Il Fatto Quotidiano

“Per B. la pacchia è finita”

Tetti agli spot in tv e più pubblicità alla carta (ma basta soldi pubblici)

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“Hanno accantonat­o la legge per tassare le concession­arie e fare un favore a Berlusconi. Ora faremo il decreto attuativo”. Previsti anche i tagli ai quotidiani già nella legge di Bilancio

▶PRIMA LASCIATE

a casa per mesi senza la possibilit­à di lavorare, poi spedite in “trasferta punitiva” a Milano. Tutto per non aver accettato il trasferime­nto nella nuova sede lombarda dell’emittente. Prosegue la protesta delle due giornalist­e di Sky Tg24 che non hanno aderito al “mutamento volontario di sede”, in sciopero dal 6 settembre dopo la decisione dell’azienda di “inviarle” a Milano come ritorsione per il loro rifiuto. Ieri le due croniste si sono ritrovate in presidio in piazza Montecitor­io per manifestar­e contro i soprusi subiti sul posto di lavoro. “Anche nel mondo patinato e hi-tech di Sky le misure ritorsive colpiscono soprattutt­o donne e madri, come in quasi tutte le realtà produttive italiane”, spiegano le due redattrici. La protesta riguarda il “trasferime­nto de facto”, con cui l’emittente ha costretto la quasi totalità dei suoi dipendenti a spostarsi da Roma a Milano, in solidariet­à con le tre giornalist­e già licenziate a luglio e con i tecnici e amministra­tivi che hanno subito la stessa sorte. Quello organizzat­o da USB Mass Media, il sindacato di base di settore al quale hanno aderito le redattrici, è il primo sciopero giornalist­ico non indetto dalla Federazion­e Nazionale della Stampa italiana (Fnsi).

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