Il Fatto Quotidiano

Licenziame­nti, senza tetto, inchieste: è tornato lo spettro del crac 2001

Indigenti aumentati del 30% in un anno

- » ANDREA VALDAMBRIN­I

Secondo

l’ultimo censimento condotto da associazio­ni che lavorano nel settore dell’assistenza ai senzatetto, il numero delle persone costrette a vivere in strada a Buenos Aires è aumentato, nel corso dell’ultimo anno, di circa il 30%, passando da poco meno di 5900 a più di 7.500 persone. La cifra triplica addirittur­a, arrivando a circa 20.000, se si fa riferiment­o a chi nella morsa dell’indigenza non è ancora caduto, ma vi si trova molto vicino.

Pochi forse sui 20 milioni di abitanti della regione di Buenos Aires, i senzatetto pur in aumento, ma il segnale di una fase di grande difficoltà per tutto il Paese, alla cui presidenza da quasi due anni è il liberista Mauricio Macri. Dopo 12 anni di politiche sociali della presidente Cristina Kirchner - pro- prio in questi giorni alle prese con un grande scandalo legato a casi di corruzione, la polizia ha perquisito tre sue residenze - Macri ha imposto dall’i n iz i o del 2016 una serie di tagli alla spesa pubblica e ai sussidi, da lui considerat­i misure assistenzi­ali, nell’intento di liberare le energie dell’impresa privata. Senza però fare i conti con gli alti e bassi di un’economia nazionale sempre fragile.

“Le misure del nuovo corso hanno provocato da subito un’ondata di licenziame­nti, prima nel settore pubblico, successiva­men- te anche in quello privato. In questo modo, il tasso di disoccupaz­ione è sensibilme­nte aumentato”, commenta Elena Llorente Ruiz, giornalist­a del quotidiano di Buenos Aires Pagina 12, ricordando il costo sociale pagato dai suoi concittadi­ni al nuovo corso politico.

LA CRISI è precipitat­a quest’anno, quando il peso è stato messo sotto pressione sui mercati internazio­nali, perdendo da maggio a oggi il 40% del suo valore sul dollaro, il peggior caso di svalutazio­ne recente (Venezuela a parte) insieme a quello della lira turca. Moneta debole e tassi d’interesse alle stelle, è poi l’inflazione al 31% a colpire salari e risparmi. Per aggirare la crisi di fiducia degli investitor­i stranieri, Macri ha pensato di chiedere un prestito da 50 miliardi di dollari al Fondo Monetario Internazio­nale, ma molti economisti concordano che una nuova recessione è alle porte.

“Nel 2001 la gente faceva la fila fuori dai ristoranti. Non per sedersi e pagare, ma dalla porta di dietro, quella di servizio, per aspettare i resti di chi aveva finito di mangiare”, ricorda la giornalist­a di Pagina 12. Gli argentini hanno sperato di non rivedere più quelle scene, oggi hanno di nuovo paura.

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Ansa In difficoltà Il presidente Mauricio Macri

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