Via da Fincantieri. Fiom: era scomodo
Per l’azienda abusava dei permessi; per il sindacato è una ritorsione
In molti ricorderanno il lavoratore di Fincantieri che, a novembre 2016, parlò in lacrime ai microfoni di Piazza Pulita (La7) raccontando di quanto la classe operaia si senta tradita dall’attuale sinistra.
QUELL’UOMO si chiama Gianpaolo Andrian ed è appena stato licenziato perché l’azienda pubblica, leader nella progettazione e costruzione di navi, lo accusa di aver usato per finalità diverse i permessi sindacali (è un delegato della Fiom Cgil) e quelli relativi alla legge 104 (che permettono di assistere i parenti con disabilità). Come lui, altri 15 colleghi sono stati di recente messi alla porta con una serie di contestazioni disciplinari. Il suo caso, però, è quello che ha suscitato più clamore perché si tratta di una figura molto esposta nello stabilimento di Monfalcone (Gorizia). Secondo la Fiom, che comunque sta gestendo la situazione con una certa prudenza, c’è il rischio che si tratti di un licenziamento per colpire un sindacato scomodo, in prima linea nel denunciare i problemi della mancanza di sicurezza in tutta la galassia di ditte che lavorano in appalto o subappalto per la committente Fincantieri.
RICAPITOLIAMO: a partire da aprile di quest’anno, l’azienda ha fatto pedinare Andrian da un investigatore privato. Controlli avviati, dicono da Fincantieri, dopo che alcuni colleghi avevano segnalato un uso improprio dei permessi da parte del sindacalista. In quattro mesi sono stati raccolti una serie di episodi che per l’impresa confermerebbero i sospetti. Ventisei pagine di contestazioni sono state allegate alla lettera di licenziamento che Andrian ha ricevuto il 6 agosto e della quale la Fiom nazionale era già stata informata da fine luglio. L’azienda parla di un “reiterato abuso dei permessi ex legge 104/1992 e dei permessi sindacali esterni”. “Il dipendente - aggiungono - durante la fruizione dei per- messi svolgeva attività che non avevano alcuna attinenza con le finalità di assistenza”. Andrian si difende sostenendo di aver sempre utilizzato quei permessi “secondo le necessità legate a mia madre” e di poter rispondere a tutte le accuse. Il lavoratore ha impugnato il licenziamento chiedendo ai giudici di essere reintegrato. La Fiom, inoltre, è orientata ad avviare una causa contro Fincantieri per condotta antisindacale. “Alcune contestazioni - afferma Fabrizio Potetti della Fiom - sembrano surreali. C’è un episodio in cui lo si accusa di aver passato tre ore con sua madre anziché quattro. Chi fa assistenza non è detto che debba passare tutto il tempo con la persona disabile: può anche allontanarsi, ad esempio per andare a comprare qualcosa che serve al parente che viene assistito. Resta il fatto che in Fin- cantieri ci sono molte situazioni gravi, relative all’inquinamento e alla filiera degli appalti. Andrian, come tutta la Fiom, era in prima linea nel denunciarle e questo lo rendeva scomodo, come scomodo è tutto il nostro sindacato”. Il segretario della Fiom di Gorizia, Livio Menon, difende l’operaio dicendo che all’organizzazione non risulta un uso improprio dei permessi sindacali.
LA FIOM ricorda anche che recentemente il giudice del lavoro ha ribaltato un licenziamento disciplinare di Fincantieri: quello deciso contro due dipendenti accusati di aver dormito durante il turno di notte. Per i magistrati, l’allontanamento di quegli operai è stato illegittimo perché il contratto nazionale prevedeva sanzioni meno gravi per quel tipo di violazioni.