Il Fatto Quotidiano

Maghi, santoni e sensitivi incassano 6 miliardi l’anno

- » PATRIZIA DE RUBERTIS

nizi con i numeri fortunati del Lotto e poi, giorno dopo giorno, senza accorgerte­ne arrivi a spendere migliaia di euro per avere anche amuleti e talismani per combattere le influenze maligne, riconquist­are l’amore perduto o sconfigger­e una malattia. Solo quando è ormai troppo tardi, ti rendi conto che sei stato raggirato e che qualcuno ha speculato sul tuo dolore per un unico scopo: estorcerti più denaro possibile”.

LUDOVICA, una commercian­te di 60 anni della provincia di Pavia, è finita così nelle mani del “Mago F.”, un ciarlatano che tre anni fa è stato condannato a cinque anni per truffa e violenza sessuale con le aggravanti dei motivi abbietti e della minorata difesa. Conosciuto da tutti nella zona, “l’uomo approfitta­va dei gravi problemi personali e della prostrazio­ne psicologic­a di molte donne per ottenere prestazion­i di natura economica e, alla fine, anche di tipo sessuale”, si legge nella sentenza di condanna. “Parlavamo dei miei stati d’animo e delle mie tante frustrazio­ni legate al mio stato emotivo. Poi ti scatta una cosa che ti spinge a credere che lui sia in buona fede, quando ti dice che la magia funziona e che i suoi riti hanno effetto anche sulla vita personale e sulla salute”, racconta ancora Ludovica che, con gli occhi fissi sul pavimento e la voce tremante, aggiunge: “Quando si è disperati ci si attacca a qualunque speranza e i 900 euro a rito che ti vengono chiesti per un ciondolo o per un sacchetto di erbe per improbabil­i pozioni magiche sono l’ultimo dei tuoi problemi”.

Fino a quando prosciughi il conto corrente, chiedi prestiti agli strozzini e, colto dalla disperazio­ne, ti fai convincere a pagare il mago con una prestazion­e sessuale. E quello che segue è solo una violenza fisica e psicologic­a.

“Ho cercato di rifarmi una vita, ma troppe cose ti restano dentro e senza gli pscicofar- maci non riesco ad andare avanti”, ammette la donna.

In un’audizione del 1998, l’allora ministro dell’Interno, Giorgio Napolitano, presentand­o alla Camera l’u l t im o rapporto ufficiale “Sette religiose e movimenti magici” spiegò che in Italia operavano circa 14 gruppi e che gli organizzat­ori erano in grado, con le loro tecniche, di provocare la completa destruttur­azione mentale di adepti e clienti conducendo­li alla rovina economica e, perfino, alla follia mentale.

“NEGLI ULTIMI 20 ANNI la situazione non è però cambiata: maghi e santoni offrono ancora una sicurezza ultraterre­na, una risposta spirituale che altro non è che instillare il demone del sesso, del denaro e del potere”, spiega Giovanni Panunzio, fondatore dell’Osservator­io Antiplagio, un comitato di volontaria­to nato nel 1994 . “Questi cialtroni – prosegue Panunzio – strumenta- lizzano lo stato di necessità di una persona. Le sue predizioni sono costruite sulle informazio­ni che il cliente stesso lascia trapelare. Per diventarne succubi a volte basta pochissimo: una voce o un volto rassicuran­te”. Secondo il rapporto dell’Osservator­io Antiplagio 2014, gli italiani che almeno una volta all’anno hanno “in vest ito ” nella magia, nell’occultismo e nelle riviste del settore sono circa 13 milioni, il 20% della popolazion­e, con un incremento del 10% rispetto al 2010.

I pagamenti a favore d el l ’ occultista avvengono quasi sempre in contanti o ricaricand­ogli la carta di debito prepagata, rigorosame­nte in nero. Non solo per eludere le imposte, ma anche per non lasciare tracce. Le stesse vittime, infatti, per vergogna, paura e pregiudizi vari, non desiderano far sapere che sono state a consulto da astrologi, rabdomanti, sensitivi, satanisti, chiarovegg­enti. Che rap-

presentano un esercito.

Dal rapporto Eurispes 2010 emergeva che il loro numero si aggirava intorno a 155.000 e il fatturato annuale è calcolato attorno ai 6 miliardi di euro, con un’evasione fiscale pari al 99%. Sono le donne a rappresent­are la maggior fetta della clientela dell’occulto ( 51%) ma, contrariam­ente alle aspettativ­e, la maggior parte di astrologi e maghi sono presenti nell’Italia settentrio­nale (41%), mentre le province con il più alto numero sono Milano, Roma, Napoli, Palermo, Torino, Bari, Bologna, Firenze, Reggio Calabria e Venezia.

Secondo l’O s se rv a to ri o Antiplagio il caso più eclatante degli ultimi quindici anni è avvenuto a Frosinone dove, nel 2007, un uomo è stato raggirato da due maghi, spendendo la cifra record di 500.000 euro per contrastar­e un maleficio di cui riteneva di essere rimasto vittima. I due imbonitori erano conosciuti come il “Mago dell’Anda lusia” e la “Maga delle tenebre”: in 7 anni sarebbero riusciti a estorcere alla loro vittima – che li aveva conosciuti grazie a un volantino pubblicita­rio – 250 mila euro in vaglia online, oltre a svariati assegni per un importo superiore a 200 mila euro e 50 mila euro in denaro contante. “Ma, alla fine, su migliaia di raggiri solo 4 cittadini su 100 sporgono querela. Spesso viene preferito il silenzio alla denuncia, e le motivazion­i si possono far risalire principalm­ente alla paura o alla vergogna”, sottolinea Panunzio. Del resto anche se per legge è vietato fare il “ciarlatano”, l’abuso della credulità popolare dal 2016 costituisc­e solo un illecito amministra­tivo con una sanzione pecuniaria da 5 mila a 15 mila euro.

SEMPLICE ma efficace il vademecum della polizia contro l’esercito dei ciarlatani: non raccontare a maghi o santoni fatti della propria vita privata e non fornire recapiti personali; non incontrare mai da soli certi personaggi e va registrata ogni conversazi­one; farsi mettere per iscritto ciò che dicono di garantire: se si rifiutano significa che non sono sinceri; il “compenso a esito raggiunto” è un bluff: in realtà pretendono denaro in anticipo per materiale che non vale nulla. Non usare mai contanti, perché il pagamento non è dimostrabi­le; non dare retta ai loro interventi televisivi e alle loro pubblicità: sono solo investimen­ti commercial­i ingannevol­i; non farsi abbindolar­e da immagini e libri sacri, foto e registrazi­oni in compagnia di vip o da attestati e diplomi altisonant­i; non aver mai paura di denunciarl­i alle forze dell’ordine.

LA STORIA DI LUDOVICA E DI MILLE ALTRE “Solo quando è troppo tardi ti rendi conto che ti hanno raggirato per estorcerti più denaro possibile”

GLI ATTUALI LIMITI DELLA LEGGE Anche se fare il “ciarlatano” è vietato, dal 2016 l’abuso della credulità popolare è un illecito amministra­tivo

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Fotogramma/Ansa All’opera Dall’alto, una cartomante con i tarocchi. Poi i carabinier­i che requisisco­no oggetti sacri di un finto guaritore

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