Adesso Salvini si butta su “vu cumprà” e taser
Al via la sperimentazione della pistola elettrica in 11 città. Poi propaganda sulle spiagge
Taser, lotta agli ambulanti sulle spiagge e legittima difesa: Matteo Salvini accelera. Ieri ha firmato il decreto che avvia la sperimentazione della pistola elettrica che a breve sarà a disposizione delle forze dell’ordine. E intanto passa al secondo atto della campagna anti-migranti. Al Viminale stanno lavorando a una direttiva del ministro d el l ’ Interno ai Prefetti. La chiamano “spiagge sicure”. Il leader della Lega sta ancora mettendo a punto il provvedimento e lo presenterà in una conferenza stampa in pompa magna domani. Lo staff di Salvini ci lavora ormai da giorni. L’idea è quella di replicare il “modello Cervia”: controlli rafforzati ed estesi ai magazzini, le multe anche a chi acquista la merce e il rafforzamento della collaborazione tra forze dell'ordine e le polizie locali delle zone balneari. Inoltre, si parte dalla guerra alla merce contraffatta, sequestrandola dove arriva o nei laboratori. Zone da attenzionare: Napoli e Prato. L’idea è di aumentare risorse e personale sul territorio. E poi recuperare soldi per intensificare davvero i controlli. Al Viminale hanno individuato un fondo da cui attingere. Tra le ipotesi allo studio anche come ricompensare dal punto di vista economico i Comuni che devono partecipare alla battaglia.
Quel che è certo è che Salvini punta ancora una volta sulla forza propagandistica della crociata contro gli ambulanti, per lo più stranieri. Dopo aver alzato i toni sui barconi, adesso passa a occuparsi delle spiagge. D’altra parte, in estate, è lì che si attira l’attenzione dell’opinione pubblica.
Peraltro, nei giorni scorsi si era parlato di un decreto sicurezza più ampio: per adesso, al Viminale non se ne parla.
Ieri poi Salvini ha firmato il decreto che avvia l’ inserimento del taser, lapist ola elettrica, nell’ arsenale a disposizione delle forze d el l’ordine. Si parte inizialmente in 11 città: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi.
La sperimentazione coinvolgerà polizia, carabinieri e Finanza. Trenta i dispositivi da acquistare, per ora.
Le linee guida emanate dal Dipartimento della Pubblica sicurezza definiscono il Taser “un’arma propria”, che fa uso di impulsi elettrici per inibire i movimenti del soggetto colpito.
LA DISTANZA CONSIGLIABILE per un tiro efficace è dai 3 ai 7 metri. Il Taser “va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto”. Se il tentativo fallisce si spara il colpo, ma occorre “considerare per quanto possibile il contesto dell’intervento ed i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta”. Bisogna inoltre tener conto della “visibile condizione di vulnerabilità” del soggetto (ad esempio una donna incinta) e fare attenzione all’ambiente circostante per il rischio di incendi, esplosioni, scosse elettriche. Salvini ha sottolineato che “il Taser è un’arma di dissuasione non letale ed il suo utilizzo è un importante deterrente soprattutto per gli operatori della sicurezza che pattugliano le strade e possono trovarsi in situazioni border line laddove una misura di deterrenza può risultare più efficace e soprattutto può ridurre i rischi per l’incolumità personale degli agenti”.
Ma la pistola elettrica, benché utilizzata in molti Paesi, è piuttosto controversa. Amnesty International documenta da anni centinaia di vittime. In particolare può essere molto pericoloso con soggetti affetti da patologie cardiache o portatori di pacemaker.
E poi c’è il capitolo legittima difesa: l’idea del ministro dell’Interno è portarla in aula prima della pausa estiva.
Caccia ai fondi Multe anche ai clienti e aiuti ai Comuni che parteciperanno alla campagna anti-ambulanti