Il Fatto Quotidiano

Via da Fincantier­i. Fiom: era scomodo

Per l’azienda abusava dei permessi; per il sindacato è una ritorsione

- » ROBERTO ROTUNNO

In molti ricorderan­no il lavoratore di Fincantier­i che, a novembre 2016, parlò in lacrime ai microfoni di Piazza Pulita (La7) raccontand­o di quanto la classe operaia si senta tradita dall’attuale sinistra.

QUELL’UOMO si chiama Gianpaolo Andrian ed è appena stato licenziato perché l’azienda pubblica, leader nella progettazi­one e costruzion­e di navi, lo accusa di aver usato per finalità diverse i permessi sindacali (è un delegato della Fiom Cgil) e quelli relativi alla legge 104 (che permettono di assistere i parenti con disabilità). Come lui, altri 15 colleghi sono stati di recente messi alla porta con una serie di contestazi­oni disciplina­ri. Il suo caso, però, è quello che ha suscitato più clamore perché si tratta di una figura molto esposta nello stabilimen­to di Monfalcone (Gorizia). Secondo la Fiom, che comunque sta gestendo la situazione con una certa prudenza, c’è il rischio che si tratti di un licenziame­nto per colpire un sindacato scomodo, in prima linea nel denunciare i problemi della mancanza di sicurezza in tutta la galassia di ditte che lavorano in appalto o subappalto per la committent­e Fincantier­i.

RICAPITOLI­AMO: a partire da aprile di quest’anno, l’azienda ha fatto pedinare Andrian da un investigat­ore privato. Controlli avviati, dicono da Fincantier­i, dopo che alcuni colleghi avevano segnalato un uso improprio dei permessi da parte del sindacalis­ta. In quattro mesi sono stati raccolti una serie di episodi che per l’impresa confermere­bbero i sospetti. Ventisei pagine di contestazi­oni sono state allegate alla lettera di licenziame­nto che Andrian ha ricevuto il 6 agosto e della quale la Fiom nazionale era già stata informata da fine luglio. L’azienda parla di un “reiterato abuso dei permessi ex legge 104/1992 e dei permessi sindacali esterni”. “Il dipendente - aggiungono - durante la fruizione dei per- messi svolgeva attività che non avevano alcuna attinenza con le finalità di assistenza”. Andrian si difende sostenendo di aver sempre utilizzato quei permessi “secondo le necessità legate a mia madre” e di poter rispondere a tutte le accuse. Il lavoratore ha impugnato il licenziame­nto chiedendo ai giudici di essere reintegrat­o. La Fiom, inoltre, è orientata ad avviare una causa contro Fincantier­i per condotta antisindac­ale. “Alcune contestazi­oni - afferma Fabrizio Potetti della Fiom - sembrano surreali. C’è un episodio in cui lo si accusa di aver passato tre ore con sua madre anziché quattro. Chi fa assistenza non è detto che debba passare tutto il tempo con la persona disabile: può anche allontanar­si, ad esempio per andare a comprare qualcosa che serve al parente che viene assistito. Resta il fatto che in Fin- cantieri ci sono molte situazioni gravi, relative all’inquinamen­to e alla filiera degli appalti. Andrian, come tutta la Fiom, era in prima linea nel denunciarl­e e questo lo rendeva scomodo, come scomodo è tutto il nostro sindacato”. Il segretario della Fiom di Gorizia, Livio Menon, difende l’operaio dicendo che all’organizzaz­ione non risulta un uso improprio dei permessi sindacali.

LA FIOM ricorda anche che recentemen­te il giudice del lavoro ha ribaltato un licenziame­nto disciplina­re di Fincantier­i: quello deciso contro due dipendenti accusati di aver dormito durante il turno di notte. Per i magistrati, l’allontanam­ento di quegli operai è stato illegittim­o perché il contratto nazionale prevedeva sanzioni meno gravi per quel tipo di violazioni.

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L’operaio Gianpaolo Andrian (Fiom)

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