Centri commerciali aperti a Ferragosto: si sciopera
Al lavoro durante la festa I sindacati chiedono al ministro di mantenere la promessa e cancellare la liberalizzazione
Lo
sciopero di Ferragosto contro le aperture selvagge di outlet e centri commerciali è una costante da sei anni. Quello di oggi, però, è il primo da quando al governo c’è una forza politica che aveva promesso di regolamentare il lavoro festivo, liberalizzato nel 2012 da Mario Monti.
I SINDACATI speravano fosse arrivata la volta buona. Invece almeno in questi primi due mesi e mezzo il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio non ha considerato prioritario l’intervento sulle aperture. Da Nord a Sud, quindi, oggi sarà ancora un 15 agosto di lavoro nella grande distribuzione. Le catene con le serrande alzate da mattina a sera (an- che se non in tutti i punti vendita) saranno quasi tutte: Esselunga, Carrefour, Auchan, Lidl, Ikea, Rinascente e diversi outlet. Una scelta che ormai è dettata più che altro da ragioni di concorrenza. Gli scioperi sono stati proclamati in tre Regioni: Lazio, Toscana e Puglia. In altre quattro - Veneto, Emilia Romagna, Abuzzo e Molise - le sigle del commercio hanno solo invitato i lavoratori ad astenersi dal servizio, invocando il diritto alla volontarietà del turno nel giorno festivo. C’è anche una sentenza del Tribunale di Milano che ha riconosciuto questo principio: tutti hanno diritto a onorare le festività, perciò nessuno può essere obbligato a lavorare nei giorni rossi del calendario. La pratica, però, come al solito è un po’diversa. Innanzitutto, ci sono molte aziende che in questi ultimi anni - dopo le libe- ralizzazioni - hanno inserito nelle lettere di assunzione l’obbligo di prestare lavoro anche la domenica e nei giorni festivi. I lavoratori, in quanto contraenti deboli, hanno accettato la clausola e ora diffi- cilmente possono far valere il diritto al riposo. Poi c’è la solita questione del boom di contratti precari o part time: “Chi ha un contratto da poche ore - sostiene il segretario Fisascat Cisl David Guarini - o che scade tra qualche mese preferisce eseguire l’ordine per sperare di ottenere il rinnovo e migliori condizioni”.
Secondo i sindacati, quindi, la questione deve essere risolta dalla politica. Fabrizio Russo della Filcams Cgil ricorda che Di Maio si è più volte espresso in favore delle chiusure nei festivi. “Quando il ministro ha fatto quelle dichiarazioni - osserva - è stato abbastanza temerario. Sulla base di quello che ha detto noi abbiamo inviato all’inizio del mese scorso una richiesta di incontro, ma ancora non ci ha rispo- sto”. Comunque, tra i sindacati resta un certo ottimismo sulle intenzioni di questo governo. Ancora non è chiaro quando arriverà il provvedimento sulle aperture, ma sembrano già delineati i contorni.
LA LIBERALIZZAZIONE resterà per le zone turistiche, mentre per le altre sarà prevista una turnazione. In pratica, in ogni giorno festivo potrà essere aperto il 25% dei negozi di ogni settore. Ogni anno ci sarà un massimo di 12 giorni festivi di apertura. Anche alcune associazioni di imprese, come la Confcommercio, sono d’accordo sul reintrodurre vincoli perché a quanto pare la deregolamentazione non ha dato i risultati sperati in termini di fatturato.