Licenziamenti, senza tetto, inchieste: è tornato lo spettro del crac 2001
Indigenti aumentati del 30% in un anno
Secondo
l’ultimo censimento condotto da associazioni che lavorano nel settore dell’assistenza ai senzatetto, il numero delle persone costrette a vivere in strada a Buenos Aires è aumentato, nel corso dell’ultimo anno, di circa il 30%, passando da poco meno di 5900 a più di 7.500 persone. La cifra triplica addirittura, arrivando a circa 20.000, se si fa riferimento a chi nella morsa dell’indigenza non è ancora caduto, ma vi si trova molto vicino.
Pochi forse sui 20 milioni di abitanti della regione di Buenos Aires, i senzatetto pur in aumento, ma il segnale di una fase di grande difficoltà per tutto il Paese, alla cui presidenza da quasi due anni è il liberista Mauricio Macri. Dopo 12 anni di politiche sociali della presidente Cristina Kirchner - pro- prio in questi giorni alle prese con un grande scandalo legato a casi di corruzione, la polizia ha perquisito tre sue residenze - Macri ha imposto dall’i n iz i o del 2016 una serie di tagli alla spesa pubblica e ai sussidi, da lui considerati misure assistenziali, nell’intento di liberare le energie dell’impresa privata. Senza però fare i conti con gli alti e bassi di un’economia nazionale sempre fragile.
“Le misure del nuovo corso hanno provocato da subito un’ondata di licenziamenti, prima nel settore pubblico, successivamen- te anche in quello privato. In questo modo, il tasso di disoccupazione è sensibilmente aumentato”, commenta Elena Llorente Ruiz, giornalista del quotidiano di Buenos Aires Pagina 12, ricordando il costo sociale pagato dai suoi concittadini al nuovo corso politico.
LA CRISI è precipitata quest’anno, quando il peso è stato messo sotto pressione sui mercati internazionali, perdendo da maggio a oggi il 40% del suo valore sul dollaro, il peggior caso di svalutazione recente (Venezuela a parte) insieme a quello della lira turca. Moneta debole e tassi d’interesse alle stelle, è poi l’inflazione al 31% a colpire salari e risparmi. Per aggirare la crisi di fiducia degli investitori stranieri, Macri ha pensato di chiedere un prestito da 50 miliardi di dollari al Fondo Monetario Internazionale, ma molti economisti concordano che una nuova recessione è alle porte.
“Nel 2001 la gente faceva la fila fuori dai ristoranti. Non per sedersi e pagare, ma dalla porta di dietro, quella di servizio, per aspettare i resti di chi aveva finito di mangiare”, ricorda la giornalista di Pagina 12. Gli argentini hanno sperato di non rivedere più quelle scene, oggi hanno di nuovo paura.