Il Fatto Quotidiano

Salvini ottiene l’appuntamen­to al Colle (e proverà a parlare dei soldi della Lega)

Mattarella: “Unico argomento, il Viminale”. Il ministro però insiste

- » TOMMASO RODANO

Alla

fine, l’incontro ci sarà: dopo tre giorni di trattative il capo dello Stato e il ministro dell’Interno hanno fissato l’appu ntamento al Colle. Salvini è atteso da Mattarella domani a mezzogiorn­o. Il presidente della Repubblica però ha stabilito regole d’ingaggio inflessibi­li: “Sono, ovviamente, escluse dall’oggetto del colloquio valutazion­i o consideraz­ioni su decisioni della magistratu­ra”, specifica la nota diffusa dal Quirinale ieri mattina.

IL LINGUAGGIO un po’ stizzito sottolinea quanto sia irrituale la situazione: Mattarella si sente costretto a mettere nero su bianco di non essere disposto ad ascoltare un vicepremie­r che si lamenta della sentenza di un tribunale. Salvini comunque incassa l’appuntamen­to di buon grado e finge di stare al gioco: “Avrò il piacere di spiegargli le tante cose fatte nel mio primo mese da ministro, per mantenere le promesse, per difendere i confini, per proteggere gli i- taliani e riportare ordine, rispetto e tranquilli­tà in Italia”.

IN VERITÀ però il capo della Lega ha intenzione di provarci lo stesso, con un po’ di furbizia, a portare il discorso sui 49 milioni che i pm di Genova vogliono sequestrar­e al suo partito (eredità delle condanne di Umberto Bossi e Francesco Belsito per truffa aggravata).

In questi giorni Salvini ha parlato pubblicame­nte, a più riprese, di “emergenza democratic­a” e di una parte della magistratu­ra che vuole “mettere fuorigioco” il Carroccio. In privato, invece, è stato Giancarlo Giorgetti a tessere la trattativa con il Quirinale per fissare un appuntamen­to con il ministro dell’Interno. Ed è lo stesso Giorgetti – sicurament­e più sensibile alla forma dei rapporti istituzion­ali – a consigliar­e la strategia per il colloquio con Mattarella. Nessuna polemica con le toghe, nessuna aggressivi­tà, nessuna volontà di mettere in discussion­e la sentenza o le motivazion­i della Cassazione, ma la semplice osservazio­ne di un fatto: se la Lega viene spogliata della possibilit­à di raccoglier­e fondi, le viene impedito di fare politica. Che tipo di risposta Salvini e Giorgetti sperino di ottenere da Mattarella non è chiaro, visto che il capo dello Stato ha già messo le mani avanti pubblicame­nte. Ma già il fatto di aver scongiurat­o un clamoroso rifiuto dalla presidenza della Repubblica può essere salutato con sollievo: anche se dal colloquio la Lega dovesse ottenere niente, non mancherann­o tweet e selfie (auto) celebrativ­i di fronte al Quirinale.

LUIGI DI MAIO non s’imbarazza – o almeno finge di non farlo – per l’ennesima iniziativa mediatica dell’alleato di governo: “Chiedere un incontro al Presidente della Repubblica è legittimo”, dice su Sky a Maria Latella. E aggiunge: “non si parlerà di mag istra tura” e quindi “è giusto che il Presidente conceda un incontro a una forza politica”. La linea sui soldi della Lega è sempre la stessa: “Non ho niente da dire perché la vicenda riguarda i tempi di Bossi. Se i soldi ci sono la magistratu­ra può andare a prenderli”.

 ?? LaPresse ?? Matteo Salvini
LaPresse Matteo Salvini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy