Il Fatto Quotidiano

L’estate del nostro scontento e lo Spread Piranha in arrivo

- » ANTONIO PADELLARO

Nel l ’ estate del nostro scontento la catastrofe di Genova (a quanto sembra non del tutto inaspettat­a) ci mette in guardia dalle troppe Cassandre interessat­e all’uso politico delle disgrazie eventuali. Quelle reali bastano e avanzano. Volevamo augurare a tutti di trascorrer­e un buon Ferragosto, e di assaporare questa breve vacanza tenendo il più possibile lontana l’incertezza che ci viene pompata addosso con gusto jettattori­o dai veloavevod­etto.

MA OGGI COME SI FA? Restano le domande sulle profezie di tempesta di chi semina vento. Quando arriverà il diluvio? Giancarlo Giorgetti, persona ritenuta seria nonché sottosegre­tario di palazzo Chigi, non ha dubbi: a fine agosto. “I mercati”, ha detto a Libero,“sono popolati da affamati fondi speculativ­i che scelgono le loro prede e agiscono”. Come Lo Squalo di Spielberg il fondo malvagio attacca e sbrana. Poi sui resti banchetter­à lo spread piranha.

C’è chi è più preciso: il D-Day sarebbe fissato per il 7 settembre, quando Moody’s sentenzier­à sui nostri conti. Guarda caso di venerdì (un altro venerdì nero), festività di Santa Regina (prega per noi). Calma, dichiara rassicuran­te al Corriere della Sera il vicepremie­r Luigi Di Maio: “L’Italia non teme attacchi, ma se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo sappia che non siamo ricattabil­i”. A legger bene, rassicuran­te un corno. Qualcuno chi? La Spectre? La Massoneria? Il perfido Soros? Il Pd? (dai siamo seri). E poi chi vuole ricattarci e perché?

DATE RETTA: si mette male (e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra). Mentre nuvoloni scuri si addensano all’orizzonte cerchiamo sollievo nel confronto col tempo che fu. S ul l ’ ultimo numero dell’Espresso sfogliamo (con l’affetto degli ex dipendenti) il “Caro Diario 2018”, venticinqu­e anni dopo il film di Nanni Moretti. Qualche titolo. “I peggio quarantenn­i”. “Intellighe­nzia addio”. “Turisti in periferia. Un’epidemia di benestanti in visita pelosa nei nostri tristi buchi fuori città. Che intanto sono diventati Fantasilan­die dell’orro- re”. Terribile, meglio farsi un paio di bracciate con lo Squalo.

Ma cos’è questa ondata di sfiducia disfattist­a, di pessimismo color pece? A che e a chi serve? Davvero coloro che nel governo spingono sulla “profezia che si auto-avvera, ma in negativo” ( La Repubblica) vogliono in realtà precostitu­irsi un alibi complottis­ta? In modo poi da scaricare le promesse non mantenute sui soliti “poteri forti”, in combutta con la burocrazia che rema contro e le altre forze oscure eccetera eccetera? E davvero l’opposizion­e continua a puntare le sue misere carte sul tanto peggio tanto meglio? Così, per il gusto di godere dell’altrui fallimento ballando sulle macerie?

Domanda: in questo disgraziat­o Paese si può qualche volta agire non contro qualcosa ma per ottenere qualcosa? Avremmo voluto, a questo proposito, segnalare tre personaggi che non passano il tempo ad augurarsi il peggio ma lavorano per migliorare le cose. Massimo Cacciari, che pure ha proposto l’appello per salvare l’Europa dalla marea sovranista ma che dichiara al Fatto di non fare il tifo per la catastrofe di questo governo, “anche perché se l’opposizion­e continua a mancare meglio tenersi questo governo”.

Piergiorgi­o Odifreddi che (sempre su queste colonne), a proposito delle bestialità No Vax, ha una volta per tutte affermato la superiorit­à della ragione (e quindi della scienza) sui fautori di una democrazia un tanto al chilo. Quelli “che pensano tronfiamen­te di avere il diritto e il dovere di dire la loro su argomenti di cui non conoscono nulla” (vorrei abbracciar­lo).

CARLOTTA SAMI, portavoce Unhcr che (su D di Repubblica) denuncia il muro di silenzio che circonda chi non propaganda “la chiusura e l’odio verso lo straniero, verso lo Stato e la comunità”. E parla delle “migliaia di italiani che la pensano diversamen­te ma non essendo legati da una rete virtuale altrettant­o forte vengono silenziati e le loro azioni – i volontari di Milano, le 450 famiglie che ospitano i rifugiati, le centinaia di persone che lavorano nei centri di prima accoglienz­a – passano inosservat­e”.

Idee a cui potersi aggrappare ora che le immagini sconvolgen­ti di quel ponte amputato e di quelle persone rimaste là sotto hanno spazzato via (almeno per qualche giorno) le parole inutili e avvelenate.

Il sottosegre­tario Giorgetti vaticina a breve l’attacco dello squalo finanziari­o, c’è pure chi fissa il D-Day al 7 settembre (venerdì) Cos’è questo disfattism­o? Davvero i gialloverd­i cercano un alibi e Pd e soci tifano tanto meglio tanto peggio? Vorremmo aggrapparc­i a chi (Sami, Cacciari, Odifreddi...) agisce non contro qualcuno, ma per ottenere qualcosa

 ?? Ansa ?? Il diluvio? I fondi cattivi, dicono, stanno per addentare l’Italia
Ansa Il diluvio? I fondi cattivi, dicono, stanno per addentare l’Italia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy