A Roma va bene tutto, ma Beyoncé al Colosseo no
CSceneggiatore, autore tv (“Il Boss delle Cerimonie”,”Il Castello delle Cerimonie”) e critico per “Rolling Stone” Ha pubblicato il romanzo ”La marcatura della regina” (Socrates) Diplomata in Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia, vincitrice della Borsa Sbarigia al premio Solinas 2016, lavora come sceneggiatrice Da qualche settimana in libreria “Il sangue macchia, sir”, altro capitolo della saga di Giovanni Di Giamberardino e Costanza Durante che ha per protagonista Vittorio Maria Canton di Sant’Andrea, il Principe Investigatore. Il quale ha mandato una lettera a questo giornale. aro Direttore, è tempo di dire basta. Prendo il coraggio a sei mani per scriverle a cuore aperto, non nella figura del celebre Principe Investigatore (di sicuro avrete sentito parlare di me), ma di cittadino dall’onestà specchiata e comprovata dai fatti, dalle tasse pagate (o almeno credo, chiederò al mio maggiordomo Gelasio) e dall’amore per Roma che è anche e soprattutto capitale del mondo.
Lo dirò una volta sola: Beyoncé non deve appropriarsi dell’Anfiteatro Flavio anche conosciuto come Colosseo (dovrei averlo scritto bene, ho controllato su Wikipedia) per girare il suo nuovo videoclip. Non è bastato a questa donna spietata aver già conquistato lo stadio Olimpico di Roma per un concerto a scopo di lucro in piena estate? Pensi che, dieci minuti dopo l’inizio della vendita online, i biglietti erano tutti esauriti. Lo so perché mia zia Magda, con la quale vivo, si era dovuta impossessare del mio pc per una partita di canasta web mattutina con le sue amiche ( hanno dovuto giocarla a distanza perché una di loro era ricoverata con il femore rotto) e dieci minuti dopo, zac! Tutti finiti!
Non che ci volessi andare, è chiaro. Anche perché, a ulteriore dimostrazione della morale corrotta di questa “artista”, la persona che più odio al mondo era riuscita ad accaparrarsi cinque biglietti. Sto ovviamente parlando di Flavio Berleffi Buitoni, il rampollo di una di quelle famiglie di ricchi che hanno una vita facile, che possono permettersi tutti i biglietti che vogliono mentre noi poveri nobili restiamo a casa da soli tutte le sere.
CHE POI FLAVIOmi ha chiamato per dirmi che aveva un biglietto in più. Certo, lo ha fatto a un’ora dall’inizio del concerto: una delle modelle invitate non poteva andare e gli servivano soldi spicci per comprare la bamba, ossia la cocaina. E io che dovevo fare? Quando mi si chiede un favore, io rispondo “sì, con piacere!” Anche andando contro i miei princìpi, come foraggiare questo giro di soldi che finanzia i potenti come Beyoncé. Ero nel corso di una delle mie indagini, che coinvolgeva un uomo e una donna. Il termine tecnico è abbastanza complicato e indecifrabile, non so se lo conosce, si tratta di adulterio. Sa cosa significa? Tradimento!
Mi trovavo su un barcone ormeggiato sul Tevere, a una
Sfesta di cinematografari. A tutti avevo fatto credere di essere Er Piotta, vecchia gloria del rap romano. Ci erano cascati, e indisturbato mi apprestavo a cogliere gli amanti in flagrante, quando all’improvviso mi squilla il telefono. Ironia della sorte, come suoneria avevo proprio All The Single Ladies della sopracitata artista. Curiosa coincidenza, tanto più che, come ho detto, non mi piace neanche un po’. Così rispondo: “Sì?”, perché a Flavio non voglio dare troppa confidenza, e lui subito: “A Vitto’, se tra un’ora stai all’Olimpico ti ammollo un biglietto, porta i soldi”. E io: “Quanti?”, e via di- e andate al parco a tema storico Puy de Fou nell’Ovest della Francia e volete complimentarvi con i guardiani per la pulizia potreste trovare qualche difficoltà nel comunicarci, almeno che non siate in grado di gracchiare in francese.
DA LUNEDÌ infatti i manutentori del secondo parco per visitatori in Francia sono sei corvi intelligenti, addestrati per recuperare mozziconi di sigaretta e altri piccoli rifiuti presenti nella struttura e portarli in una scatolina. “L’obiettivo non è solo quello di scorrendo mentre intanto già abbandonavo la scena del crimine correndo verso lo stazionamento dei taxi. C’era traffico, troppo. Ma la gente non ci va più in vacanza? Insomma ci metto tre quarti d’ora ad arrivare a destinazione e Flavio nemmeno mi risponde al telefono. Sudavo già freddo mal- pulire. Ma che la natura stessa può insegnare a prenderci cura dell’ambiente”, ha spiegato il direttore Nicolas de Villiers, che ha anche detto di considerare i corvi molto intelligenti. Chissà se proprio questa intelligenza abbia permesso loro di ottenere una giusta ricompensa per il lavoro svolto. Infatti, quando gli spazzini alati depositano i rifiuti, il macchinario emette cibo come paga. Insomma i nuovi lavoratori sembrano essere così svegli da avere già capito i meccanismi del mondo del lavoro. Che siano pronti a chiedere l’introduzione dell’articolo 18? grado i quaranta gradi e ho subito pensato al peggio. E infatti mi è arrivato un messaggio vocale da parte del Berleffi, che mi diceva, testuale: “A Vitto’, scusa me so scordato de dirti che alla fine Irina è venuta, quindi niente, ciaooo”.
SONO RIMASTO di stucco, ma essendo un uomo d’azione mi sono gettato ai piedi di un bagarino – a questo punto era una questione di principio – quando un turista gli ha offerto il doppio della cifra. Incredulo, ho chiesto spiegazioni, e quel maledetto mi ha risposto in un italiano stentato che quel concerto gli era piaciuto così tanto da volerlo rivedere una terza volta. Tutto quello che mi restava da fare era piangere, ma in fondo chissenefrega di Beyoncé, artista mediocre e assetata di denaro come una parvenu dei miei stivali.
Caro direttore, concludo dicendole che spero che questa mia la trovi in salute. Qui a Roma fa caldissimo e la città è piena zeppa di visitatori che credono di poter fare la voce grossa rubandoci ciò che è nostro di diritto, obbligandomi a trascorrere le vacanze tappato in casa con il Blocco Enigmistico alla mano. Le chiedo quindi la cortesia di pubblicare questa lettera e lanciare l’ha s h ta g #BeyoNONcé affinché costei non varchi nuovamente il suo
lo italico. Sempre suo.
GIOVANNI DI GIAMBERARDINO COSTANZA DURANTE Parola di Principe
Ho preso la “sòla” per andare al concerto Ora ne faccio una battaglia di principio