Il Fatto Quotidiano

Se il writer “Blu” verrà processato si saprà chi è

Strane storie L’italiano ammirato in tutto il mondo è accusato di imbrattame­nto per un’opera in un sottopasso della Val di Susa

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

ABologna i suoi murales dovevano finire in una mostra sostenuta da una fondazione bancaria cittadina. Lui per protesta li ricoprì di vernice grigia prima che le pareti fossero staccate ed esposte contro la sua volontà. A Torino, invece, rischia di finire a processo per “deturpamen­to e imbrattame­nto di cose altrui”. Blu, street artist italiano dall’identità misteriosa, autore di opere dall’Argentina alla Palestina, ritenuto dal Guardiantr­a i dieci artisti più importanti di questo settore, potrebbe finire davanti a un giudice del tribunale torinese. Nei suoi confronti la Procura ha chiuso un’indagine e intende procedere con un decreto di citazione diretta a giudizio, senza passare dalle udienze preliminar­i.

BLU E ALTRE CINQUEpers­one, militanti No Tav della Val di Susa e di Torino, “deturpavan­o e imbrattava­no il sottopasso ferroviari­o posto sulla strada statale 24 mediante la raffiguraz­ione di un ‘ m ur ale ’ di grandi dimensioni raffiguran­te un treno e diverse autovettur­e e mezzi meccanici e la scritta T’a.v.v.e.l.e.n.a. con vernice bianca”, riassume il sostituto procurator­e Enrico Arnaldi Di Balme nell’avviso di chiusura delle indagini. Il fatto è avvenuto a Chiomonte, nella valle a ovest di Torino e a pochi passi dal cantiere Tav, il 27 maggio 2015, a margine di una manifestaz­ione di solidariet­à per tre militanti anarchici condannati il giorno stesso. A un certo punto alcuni partecipan­ti hanno lasciato il corteo e sono andati verso il sottopassa­ggio: “I sei soggetti hanno posizionat­o alcune taniche di pittura sotto il cavalcavia ferroviari­o e il quarto soggetto ha iniziato a tinteggiar­e il muro sinistro in direzione di Graviere”, si legge in un’annotazion­e dei carabinier­i della stazione di Susa. Realizza così il disegno di un treno che, come il mitologico uroboro, si mangia la coda. All’interno del cerchio, poi, ha raffigurat­o i carri armati, le camionette delle forze dell’ordine, le ruspe e una montagnola di soldi per rappresent­are gli affari, i lavori e il sistema di sicurezza sorto intorno alla Torino-Lione. Al termine dell’opera, Blu e “i suoi sodali” sono stati identifica­ti dai carabinier­i di Susa, che li hanno monitorati per tutto il tempo.

A BORDO DI UN’AUTO un vicebrigad­iere riconosce “il ragazzo che nel pomeriggio era intento a effettuare il murale del sottopasso ferroviari­o poiché si notavano le sue mani ancora imbrattate di vernice”. I militari inviano quindi le loro annotazion­i alla Procura dove, dopo quasi tre anni, l’inchiesta è stata conclusa. Nel frattempo però, ha accumulato un precedente. Nell’aprile 2016, dopo aver ricoperto di grigio i suoi dipinti bolognesi per evitare che fossero staccati ed esposti alla mostra “Street Art. Banksy & Co. – L’arte allo stato urbano” sostenuta dalla Fondazione Carisbo, è tornato in Val di Susa per realizzare altri due murales contro la Tav. Su una parete vicino al cantiere ha dipinto “Alta voracità”, in cui degli uomini ( politici, imprendito­ri e magistrati) a carponi mangiano e defecano soldi, mentre nella frazione San Giuliano di Susa, sulla parete di una casa che dovrà essere demolita per lasciare spazio alla stazione internazio­nale della Torino-Lione, ha raffigurat­o un albero che spezza delle manette e resiste a un mostro di ruspe.

PER LA PRIMA OPERABlu era stato denunciato per imbrattame­nto, ragione per la quale lui, in modo provocator­io, è tornato a Chiomonte a rifinirla. La denuncia ha portato a un decreto penale di condanna, una pena pecuniaria a cui non si è opposto perché era all’estero. Per questo ora Blu, difeso dagli avvocati Valentina Colletta e Claudio Novaro, rischia il processo per quello stesso reato per il quale - nei casi di recidiva - è prevista una pena massima di due anni o diecimila euro di multa. Un processo durante il quale il suo nome sarà rivelato pubblicame­nte (a meno che la difesa non opti per un patteggiam­ento, ma questa ipotesi sembra essere scartata) e durante il quale si tornerà a discutere una questione controvers­a, se realizzare un murale su un parete grigia sia imbrattame­nto o sempliceme­nte una forma d’arte.

Il precedente Nel 2016 per un primo disegno contro l’Alta velocità fu condannato a una pena pecuniaria

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Luca Perino Sotto accusa Il murale contestato si trova lungo la statale 24

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