Ue e Bce contro il governo: “Un problema”, “dannoso”
Il commissario Moscovici evoca Mussolini. Di Maio e Salvini: “Non si permetta, vedrà alle Europee”. Critico pure Draghi
Giornata lunga sull’asse Bruxelles- Roma. Se il governo italiano sta iniziando a impostare la trattativa con l’Europa sui margini della manovra di Bilancio, le premesse non sono incoraggianti: prima il commissario (francese) agli Affari europei Pierre Moscovici, poi il presidente della Bce Mario Draghi hanno sganciato due siluri sui rapporti con i leader dell’esecutivo pentaleghista.
MOSCOVICI ha parlato da Parigi, in conferenza stampa, dopo un incontro col ministro del Tesoro Giovanni Tria. Dopo aver apprezzato lo spirito “collaborativo” del suo dirimpettaio, il commissario ha espresso un giudizio mortifero sullo stato dei nostri conti: “C’è un problema che è l’Italia nella zona euro. È assolutamente l’Italia il tema su cui voglio concentrare la mia attenzione prima di tutto. È nell’interesse italiano ridurre il debito pubblico. Il bilancio italiano deve essere credibile”. Il francese ha terminato il suo intervento in un climax pirotecnico: “Le forze populiste sono democrati- che quando vincono le elezioni, ma poi erodono progressivamente le libertà. C’è un clima che assomiglia molto agli anni 30. Chiaramente non c’è Hitler, forse dei piccoli Mussolini”.
L’ultimo riferimento – pare di capire – è non tanto o non solo alla situazione italiana, quanto al blocco di Visegrad guidato dall’ungherese Viktor Orbán. Ma la reazione di Luigi Di Maio e Matteo Salvini è un riflesso inevitabile. Il Cinque Stelle ha definito “inaccettabili e veramente insopportabili gli atteggiamenti di alcuni commissari europei”, giudizi “ignobili, che si scontreranno contro le prossime elezioni europee”. Per il leghista, Moscovici “parla a vanvera” e si deve “sciacquare la bocca prima di insultare l’Italia, gli italiani e il loro legittimo governo”. Cordialità.
Più pesanti ancora, nel concreto, le parole di Draghi. Il presidente della Bce, che chiuderà il suo mandato a fine 2019, ha di fatto confermato l’imminente addio al Quantitative easing, lo strumento che ha aiutato a tenere a bada lo spreaditaliano: “Il nostro mandato è la stabilità dei prezzi nel medio periodo e non altro, abbiamo usato il Qe per questo scopo. Non è uno strumento per garantire che il debito governativo sia finanziato in ogni circostanza”.
Moavero dice no
Il ministro più apprezzato a Bruxelles ha bocciato (con Di Maio) la proposta di Bilancio 2021-2027
In Europa l’Italia è un problema C’è un clima da anni 30: senza Hitler ma con dei piccoli Mussolini
PIERRE MOSCOVICI
DRAGHI poi si è dedicato esplicitamente all’Italia: “Abbiamo visto che le parole (del governo, ndr) hanno fatto alcuni danni, i tassi sono saliti, per le famiglie e le imprese”. Come Moscovici, pure il presidente della Bce si aggrappa ai buoni (Giuseppe Conte, Enzo Moavero, Tria) e li separa dai cattivi (Salvini e Di Maio): “Bisogna considerare che sia il premier italiano, sia i ministri delle Finanze e degli Esteri hanno detto tutti che l’Italia rispetterà le regole. Ora bisogna aspettare i fatti: la legge di bilancio e la successiva discussione parlamentare”. Replica serale (e seriale) di Salvini: “Mi a- spetto che gli italiani in Europa facciano gli interessi dell’Italia, invece di criticare e basta”.
Ma pure tra i buoni c’è chi dice no a Bruxelles. Moavero (insieme a Di Maio) ha respinto le proposte della Commissione per il prossimo bilancio pluriennale dell’Ue (2021-2027). Dopo l’incontro a Roma con il commissa- rio Günther Oettinger, il veto italiano “per ora non cambia”. Le condizioni – riduzione dei fondi all’agricoltura, aumento degli oneri a carico dei 27 Stati membri dopo la Brexit, risorse giudicate insufficienti per i migranti – sono state definite da Moavero “inadeguate”.
Le parole del governo hanno fatto danni, ora aspettiamo i fatti: la legge di Bilancio MARIO DRAGHI