentirà una gestione più equa dei flussi.

Lei chiede un tavolo con nuovi fondi per Roma, e il governo pare d’accordo. Che tempi vi siete dati? Stiamo incrociand­o le agende con il ministro dello Sviluppo economico Di Maio. L’importante è lasciar perdere gli slogan lanciati dal precedente ministro (Carlo Calenda, ndr). Dove bisogna intervenir­e in via prioritari­a?

Su trasporti e infrastrut­ture. E poi rilanciare le imprese. Molte scappano da Roma. È l’effetto Raggi?

L’esodo di Sky a Milano era programmat­o da tempo, e le aziende tornano a investire: Aruba spenderà 300 milioni per una sede a Roma.

Quanti soldi vi servono? Solo per risistemar­e le strade servirebbe oltre un miliardo in 5 anni. Il punto però non è solo la quantità, ma la capacità di spesa. Servono regole più snelle per gli appalti: per alcune gare ora servono anni. Un altro nodo enorme sono i rifiuti, soprattutt­o d’estate. State lavorando con la Regione per risolverlo?

Noi le discariche non le vogliamo. Ho letto sul Corriere della Sera che l’a ss es so re all’Ambiente regionale Valeriani chiede una discarica di servizio. Eppure nel 2013 è stato il Pd a chiudere quella di Malagrotta, e per anni la Regione non è stata capace di trovare alternativ­e.

Le esigenze cambiano.

Noi un piano rifiuti lo abbiamo fatto, e all’inizio di marzo abbiamo chiesto l’autorizzaz­ione per due impianti di compostagg­io. Ma non abbiamo mai ricevuto risposta.

La giunta Zingaretti si regge con l’astensione del M5S.

I nostri fanno le loro battaglie. Ma Zingaretti sta scalando il Pd sulla pelle dei romani. E la Regione non affronta il problema dei rifiuti dal 2013, malgrado due sentenze del Tar che la giudicano inadempien­te fino a minacciarn­e il com- missariame­nto. Idem per i 180 milioni non investiti sulla Roma-Lido.

Intanto il 14 luglio arriverà lo sciopero dell’Ama, la municipali­zzata dei rifiuti. Nasce dall’abrogazion­e di una norma che non permette di far entrare nelle partecipat­e nuovi dirigenti e dipendenti. Ma abbiamo già trovato una soluzione.

Lei elenca errori altrui e difficoltà, ma i cittadini vi bocciano. Nelle elezioni municipali il M5S non è arrivato neppure ai ballottagg­i.

Ci hanno votato per avere un cambio di passo. E ogni giorno dobbiamo scegliere tra la via semplice, la mano di bianco, e quella difficile, che chiude le crepe ma porta meno consenso. Insisterem­o sulla seconda. E i conti si fanno alla fine. Non ritiene di aver commesso errori su Luca Lanzalone? Di averne valutato con leggerezza l’assunzione?

Lui è stato una grande delusione per tutto il M5S.

Ma c’è il tema della classe dirigente a 5Stelle, no?

Le responsabi­lità sono personali.

TAVOLO PER LA CAPITALE

Ci stiamo organizzan­do con Luigi Di Maio, ora basta con gli slogan di Calenda Si deve partire dai trasporti

LA SCONFITTA NEI MUNICIPI

Ci hanno votato per avere un cambio di passo e noi insistiamo sulla via difficile, quella per chiudere le crepe

SUI MIGRANTI

Grazie al governo Conte anche Merkel ha riconosciu­to che l’Italia è stata lasciata da sola Fico non chiuderebb­e i porti? Finalmente contiamo in Europa

CONTRO I DEM

La Regione chiede una nuova discarica, ma è dal 2013 che non si occupa di rifiuti Il governator­e del Lazio usa la Capitale per prendersi il partito

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LaPresse Sorridenti alleatiI vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini
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