I primi soldi per Genova, poi il commissario
Il gruppo promette di spendere 500 milioni, il governo ne stanzia altri 28,5 per l’emergenza
Nel giorno del lutto nazionale arrivano le prime cifre, quelle dei fondi stanziati per iniziare a ricostruire dopo il disastro di Genova.
Autostrade ci metterà 500 milioni di euro, come annunciato in conferenza stampa dall’amministratore delegato Giovanni Castellucci: “Se dobbiamo parlare di importi – ha detto riferendosi al fondo per l’emergenza stanziato dalla società responsabile del viadotto – possiamo parlare di mezzo miliardo, anche se questo non è il momento per i numeri”. Servirà “per le famiglie delle vittime”, per indennizzare “tutti coloro che saranno costretti a lasciare le loro case” e per “ripristinare il prima possibile la viabilità e ricostruire il ponte sul Polcevera: abbiamo un progetto che ci permette in otto mesi, tra demolizione e ricostruzione, di avere un nuovo ponte in acciaio”.
LA CIFRA corrisponde a circa metà dell’utile netto conseguito da Autostrade nel 2007, il 5% dei profitti degli ultimi 10 anni. Per Luigi Di Maio è “un’elemosina”. Per Matteo Salvini è “il minimo sindacale”. Il leader dei Cinque Stelle inoltre conferma la strategia del governo: “L’unica strada che seguiremo è quella di andare avanti con la procedura di revoca”. E insiste: “Lo Stato non ac- cetta elemosine. Pretendiamo risarcimenti credibili e non vi sarà alcun baratto”. Altri fondi per l’emergenza arrivano proprio dal governo, dopo la riunione del Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio, in prefettura a Ge- nova. Ai 5 milioni stanziati a Ferragosto se ne aggiungono altri 28 e mezzo. Una cifra molto vicina a quella richiesta – 30 milioni – dal governatore della Liguria Giovanni Toti e dalla Protezione Civile per realizzare i primi interventi per la viabilità alternativa, potenziare il sistema dei trasporti e trovare una sistemazione per le famiglie che hanno dovuto lasciare la propria casa.
Prima ancora del comunicato di Palazzo Chigi era stato lo stesso Toti a dare la notizia: “Questi fondi ci consentiranno di coprire l’intera fase dell’emergenza vera e propria. Verranno ristrutturate in parte le case che da lunedì mattina, come promes- so, verranno date in un primo lotto di 15 alle famiglie più bisognose, quelle con bambini, anziani e disabili”.
DAL CDM di ieri invece non è uscita la nomina del commissario straordinario per la ricostruzione. Che in teoria dovrebbe essere lo stesso Toti: uomo di Forza Italia ma in eccellenti rapporti con Salvini e la Lega. Il presidente della Liguria, in quanto tale, ricopre già la carica di commissario all’emergenza, ma ieri forse si aspettava che arrivasse una nomina del governo a rendere stabile il suo ruolo nel processo di ricostruzione. Non è successo. La carica è delicata e ambita: il commissario, tra le altre cose, decide sull’aff idamento dei lavori, firma ordinanze per sgomberi ed espropri. E sul governatore di Forza Italia i Cinque Stelle non sono ancora convinti.
Scelte da fare
La Lega vorrebbe Giovanni Toti incaricato straordinario per la ricostruzione, ma M5S tentenna