L’estate del nostro scontento e lo Spread Piranha in arrivo
Nel l ’ estate del nostro scontento la catastrofe di Genova (a quanto sembra non del tutto inaspettata) ci mette in guardia dalle troppe Cassandre interessate all’uso politico delle disgrazie eventuali. Quelle reali bastano e avanzano. Volevamo augurare a tutti di trascorrere un buon Ferragosto, e di assaporare questa breve vacanza tenendo il più possibile lontana l’incertezza che ci viene pompata addosso con gusto jettattorio dai veloavevodetto.
MA OGGI COME SI FA? Restano le domande sulle profezie di tempesta di chi semina vento. Quando arriverà il diluvio? Giancarlo Giorgetti, persona ritenuta seria nonché sottosegretario di palazzo Chigi, non ha dubbi: a fine agosto. “I mercati”, ha detto a Libero,“sono popolati da affamati fondi speculativi che scelgono le loro prede e agiscono”. Come Lo Squalo di Spielberg il fondo malvagio attacca e sbrana. Poi sui resti banchetterà lo spread piranha.
C’è chi è più preciso: il D-Day sarebbe fissato per il 7 settembre, quando Moody’s sentenzierà sui nostri conti. Guarda caso di venerdì (un altro venerdì nero), festività di Santa Regina (prega per noi). Calma, dichiara rassicurante al Corriere della Sera il vicepremier Luigi Di Maio: “L’Italia non teme attacchi, ma se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo sappia che non siamo ricattabili”. A legger bene, rassicurante un corno. Qualcuno chi? La Spectre? La Massoneria? Il perfido Soros? Il Pd? (dai siamo seri). E poi chi vuole ricattarci e perché?
DATE RETTA: si mette male (e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra). Mentre nuvoloni scuri si addensano all’orizzonte cerchiamo sollievo nel confronto col tempo che fu. S ul l ’ ultimo numero dell’Espresso sfogliamo (con l’affetto degli ex dipendenti) il “Caro Diario 2018”, venticinque anni dopo il film di Nanni Moretti. Qualche titolo. “I peggio quarantenni”. “Intellighenzia addio”. “Turisti in periferia. Un’epidemia di benestanti in visita pelosa nei nostri tristi buchi fuori città. Che intanto sono diventati Fantasilandie dell’orro- re”. Terribile, meglio farsi un paio di bracciate con lo Squalo.
Ma cos’è questa ondata di sfiducia disfattista, di pessimismo color pece? A che e a chi serve? Davvero coloro che nel governo spingono sulla “profezia che si auto-avvera, ma in negativo” ( La Repubblica) vogliono in realtà precostituirsi un alibi complottista? In modo poi da scaricare le promesse non mantenute sui soliti “poteri forti”, in combutta con la burocrazia che rema contro e le altre forze oscure eccetera eccetera? E davvero l’opposizione continua a puntare le sue misere carte sul tanto peggio tanto meglio? Così, per il gusto di godere dell’altrui fallimento ballando sulle macerie?
Domanda: in questo disgraziato Paese si può qualche volta agire non contro qualcosa ma per ottenere qualcosa? Avremmo voluto, a questo proposito, segnalare tre personaggi che non passano il tempo ad augurarsi il peggio ma lavorano per migliorare le cose. Massimo Cacciari, che pure ha proposto l’appello per salvare l’Europa dalla marea sovranista ma che dichiara al Fatto di non fare il tifo per la catastrofe di questo governo, “anche perché se l’opposizione continua a mancare meglio tenersi questo governo”.
Piergiorgio Odifreddi che (sempre su queste colonne), a proposito delle bestialità No Vax, ha una volta per tutte affermato la superiorità della ragione (e quindi della scienza) sui fautori di una democrazia un tanto al chilo. Quelli “che pensano tronfiamente di avere il diritto e il dovere di dire la loro su argomenti di cui non conoscono nulla” (vorrei abbracciarlo).
CARLOTTA SAMI, portavoce Unhcr che (su D di Repubblica) denuncia il muro di silenzio che circonda chi non propaganda “la chiusura e l’odio verso lo straniero, verso lo Stato e la comunità”. E parla delle “migliaia di italiani che la pensano diversamente ma non essendo legati da una rete virtuale altrettanto forte vengono silenziati e le loro azioni – i volontari di Milano, le 450 famiglie che ospitano i rifugiati, le centinaia di persone che lavorano nei centri di prima accoglienza – passano inosservate”.
Idee a cui potersi aggrappare ora che le immagini sconvolgenti di quel ponte amputato e di quelle persone rimaste là sotto hanno spazzato via (almeno per qualche giorno) le parole inutili e avvelenate.
Il sottosegretario Giorgetti vaticina a breve l’attacco dello squalo finanziario, c’è pure chi fissa il D-Day al 7 settembre (venerdì) Cos’è questo disfattismo? Davvero i gialloverdi cercano un alibi e Pd e soci tifano tanto meglio tanto peggio? Vorremmo aggrapparci a chi (Sami, Cacciari, Odifreddi...) agisce non contro qualcuno, ma per ottenere qualcosa