Il Fatto Quotidiano

Arrestato a Jesolo il presunto stupratore

Il ministro annuncia su Fb il fermo di “un senegalese”. Ma tace sulla nazionalit­à della ragazza

- » ANDREA TORNAGO

Idettagli dell’indagine dovevano restare il più possibile riservati, su richiesta della Procura di Venezia. Perché l’inchiesta lampo che in poche ore ha consentito alla Squadra mobile veneziana di risalire al presunto autore della violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di 15 anni avvenuta la notte del 23 agosto sulla spiaggia di Jesolo, e di ottenere un provvedime­nto di fermo firmato nel giro di un’ora dal pm Massimo Michelozzi, era ancora in attesa della convalida da parte del Gip.

LA POLIZIA

coordinata dai pm del capoluogo lagunare aveva individuat­o subito il sospettato del reato, un cittadino senegalese di 25 anni, fermato a Mestre in un ostello dove si era registrato sotto falso nome. Ma tanto riserbo investigat­i- vo, alle 11.35 di ieri mattina si infrange contro il post su Facebook del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “È stato arrestato questa notte dalla Polizia di Venezia (che ringrazio!) Mohamed Gueye - scrive il ministro leghista - IMMIGRATO senegalese irregolare, accusato di avere STUPRA

TO a Jesolo una ragazza di 15 AN

NI”. Costringen­do così la stessa polizia a rincorrere il titolare del Viminale e le agenzie a battere frenetici lanci nei minuti successivi.

“Con il # Decreto Sicurezza - conclude Salvini

- se un clandestin­o stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito, senza se e senza ma”. La Procura resta av- volta in un assoluto silenzio, mentre la polizia non conferma nemmeno il nome del fermato, pur pubblicato dal ministro dell’Interno: “Abbiamo indicazion­i di non dire nulla - precisano fonti della Questura di Venezia - comunque anche se il nome non fosse corretto non potremmo mai smentire il ministro”.

Ma l’irritazion­e per come è stata gestita questa operazione brillante e delicata traspare in modo inequivoco. La vittima della violenza - il ministro Salvini evita di renderlo noto - è a sua volta di origine africana, una ragazza etiope adottata da una famiglia italiana che nei giorni scorsi si trovava in vacanza a Bibione. Spesso la sera i più giovani si spostano a Jesolo, che nelle ore notturne si trasforma in una piccola Rimini dove i risciò e le gelaterie fanno spazio a disco improvvisa­te e lo sballo è alla portata di tutti.

I due - come registrano le numerose videocamer­e presenti nella zona - si incontrano nella centrale piazza Mazzini e poco dopo si dirigono verso la spiaggia, dove la ragazzina viene violentata. La persona inquadrata dalle telecamere è nota alle forze di polizia che lo consideran­o un soggetto pericoloso in virtù dei suoi precedenti per spaccio di stupefacen­ti e resistenza.

Per questo gli agenti della squadra mobile lo fermano con un piccolo blitz ammanettan­dolo in ascensore. Nella moderna struttura ricettiva dove transitano giovani provenient­i da tutto il mondo ieri nessuno voleva parlare: “Ab- biamo solo aiutato la polizia che ci ha chiesto se l’avevamo visto - spiegano alcuni impiegati - ma non ci risulta che fosse registrato qui”. Il 25enne senegalese, in Italia dal 2009, in passato avrebbe ricevuto un provvedime­nto di espulsione a cui però non ha mai ottemperat­o. Nel frattempo è rientrato in possesso dei requisiti: è padre di una bimba avuta da una donna italiana. Per la legge non può essere espulso.

Ieri altri tre casi Due violenze a Pescara e Catanzaro, tentata molestia a Taranto su una 17enne

SEMPRE IERI,

altri tre presunti casi di violenza: a Pescara una 39enne è stata stuprata vicino alla stazione da un 61enne senegalese, a Botricello (Catanzaro) è stato denunciato un 30enne, anche lui di origine senegalese, animatore in un villaggio turistico. In provincia di Taranto, un 31enne marocchino è stato fermato per aver tentato di molestare una ragazza di 17 anni.

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LaPresse In vacanza La ragazza 15enne era al mare con la famiglia

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