La nostra non è accoglienza, è meglio definirla barbarie
Vorrei spezzare una lancia a favore di Travaglio nella discussione riguardo il problema dei migranti. Quando, all’interno della Cgil ho posto il problema dell’assegno sociale di euro 450 che l’Inps dà ai genitori di migranti, pur non avendo versato un centesimo di contributi, sono stato molto contestato. Infatti non sono più iscritto a quel sindacato.
Se pensiamo che l’Inps fornisce ai disabili un assegno medio di euro 275, ci rendiamo conto immediata- mente della follia che soggiace alla norma sull’assegno sociale agli stranieri. Esempio mastodontico di mancanza di principio di realtà, che impedisce di comprendere il malessere delle classi subalterne e favorisce la propaganda di Salvini e il montante razzismo.
Altro esempio le affermazioni di chi sostiene che non vi è un’emergenza migranti perché nel 2018 ne sono arrivati solo (?) più di 1800. La realtà concreta è che tra il 2014 e l’inizio di quest’anno sono arrivati 600mila migranti. Di questi solo l’8% gode dello stato di rifugiato, mentre tutti gli altri sono qui illegalmente. Di questi poco meno di 200mila sono oggi nei centri di accoglienza. Sono oggi nei centri di accoglienza con vitto e alloggio - sorvoliamo sull’affarismo delle cooperative dell’accoglienza - mentre i restanti vanno a zonzo per il Paese senza casa, senza lavoro e senza conoscere l’italiano, che è lo strumento fondamentale di integrazione. Questa non è accoglienza, ma barbarie, dato che la realtà è che poi un terzo dei reati viene commesso inevitabilmente dai migranti abbandonati a sè stessi. Se a ciò aggiungiamo che in Italia, dati Fmi 2017 agosto, un terzo della popolazione vive sulla soglia di povertà, e secondo recenti dati Istat 2 milioni di meridionali sono emigrati all’estero negli ultimi 15 anni, allora capiamo che nei saldi statistici l’Italia a oggi è un paese di emigranti colti e preparati che non trovano un lavoro nel proprio Paese.
Se a tutti questi fatti aggiungiamo il problema della legalità e della lotta contro l’abusivismo in tutte le sue forme, ma soprattutto nelle case popolari, oramai in mano a racket di stranieri, il problema migranti si rivela per quello che è: un caos prodotto da un’élite incapace e spesso connivente con la parte peggiore del Paese (mafia, corruzione, imprenditori, schiavisti).
Per esempio il vecchio Pci ha sempre difeso i beni pubblici e combattuto l’abusivismo e l’illegalità, che invece erano difesi dagli estremisti extraparlamentari. VINCENZO MAGI