Se il writer “Blu” verrà processato si saprà chi è
Strane storie L’italiano ammirato in tutto il mondo è accusato di imbrattamento per un’opera in un sottopasso della Val di Susa
ABologna i suoi murales dovevano finire in una mostra sostenuta da una fondazione bancaria cittadina. Lui per protesta li ricoprì di vernice grigia prima che le pareti fossero staccate ed esposte contro la sua volontà. A Torino, invece, rischia di finire a processo per “deturpamento e imbrattamento di cose altrui”. Blu, street artist italiano dall’identità misteriosa, autore di opere dall’Argentina alla Palestina, ritenuto dal Guardiantra i dieci artisti più importanti di questo settore, potrebbe finire davanti a un giudice del tribunale torinese. Nei suoi confronti la Procura ha chiuso un’indagine e intende procedere con un decreto di citazione diretta a giudizio, senza passare dalle udienze preliminari.
BLU E ALTRE CINQUEpersone, militanti No Tav della Val di Susa e di Torino, “deturpavano e imbrattavano il sottopasso ferroviario posto sulla strada statale 24 mediante la raffigurazione di un ‘ m ur ale ’ di grandi dimensioni raffigurante un treno e diverse autovetture e mezzi meccanici e la scritta T’a.v.v.e.l.e.n.a. con vernice bianca”, riassume il sostituto procuratore Enrico Arnaldi Di Balme nell’avviso di chiusura delle indagini. Il fatto è avvenuto a Chiomonte, nella valle a ovest di Torino e a pochi passi dal cantiere Tav, il 27 maggio 2015, a margine di una manifestazione di solidarietà per tre militanti anarchici condannati il giorno stesso. A un certo punto alcuni partecipanti hanno lasciato il corteo e sono andati verso il sottopassaggio: “I sei soggetti hanno posizionato alcune taniche di pittura sotto il cavalcavia ferroviario e il quarto soggetto ha iniziato a tinteggiare il muro sinistro in direzione di Graviere”, si legge in un’annotazione dei carabinieri della stazione di Susa. Realizza così il disegno di un treno che, come il mitologico uroboro, si mangia la coda. All’interno del cerchio, poi, ha raffigurato i carri armati, le camionette delle forze dell’ordine, le ruspe e una montagnola di soldi per rappresentare gli affari, i lavori e il sistema di sicurezza sorto intorno alla Torino-Lione. Al termine dell’opera, Blu e “i suoi sodali” sono stati identificati dai carabinieri di Susa, che li hanno monitorati per tutto il tempo.
A BORDO DI UN’AUTO un vicebrigadiere riconosce “il ragazzo che nel pomeriggio era intento a effettuare il murale del sottopasso ferroviario poiché si notavano le sue mani ancora imbrattate di vernice”. I militari inviano quindi le loro annotazioni alla Procura dove, dopo quasi tre anni, l’inchiesta è stata conclusa. Nel frattempo però, ha accumulato un precedente. Nell’aprile 2016, dopo aver ricoperto di grigio i suoi dipinti bolognesi per evitare che fossero staccati ed esposti alla mostra “Street Art. Banksy & Co. – L’arte allo stato urbano” sostenuta dalla Fondazione Carisbo, è tornato in Val di Susa per realizzare altri due murales contro la Tav. Su una parete vicino al cantiere ha dipinto “Alta voracità”, in cui degli uomini ( politici, imprenditori e magistrati) a carponi mangiano e defecano soldi, mentre nella frazione San Giuliano di Susa, sulla parete di una casa che dovrà essere demolita per lasciare spazio alla stazione internazionale della Torino-Lione, ha raffigurato un albero che spezza delle manette e resiste a un mostro di ruspe.
PER LA PRIMA OPERABlu era stato denunciato per imbrattamento, ragione per la quale lui, in modo provocatorio, è tornato a Chiomonte a rifinirla. La denuncia ha portato a un decreto penale di condanna, una pena pecuniaria a cui non si è opposto perché era all’estero. Per questo ora Blu, difeso dagli avvocati Valentina Colletta e Claudio Novaro, rischia il processo per quello stesso reato per il quale - nei casi di recidiva - è prevista una pena massima di due anni o diecimila euro di multa. Un processo durante il quale il suo nome sarà rivelato pubblicamente (a meno che la difesa non opti per un patteggiamento, ma questa ipotesi sembra essere scartata) e durante il quale si tornerà a discutere una questione controversa, se realizzare un murale su un parete grigia sia imbrattamento o semplicemente una forma d’arte.
Il precedente Nel 2016 per un primo disegno contro l’Alta velocità fu condannato a una pena pecuniaria