Il Fatto Quotidiano

Il mistero dell’incredulit­à che si annida anche tra i più vicini a Gesù

- » DON FRANCESCO BRUGNARO* *Amministra­tore Apostolico di Camerino-San Severino Marche

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravan­o riguardo a questo, disse loro: “Questo vi scandalizz­a? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono”. Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre”.

Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Volete andarvene anche voi?”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” ( Giovanni 6,60-69).

LA SCORSA DOMENICA ci siamo soffermati sulla promessa di Gesù

Chi mangia la mia carne e beve il

mio sangue ha la vita eterna. La folla ascoltava perplessa perché sembrava animata dal desiderio di avere cibo in abbondanza mediante un’opera portentosa! Magari e che fortuna ci tocca! I giudei discutevan­o tra loro tutt’altro che disposti a credere in Gesù. L’invisibile e resistente barriera dell’incredulit­à sta accerchian­do il Maestro: è la cronaca di un Suo insuccesso e proprio tra i suoi. Oggi la crisi di fede investe il gruppo stesso dei più intimi, i suoi discepoli. Essi fanno fatica a riconoscer­e il segreto della Persona di Gesù e quindi diventa problemati­co comprender­e che cosa significa seguire Ge

sù! Come intenderlo? Come dargli credito? Come comprender­e ( a

koùein), accettare, obbedire, aderire a questo disegno di grazia? Distinguen­do tra carne e spirito, Gesù conclude chiarament­e nessuno

può venire a me, se non gli è concesso dal Padre. L’azione del Padre non è un dare o un concedere ( dìdomi) come qui, ma un’ineffabile, positiva, dolce azione nei riguardi del discepolo che viene attirato e lo risusciter­à nell’ultimo giorno. È vivace la reazione scandalizz­ata di tutti coloro che odono le parole del Messia che non demorde dal continuare ad offrire il Suo sangue come bevanda di salvezza perché le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita!.

Il discorso si sta facendo duro, ma bisogna che i Dodici prendano posizione: debbono confessare la loro fede o andarsene. Molti abbandonan­o questo Maestro di libertà dalla cui potenza, poco prima, (non dimentichi­amolo!), avevano gustato entusiasti pani e pesci moltiplica­ti. Ma Gesù non va in cerca di reclute; la Sua libertà è audace ed esigente, pronta a provocare una scelta ancora più chiara, definitiva e ancora più

piena di vita: Volete andarvene an

che voi? Le parole di vita eterna fanno crescere la vera libertà, invitano a creare cose che non muoiono, allenano a non trattenere presso di sé l’amore, mettono in gioco me stesso, come Pietro, liberato da ogni paura.

È PROPRIO PIETRO CHE, dopo l’incontro vivo con Cristo che lo ha trasformat­o in pescatore di uomini, risponde a nome di tutti noi, professa la sua fede con la forza che lo Spirito concede a chi si apre alla Sua azione: Signore, da chi andre

mo? Verrà anche il tempo del tradimento, del rinnegamen­to, della paura ma, adesso, questo semplice uomo, nudo della sua poca fede ma rivestito dalla Parola di salvezza del Maestro, può proclamare la verità più profonda che abita il cuore dell’uomo e che il salmista celebra con versi indimentic­abili: “Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza?” (Sal 139,7). Signore, anch’io, con Pietro, scelgo di stare con Te, mangiare il Tuo pane che è per tutti, so che non cacci nessuno e Ti offri su di una tavola alla quale sono invitati tutti gli affamati di vita.

E il mistero dell’incredulit­à e la fragilità del tradimento, che s’annidano anche tra noi, saranno vinti dalle Tue Parole di vita, Signore Risorto.

LA LEZIONE DI PIETRO

Prima di rinnegare Cristo, trasformat­o in pescatore di uomini, risponde a nome di tutti noi e professa la sua fede con forza

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