Salvini ottiene l’appuntamento al Colle (e proverà a parlare dei soldi della Lega)
Mattarella: “Unico argomento, il Viminale”. Il ministro però insiste
Alla
fine, l’incontro ci sarà: dopo tre giorni di trattative il capo dello Stato e il ministro dell’Interno hanno fissato l’appu ntamento al Colle. Salvini è atteso da Mattarella domani a mezzogiorno. Il presidente della Repubblica però ha stabilito regole d’ingaggio inflessibili: “Sono, ovviamente, escluse dall’oggetto del colloquio valutazioni o considerazioni su decisioni della magistratura”, specifica la nota diffusa dal Quirinale ieri mattina.
IL LINGUAGGIO un po’ stizzito sottolinea quanto sia irrituale la situazione: Mattarella si sente costretto a mettere nero su bianco di non essere disposto ad ascoltare un vicepremier che si lamenta della sentenza di un tribunale. Salvini comunque incassa l’appuntamento di buon grado e finge di stare al gioco: “Avrò il piacere di spiegargli le tante cose fatte nel mio primo mese da ministro, per mantenere le promesse, per difendere i confini, per proteggere gli i- taliani e riportare ordine, rispetto e tranquillità in Italia”.
IN VERITÀ però il capo della Lega ha intenzione di provarci lo stesso, con un po’ di furbizia, a portare il discorso sui 49 milioni che i pm di Genova vogliono sequestrare al suo partito (eredità delle condanne di Umberto Bossi e Francesco Belsito per truffa aggravata).
In questi giorni Salvini ha parlato pubblicamente, a più riprese, di “emergenza democratica” e di una parte della magistratura che vuole “mettere fuorigioco” il Carroccio. In privato, invece, è stato Giancarlo Giorgetti a tessere la trattativa con il Quirinale per fissare un appuntamento con il ministro dell’Interno. Ed è lo stesso Giorgetti – sicuramente più sensibile alla forma dei rapporti istituzionali – a consigliare la strategia per il colloquio con Mattarella. Nessuna polemica con le toghe, nessuna aggressività, nessuna volontà di mettere in discussione la sentenza o le motivazioni della Cassazione, ma la semplice osservazione di un fatto: se la Lega viene spogliata della possibilità di raccogliere fondi, le viene impedito di fare politica. Che tipo di risposta Salvini e Giorgetti sperino di ottenere da Mattarella non è chiaro, visto che il capo dello Stato ha già messo le mani avanti pubblicamente. Ma già il fatto di aver scongiurato un clamoroso rifiuto dalla presidenza della Repubblica può essere salutato con sollievo: anche se dal colloquio la Lega dovesse ottenere niente, non mancheranno tweet e selfie (auto) celebrativi di fronte al Quirinale.
LUIGI DI MAIO non s’imbarazza – o almeno finge di non farlo – per l’ennesima iniziativa mediatica dell’alleato di governo: “Chiedere un incontro al Presidente della Repubblica è legittimo”, dice su Sky a Maria Latella. E aggiunge: “non si parlerà di mag istra tura” e quindi “è giusto che il Presidente conceda un incontro a una forza politica”. La linea sui soldi della Lega è sempre la stessa: “Non ho niente da dire perché la vicenda riguarda i tempi di Bossi. Se i soldi ci sono la magistratura può andare a prenderli”.