Diciotti: presto gli interrogatori, anche Salvini
Tribunale dei ministri Tra i testimoni, il comandante della nave. Rintracciati a Ventimiglia 34 eritrei sbarcati ad agosto
C’è
il comandante del pattugliatore Diciotti, il capitano di fregata Massimo Kothmeir, e ci sono anche i comandanti delle capitanerie di porto di Catania e Porto Empedocle, il responsabile dell’ufficio circondariale marittimo di Lampedusa, il capo del Dipartimento delle libertà civili, Gerarda Pantalone, e il suo vice, Bruno Corda.
È L’ELENCO dei testimoni da ascoltare trasmesso dalla procura al Tribunale dei ministri da ieri al lavoro a Palermo, che comprende anche il capo di gabinetto di Salvini, Matteo Piantedosi, uscito dall’inchiesta come indagato e rientrato, probabilmente, come teste.
Mentre la polizia ha rin- tracciato a Ventimiglia un gruppo di 34 eritrei sbarcati dalla Diciotti – che viaggiavano su un pullman noleggiato dalla Baobab Experience di Roma verso Campo Roja, centro gestito dalla Croce rossa da dove gli immigrati cercano di andare in Francia –, per i tre giudici del Tribunale dei ministri, il primo problema da risolvere è la competenza e per questo nella prima riunione di ieri nel palazzo di giustizia il presidente Fabio Pilato e i giudici Filippo Serio e Giuseppe Sidoti, hanno iniziato a studiare la posizione del pattugliatore Diciotti al momento dell’ordine di non attraccare: se la na- ve era ancora al largo di Lampedusa, la competenza resta a Palermo, se invece era già in direzione di Catania, le carte andranno trasmesse ai giudici del capoluogo etneo e l’istruttoria ricomincerà da capo.
Tra le prime mosse da valutare c’è l’in te rr og at or io dell’unico indagato, il ministro Matteo Salvini, disponibile a venire a Palermo “anche a piedi” che ieri ha continuato ad attaccare, sia pure indirettamente, i magistrati: “Venerdì sarò a Vienna, dove ci sono 27 Paesi europei – ha detto a Enrico Mentana –. Ci vado da ministro del primo partito del governo. Qualche collega mi dirà: perché è indagato? C’è un pezzo di Stato che indaga un altro pezzo di Stato...”.
Sull’intera questione il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oggi sarà in audizione al Copasir, a palazzo San Macuto mentre mercoledì terrà l’informativa sulla Diciotti in Senato per intervenire nel pomeriggio, alle 15, al question time alla Camera.
Intanto a Palermo i giudici del Tribunale dei ministri mantengono le bocche cucite, perfino sul luogo fisico del palazzo in cui si riuniscono: “Se lo diciamo vi troveremo ogni giorno dietro la porta”, ha detto il presidente Pilato, nel suo ufficio di giudice per le indagini preliminari così come il collega Filippo Serio.
ENTRAMBIsi sono occupati di immigrati: Pilato da giudice tutelare è stato tra gli ideatori del protocollo d’intesa siglato insieme con il comune di Palermo per garantire la tutela legale ai minori sbarcati da soli sulle coste siciliane; il nome di Filippo Serio invece nel 2011 era finito in una lista nera di “amici degli immigrati”, pubblicata sul sito neonazista Stormfront, dopo che il giudice aveva annullato la misura cautelare per un migrante perché l’ordinanza non era stata tradotta in inglese, non consentendo all’indagato di conoscere le accuse a suo carico.