“SUONATO” Marcella, volata su una Stella in periferia
L’autore romano torna con un disco dedicato alla città coatta e verace, dalla Pontina a Totti
La gattara che ogni mattina si alza, le braccia secche, per portare ai mici randagi qualche scatoletta e due biscotti. La corpulenta Marcella, scomoda abitante del quartiere, che insulta chiunque in cerca di spicci e sigarette: Emilio Stella continua a raccontare la periferia e a sette anni dal primo disco autoprodotto, Panni e scale, torna con Stonato. Il suo folk della tradizione dà un indirizzo spiccato alle tracce, ma c’è qualche eccezione: Gli alieni siamo noi per esempio, nata durante un viaggio in volo, vira verso il pop e aperture che avrebbero funzionato a Sanremo.
Resta fortissimo Stella nel racconto del territorio, inteso in senso urbanistico e antropologico: autore di Capocotta non è Kingston, sarcastico brano pubblicato nel 2014 su YouTube che gli valse in pochi giorni oltre 100 mila visualizzazioni, torna nel disco con l’ennesimo disagio alla romana, la Pontina. “Sono cresciuto nella periferia della periferia, a Pomezia – spiega – dormo lì e vivo a Roma. Per me, quella maledetta strada rappresenta non ciò che mi porta alla Capitale, ma quello che mi divide dalla città”.
MA NELLA periferia Stella vede anche cosa c’è di buono, e se sa che le “leggi della strada non dette vanno rispettate” – per dirne una, Marcella esiste, ma non si chiama con quel nome – sa che “i pittori del Trullo e gli street artist di Tor Marancia con le loro opere hanno aiutato anziani e bambini, con tutto quel colore che ha spezzato il torpore”. Mentre prepara uno spettacolo di teatro canzone “alle case popolari”, dov’è cresciuto e dove spera di portare collaborazioni di peso, ha trovato uno spazio per Francesco Totti, con cui è cresciuto (metaforicamente parlando): “Quando ha salutato i tifosi per il suo addio al campo, disse che gli sarebbe piaciuto salutare tutti con una poesia o una canzone. Dopo un po’ ho realizzato che avrei voluto scrivere un brano mettendomi nei suoi panni”. Il risultato, con un perfetto titolo-citazione, è Maledetto tempo: a Totti piacerà.