Il Fatto Quotidiano

Rifugiati, tutte le promesse rimangiate dalla fu Europa

Più sbarchi in Grecia e in Spagna

- ▶ VALDAMBRIN­I

Quanti sono i migranti e i rifugiati nei principali Paesi de ll ’ Unione europea e in quelli più esposti alle diverse ondate dei flussi migratori come la Spagna, la Grecia e Malta? Quanti di loro sono stati trasferiti dalla nazione di primo approdo trovando accoglienz­a presso uno degli altri Paesi, come il Consiglio Ue di fine giugno aveva indicato?

Il piano iniziale approvato a fine 2015 dal Consiglio europeo si poneva l’obiettivo di ricollocar­e complessiv­amente 160.000 rifugiati nel giro di due anni (poi sceso a poco meno di 100.000 dopo l’accordo con la Turchia nel marzo 2016). Un obiettivo lontano dalla realtà dei fatti: a fine maggio 2018 le relocation attuate ammontano a 12.690 dall’Italia e 21.999 dalla Grecia, per un totale di 34.689, meno della metà dell’obiettivo previsto. Il sistema dei ricollocam­enti è coordinato a Bruxelles dall’Easo ( E ur opean Asylum Support Office), agenzia dell’Unione europea il cui scopo è quello di sostenere i Paesi maggiormen­te sotto pressione per il flusso migratorio, finora principalm­ente Italia e Grecia. Tutti i membri dell’Unione hanno partecipat­o in proporzion­e differente al programma di ricollocaz­ione, tranne Regno Unito e Danimarca, Polonia e Ungheria. Ad aver accettato il maggior numero di ricollocat­i, sempre da Italia e Grecia, sono stati Svezia (circa 3000 in totale) e Paesi Bassi (2775). Tra i grandi, invece, la Germania (quasi 11.000), la Francia ( circa 5000), seguite dalla Spagna ( 1359) e dal Belgio (1171). E se anche la piccola Malta ne ha ricevuti 67 da Roma e 101 da Atene, l'Austria si ferma a 43, di cui nessuno dalla Grecia.

Ma qual è la situazione nei principali Paesi?

Germania

Il più grande dei Paesi europei per numero di abitanti - poco più di 80 milioni - la Germania ha il flusso di migranti più sostenuto in termini assoluti, e ne ospita già circa il 30% del totale europeo. È interessan­te notare, tuttavia, che il numero di chi entra in Germania come richiedent­e asilo è crollato ri- spetto al picco del 2015 - l’anno delle porte aperte ai profughi siriani da parte della cancellier­a Merkel - quando aveva raggiunto gli 890.000. Successiva­mente si sono registrate 280.000 domande (2016) e 186.644 nel 2017: una tendenza in netto calo, dovuta all’accordo tra Ue e Turchia firmato nel 2016. Lo scorso luglio a Pozzallo, in Sicilia, è sbarcata una nave con 447 profughi. La Germania, con altre 6 Paesi Ue, ha promesso di accogliern­e 50. A oggi, nessuno di loro è stato però trasferito.

Francia

Tendenza in aumento per i migranti in Francia. Il ministero degli Interni ha reso noto che se nel 2016 il numero di immigrati e richiedent­i asilo superava di poco le 100.000 persone, lo scorso anno si è chiuso con un rialzo del 35%, arrivando così a 262.000. Sempre secondo dati del ministero, sono aumentate anche le espulsioni di migranti considerat­i irregolari (+14,6% rispetto al 2016, con totale di quasi 15.000 rimpatri forzati). Sui profughi di Pozzallo, tuttavia, Parigi è stata solidale come promesso: ha accolto 47 delle 50 persone a bordo della nave (gli altri 3 si trovano al momento in ospedale).

Spagna

Il numero dei richiedent­i asilo in Spagna è tradiziona­lmente molto più basso dei Paesi centro- europei. Nel 2017 si è fermato a 32.000. Altro discorso quello degli sbarchi che, già nel 2017 ma soprattutt­o nel 2018, sono aumentati esponenzia­lmente. Secondo l’Organizzaz­ione Internazio­nale dell Migrazioni (OIM), il numero degli arrivi via mare è stato di 21.468 lo scorso anno, mentre da gennaio a giugno ne sono arrivati già più di 11.000. Per fare un paragone mentre l’Italia ha registrato nel 2018 il 78% di arrivi via mare in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, Madrid ne ha visti il 54% in più. La politica di accoglienz­a del premier socialista Sanchez si è manifestat­a nel caso della nave Aquarius, respinta dall’Italia e accolta a giugno nel porto di Valencia. Non così si può dire di Pozzallo: nessuno ha messo ancora piede in Spagna, dato che formalment­e Madrid attende l’invio delle impronte digitali dei profughi.

Gre c ia

In Grecia dati ufficiali registrano 58.661 richieste di asilo alla fine del 2017. Apparentem­ente poco, ma più che in Spagna, se si considera tanto il numero degli abitanti ( poco più di 10 milioni, meno di un quarto degli iberici), sebbene il numero complessiv­o degli immigrati è comprensib­ilmente minore. Anche nel caso greco il problema più attuale è rappresent­ato dall’ aumento degli sbarchi, che controbila­ncia il minore flusso verso le coste italiane attraverso la rotta centro- mediterran­ea. Secondo dati forniti dall ’ Unhcr, il numero dei profughi approdati nel Paese ellenico dall’inizio del 2018 è di oltre 13.000. Prima della chiusura della rotta balcanica grazie all’accordo tra Bruxelles e Ankara ( marzo 2016), Atene aveva assistito all’arrivo di oltre 800.000 migranti via mare, specialmen­te sulle isole. Un numero poi drasticame­nte calato a 173.000(2016) e a poco meno di 30.000 ( 2017).

Malt a

Malta, l’isola al centro del Mediterran­eo, con i suoi 420.000 abitanti ha un trend di sbarchi in calo da almeno due anni. I numeri di Unhcr mostrano da un lato il numero costante delle richieste di asilo ( 1692 nel 2015, 1733 nel 2016, 1616 nel 2017), ma un diverso andamento riguardo agli arrivi, crollati dai circa 2000 di 5 anni fa ai 104 del 2015 e poi di nuovo calati a soli 25 e 23 rispettiva­mente nel 2016 e 2017. Anche la Valletta si era impegnata ad accogliere 50 dei profughi sbarcati a Pozzallo, ma non ha preso alcuno, giustifica­ndosi con lo sbarco sulle sue coste della nave Lifetime ( respinta a fine giugno da Salvini).

Vi se grad

Fin dal 2015, i Paesi di Visegrad ( Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) hanno chiarament­e espresso la loro contrariet­à a ricollocar­e entro i loro confini i migranti arrivati in Europa attraverso Italia e Grecia. A fine 2017 i richiedent­i asilo secondo i dati forniti dall’Asylum Informatio­n Database erano 5053 per Varsavia, 4400 per Budapest, mentre per Praga e Bratislava si attestano rispettiva­mente a 1470 e 165. Numeri bassissimi rispetto agli altri partner dell’Ue. In realtà, i Paesi che compongono l’ex Cecoslovac­chia hanno accettato in minima parte i ricollocam­enti suggeriti proposti nel 2015 accogliend­o entrambi una decina di profughi dalla Grecia. Diverse le cifre dell’Austria, che pur non facendo parte del gruppo Visegrad, con l’a rrivo del premier Sebastian Kurz si è molto avvicinato alle politiche restrittiv­e del blocco di Paesi guidato dal Viktor Orban. Alla fine del 2017, Vienna aveva ricevuto 24.295 richieste d’asilo, attestando­si al 3,3% del totale dei Paesi Ue.

LE NUOVE ROTTE NEL MEDITERRAN­EO

Alle statistich­e ufficiali si aggiunge l’emergenza sbarchi: in Spagna e Grecia ora sono sempre di più

 ?? Mannelli ??
Mannelli
 ??  ??
 ??  ?? Ungheria Viktor Orbán, è il leader del blocco dei paesi di Visegrad
Ungheria Viktor Orbán, è il leader del blocco dei paesi di Visegrad
 ??  ?? Germania Angela Merkel, cancellier­a tedesca da novembre 2005
Germania Angela Merkel, cancellier­a tedesca da novembre 2005
 ??  ?? Spagna Pedro Sánchez, primo ministro spagnolo dal 18 giugno
Spagna Pedro Sánchez, primo ministro spagnolo dal 18 giugno
 ??  ?? Malta Joseph Muscat, laburista, è il primo ministro dell’isola
Malta Joseph Muscat, laburista, è il primo ministro dell’isola
 ??  ?? Francia Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese
Francia Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese
 ??  ?? Grecia Alexis Tsipras, leader di Syriza, è il primo ministro greco
Grecia Alexis Tsipras, leader di Syriza, è il primo ministro greco
 ??  ?? Austria Sebastian Kurz è il cancellier­e austriaco dal 2017
Austria Sebastian Kurz è il cancellier­e austriaco dal 2017

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy