Appendino cede, “sui Giochi decide il governo”
2026 Oggi il Coni candida insieme Milano, Torino e Cortina. Palazzo Chigi valuta i costi: 375 milioni
Tutti insieme appassionatamente, per non scontentare nessuno e tagliare i costi. O almeno così si spera: oggi nasce la strana candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026 e il suo futuro dipenderà da questo. Per il momento il Coni ha incassato la disponibilità delle tre città: dopo quella scontata di Milano e Cortina, è arrivata pure quella di Torino. Chiara Appendino alla fine si è convinta. O meglio, è stata convinta dal Movimento 5 stelle.
Ieri Giovanni Malagò ha ufficializzato la candidatura tripla preparata dalla commissione guidata dal segretario Mornati e composta anche da grandi saggi dello sport italiano, come Mario Pescante e Franco Carraro, scaricando l’attesa sulle parole della sindaca M5s. Lei si è confrontata col capo del Coni e col sotto- segratario Giorgetti, ma soprattutto con i vertici del Movimento. E ha capito che non aveva alle spalle tutto il partito: il suo “o Torino o niente”, il compromesso trovato con i consiglieri“ribelli” pera pprovare la delibera, non avrebbe trovato sponda. I 5 stelle hanno fatto altre valutazioni: governano insieme alla Lega, che sogna da anni di portare le Olimpiadi al Nord, hanno sposato in pieno la linea di Giorgetti (il sottosegretario con delega allo Sport), che ne ll ’ unica vera comunicazione ufficiale dell’esecutivo aveva invitato il Coni a
“una soluzione condivisa” e low-cost. L’ultima cosa da fare in questo momento era mettersi contro l’uomo forte della Lega.
Così Appendino ha ceduto, più per ragion di Stato che per le concessioni ottenute dal Coni (ad esempio la gara di slalom speciale di sci, che si terrà al Sestriere). Senza fare i salti di gioia: “Il nostro dos- sier resta il migliore e non cambiamo idea”, ha ribadito. Però “la candidatura congiunta cambia completamente lo scenario e va ben oltre i confini delle competenze di un sindaco, ma spetta al governo, di cui ci mettiamo a disposizione ”. Insomma, Torino nel caso ci sarà. Decide il governo.
E il governo, che ne pensa? Perora temporeggia :“Prendiamo atto della proposta del Coni. Non abbiamo ancora visto il dossier e su questo ci riserviamo di intervenire”, la dichiarazione di Giorgetti. Sulla stessa linea anche Simone Valente del M5s: “Attendiamo le carte per verificare i costi e i benefici del progetto”. Il primo scoglio, intanto, è superato: oggi il Consiglio nazionale del Coni voterà la delibera che approva la candidatura Milano, Torino e Cortina, “cofirmatarie e di pari dignità”. Poi inizierà la trattativa interna per chi comanderà tra le tre protagoniste (Bep- pe Sala da Milano fa già la voce grossa: “Serve chiarezza sulla governance”: la avrà, come le due cerimonie). E soprattutto quella tra Coni e governo sui costi: si parla di 375 milioni di euro. In fondo è sempre questione di soldi e politica.
Trattativa interna La prima cittadina convinta dai suoi Sui cinque Cerchi il M5s sposa la linea Giorgetti: sì ma solo low cost