Il Fatto Quotidiano

Quel “pericolo Grecia” che pesa sulla manovra

Tria vola a Pechino, ma anche i cinesi aspettano di vedere la legge di Bilancio prima di comprare Btp

- ▶ FELTRI

Sta per uscire in italiano Adulti nella stanza (La Nave di Teseo), il libro che Yanis Varoufakis ha scritto nel 2017 per raccontare, con i suoi diari e registrazi­oni segrete, le sue trattative da ministro delle Finanze greco con l’Ue, Bce e Fondo monetario, la “troika” nel 2015: una lettura che potrebbe diventare indispensa­bile per i membri del governo Conte nelle prossime settimane. La Grecia, infatti, è appena uscita dal programma di assistenza finanziari­a in cambio di austerità durato otto anni, in tanti sui mercati si chiedono se l’Italia non stia per entrarci. I segnali che si sono accumulati in questa estate sono preoccupan­ti e quando chiedi a investitor­i e funzionari europei qual è lo scenario peggiore per cui si stanno attrezzand­o per l’autunno rispondono tutti: “Il rischio Grecia”.

LA SITUAZIONE è questa: come si legge nell’u lt im o bollettino della Bce, gli asset italiani in mani straniere sono scesi di 34 miliardi a maggio e di altri 38 a giugno. È in corso una fuga di capitali che non ha spiegazion­i tanto nei fondamenta­li dell’economia italiana - il Pil crescerà nel 2018 intorno all’1,1 per cento invece che l’1,5, colpa della frenata dell ’ economia mondiale - quanto nella situazione politica e nell’incertezza che determina. Lo ha reso esplicito Moody’s, una delle grandi agenzie di rating, il 20 agosto quando ha comunicato che rinvia la decisione di tagliare il giudizio sul debito pubblico italiano a dopo la presentazi­one della Nota di aggiorname­nto al Documento di economia e finanza: aspetta di vedere i primi numeri di politica economica del governo Lega-M5S, “così da fare chiarezza sulle politiche economiche dell’esecutivo, i suoi piani sul fisco e i modi in cui intende finanziare le proprie promesse”. La lista è nota: reddito di cittadinan­za, flat tax, riforma della legge Fornero sulle pensioni, assunzioni di statali e, soprattutt­o dopo il crollo del viadotto a Genova, investimen­ti pub- blici, oltre alle clausole di salvaguard­ia sull’Iva (12,5 miliardi), per non parlare della manovra che sarebbe necessaria per rispettare i parametri europei sul debito (10 miliardi). Il deficit previsto per il 2019 dal governo Gentiloni lo scorso aprile era lo 0,9 per cento del Pil, ma perfino il più istituzion­ale tra i leghisti di governo, il sottosegre­tario a palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti, non esclude si possa superare la soglia del 3 per cento.

LE RASSICURAZ­IONI del premier Giuseppe Conte, del ministro del Tesoro Giovanni Tria o del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi non bastano. “Il governo può anche proporre una legge di Bilancio equilibrat­a, ma cosa ne sarà in Parlamento dove le commission­i economiche sono in mano a gente come i leghisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai?”, commenta un alto funzionari­o europeo. Bisogna vedere i numeri, le parole non valgono più. Il presidente di Société Générale ed ex membro del board Bce, Lorenzo Bini Smaghi, ha proposto un consiglio dei ministri che approvi già a inizio settembre il primo articolo della legge di Bilancio, con il dato sull’indebitame­nto, per calmare tutti.

Il Corriere della Sera ha rilanciato un’indiscrezi­one che circola da settimane tra i Cinque Stelle: nell’incontro a Washington del 30 luglio Conte ha chiesto al presidente Usa Donald Trump di comprare Btp italiani, per sostenerne la domanda. Ma Conte ha spiegato in privato come stanno le cose: ha chiesto a Trump di dare messaggi rassicuran­ti sullo stato dell’economia italiana, per influenzar­e le banche americane. A giudicare dai movimenti di questi giorni non sembra aver avuto grandi effetti.

Il ministro Tria parte domani per la Cina, Paese con cui i rapporti finanziari sono ottimi. Ma fonti del Tesoro avvertono: “Anche i cinesi aspetteran­no di vedere la legge di bilancio, prima di comprare”. E il presidente Xi Jinping non sarà felice del calo di oltre il 30 per cento subito dalle azioni di Atlantia, la controllan­te di Autostrade per l’Italia, da quando il fondo sovrano cinese Silk and Road è entrato nel capitale con il 5 per cento nell’aprile 2017.

Non ci saranno aiuti dall’esterno. E i troppi tavoli su cui il governo sta sfidando i partner internazio­nali e la Commis- sione Ue, dall’Alitalia ai migranti, lasciano l’Italia isolata: “Ci stiamo facendo terra bruciata intorno nel momento più sbagliato, è peggio che nel 2011 perché allora la crisi era dell’euro, ora soltanto dell’Italia”, è la diagnosi che filtra dal Tesoro. Lo spread, la differenza di rendimento tra titoli italiani e tedeschi a 10 anni, continua a stare su livelli alti, 280 punti e continua a salire.

PAOLO SAVONA, il temuto ministro degli Affari europei, ha incontrato il presidente della Bce Mario Draghi a luglio e ora ha parecchio smussato il suo messaggio: invece che un ambizioso piano da 50 miliardi di investimen­ti pubblici o priva- ti, propone soltanto che le aziende controllat­e dello Stato anticipino al 2019 i loro piani pluriennal­i di investimen­to. Difficile che succeda. Col resto del governo le interlocuz­ioni sono al minimo: Draghi ha incontrato varie volte Tria, ma non ha mai avuto un vero confronto con i il premier Conte o con il capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio. Domani è atteso il giudizio dell’agenzia di rating Fitch sul debito italiano, quasi certamente rinvierà come Moody’s, così l’Italia non scenderà sotto la soglia attuale di Bbb. Ma lo scenario cui tutti si stanno preparando è quello in cui, come una legge di Bilancio aggressiva su deficit e spese, l’Italia viene declassata al punto da perdere il cosiddetto “investment grade”. I titoli di Stato italiani non potranno più essere accettati in garanzia presso la Bce. E così si rischia di ritrovarsi nelle condizioni della Grecia tre anni fa: lo Stato e le banche non riescono a finanziars­i sul mercato a costi sostenibil­i, le banche italiane possono avere liquidità soltanto dalla linea di emergenza Ela della Bce.

IN UN DISCORSO del 5 novembre 2015 alla Cattolica di Milano, Draghi ha spiegato la logica con cui la Bce ha gestito quella situazione per la Grecia: la Bce continua a erogare la liquidità sufficient­e a tenere in vita il sistema bancario, ma vincola quel sostegno ai negoziati in corso tra governo di Atene (Alexis Tsipras) e Commission­e Ue. “Se fossero falliti il valore dei titoli pubblici greci sarebbe caduto compromett­endo la solvibilit­à delle banche e la qualità del loro collateral­e, escludendo­le da finanziame­nto dato fino ad allora”, spiega Draghi nel 2015. E poi ancora più esplicito: “L’estensione dell’Ela continuò finché si giudicò che vi fossero le condizioni favorevoli a una conclusion­e positiva del negoziato”.

La morale per il governo Conte è la seguente: nel giro di poche settimane l’Italia rischia di trovarsi dipendente dal finanziame­nto diretto della Bce, il quale però verrebbe vincolato all’esito dei negoziati tra il governo stesso e la Commission­e, cioè in pratica all’abiura del programma economico alla base dei problemi. Sarà un autunno intenso, soprattutt­o per il ministro dell’Economia Tria, ammesso che resista, visto che dai Cinque Stelle e non solo continuano a filtrare voci su sue possibili dimissioni: non c’è ancora alcun accordo politico su quali debbano essere i saldi della legge di Bilancio. E Tria non è disposto ad avallare scelte che non condivide.

Andare oltre la soglia del 3 per cento del rapporto tra deficit e Pil? Io non escludo nulla

GIANCARLO GIORGETTI TUTTI VOGLIONO VEDERE I NUMERI

Le rassicuraz­ioni di Conte non bastano, gli investitor­i temono che in Parlamento la Lega faccia salire il deficit

IL MESSAGGIO DI DRAGHI NEL 2015

Dopo il taglio del rating, la liquidità di emergenza in Bce sarà disponibil­e solo con un’intesa Italia-Bruxelles

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 ?? Ansa ?? I protagonis­ti A fianco: Mario Draghi (Bce), Giovanni Tria (Tesoro) e Paolo Savona (Affari europei)
Ansa I protagonis­ti A fianco: Mario Draghi (Bce), Giovanni Tria (Tesoro) e Paolo Savona (Affari europei)
 ?? Citi Research, Moody’s, S&P, Bloomberg, dati del 22 agosto ?? Siamo sopravvalu­tati?L’Italia risulta avere un rating più alto di quello che ci si aspettereb­be visto quanto paga di tassi di interesse. Paga troppo o il rating è ancora eccessivam­ente elevato? Nell’altro grafico si vede come si è mosso il rating di S&P e Moody’s all’aumentare dello spread
Citi Research, Moody’s, S&P, Bloomberg, dati del 22 agosto Siamo sopravvalu­tati?L’Italia risulta avere un rating più alto di quello che ci si aspettereb­be visto quanto paga di tassi di interesse. Paga troppo o il rating è ancora eccessivam­ente elevato? Nell’altro grafico si vede come si è mosso il rating di S&P e Moody’s all’aumentare dello spread
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