Il Fatto Quotidiano

Pacate note sul dibattito attorno a quel cazzo di ponte

- » MARCO PALOMBI

Evidenteme­nte, lo diciamo tentando di rafforzare il concetto per quanto si può, c’è una quota piccola ma rilevante di opinione pubblica ed enorme dei media che crede che quel cazzo di ponte sia ancora in piedi e che martedì 40 persone si siano suicidate a Genova per protestare contro il governo e in favore della gestione privata dei monopoli naturali. Non c’è un altro motivo per cui si debba leggere su giornali e social o sentire in tv difese d’ufficio gratuite di un concession­ario che, in cambio di 10 miliardi di utili in 10 anni, doveva garantire la sicurezza del Ponte Morandi: le responsabi­lità penali le accerterà la magistratu­ra, ma quel cazzo di ponte è ancora in piedi? No. È arrivato un meteorite, il fulmine sterminato­re, un terremoto di millemila gradi Richter? No. C’era sentore che qualcosa non andasse? Sì. Se è così, mi sa che chi aveva in gestione quel ponte ha un debito con la comunità. E loro: “Sì, ma l’art. 9 bis comma tumadre della concession­e prevede fantastili­ardi di risarcimen­to sbirigudi come se fosse antani”. Roba per cui lo studio Gianni & Origoni o quello di Paola Severino si faranno dare milioni dai Benetton, invece in giro c’è gente che s’affanna gratis al codicillo e al sacro dolore per l’azionista (piccolo, per carità, mica BlackRock), come se non fosse scontato che un’azienda che gestisce strade lungo cui crolla un ponte che uccide 43 persone perda in Borsa. Che gli dovevano dare, un premio? Breve promemoria: quel ponte è caduto, sono morti a decine, una città è in ginocchio. E non è stato un meteorite. Cazzo.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy