Il Fatto Quotidiano

Deficit e M5S, ecco cosa chiedono i mercati

I dubbi dei rappresent­anti di banche e fondi di investimen­to in visita a Roma

- » STEFANO FELTRI

Potete chiamarli investitor­i o speculator­i, sono analisti, “portfolio manager”, “direttori di strategie”, lavorano per banche, fondi americani o inglesi. Non sono forze oscure senza volto, hanno nomi, cognomi e biglietti da visita.

In questi giorni a Roma, come in tutti i momenti caldi dell’anno p ol it ic o- ec on omico, si succedono meeting riservati tra uomini di finanza, politici e analisti: le decisioni di investimen­to sul debito pubblico italiano non si basano soltanto sui numeri ma anche sul contesto in cui questi si inseriscon­o e quindi servono informazio­ni, scenari, retroscena per decidere se e quanto scommetter­e sui Btp, se vendere allo scoperto confidando in un crollo del loro prezzo o aspettarsi invece sorprese positive.

Abbiamo incontrato per una colazione romana una trentina di questi uomini e donne che incarnano i temuti “mercati” per rispondere alle loro domande.

I LORO DUBBIsono poco finanziari e molto politici e riguardano soprattutt­o i Cinque Stelle che restano un oggetto misterioso: “È vero che il partito è molto scontento della leadership di Di Maio?”; “Matteo Salvini è andato dal 14 al 32 per cento e i Cinque stelle dal 32 al 26, perché i Cinque Stelle restano nella coalizione?”; “È possibile che le scelte di Di Maio siano influenzat­e dal fatto che, in caso di caduta del governo, la sua sopravvive­nza politica sarebbe a rischio?”. Poiché a tutti è chiaro che i Cinque Stelle hanno bisogno di riprenders­i la scena, finora tutta di Salvini con le polemiche sui migranti, molte domande degli investitor­i riguardano la forma che prenderà il reddito di cittadinan­za annunciato. Per esempio: “La base elettorale può accettare soltanto un acconto del reddito di cittadinan­za nel 2019? Limitarsi a cambiare nome al Reddito di inclusione del governo Gentiloni può essere un’ottima cosa per i mercati, ma non per gli elettori”. Poi i dubbi inevitabil­i sui rapporti tra Movimento, euro ed Europa: “Tra gli eletti del M5S qual è la percentual­e di quelli pro-Europa ed euro e quelli anti? E con chi si schiereran­no alle elezioni europee?”.

Per quanto riguarda la Lega, i fondi di investimen­to e le banche si fanno sempre la stessa domanda, declinata in modi diversi: “Salvini ha fatto marcia indietro su molti punti nelle ultime settimane e sembra aver accettato un deficit del 2 per cento rispetto al Pil, quanto è credibile questa sua conversion­e?”.

DAVANTI A UNA TAZZA di caffè caldo gli analisti chiedono con insistenza: “Quanto è forte la posizione del ministro del Tesoro Tria dentro il gover- no?”. Un quesito a cui è sempre più difficile rispondere. Comunque, chi opera sui mercati, ragiona sul breve periodo ma anche su quello medio- lungo, molti investitor­i chiedono quali saranno i destini del centrodest­ra, per capire se a breve sia possibile immaginare una diversa maggioranz­a di governo: “È credibile che entro un anno ci sia un partito unico di centrodest­ra?”. chiede uno. Un altro formula quasi un auspicio: “I Cinque Stelle si stanno rivelando una fonte di confusione nello scenario politico, è possibile che la Lega si rafforzi abbastanza da escludere i 5Stelle dalla maggioranz­a per produrre un governo alternativ­o di centrodest­ra tradiziona­le, così da normalizza­re la situazione”. Un’incognita, che per gli investitor­i ha una certa rilevanza, è la situazione giudiziari­a di Salvini, soprattutt­o per il sequestro dei fondi della Lega.

SUI SINGOLI DOSSIER le domande sono poche: “Il governo impegnerà 15 miliardi di euro per nazionaliz­zare Autostrade per l’Italia dopo il disastro del ponte di Genova?”. Oppure: “È corretta l’impression­e che la Lega stia aumentando le richieste sulla riforma delle pensioni, dopo un primo progetto minimalist­a”?; o ancora: “Che fine ha fatto l’idea di riformare il settore bancario e il ruolo del MontePasch­i?”.

Finito il cappuccino e il cornetto, il gruppo di investitor­i continua il suo giro di incontri a Roma. Faranno ad altri le stesse domande. Dalla sintesi finale dipenderà il destino dello spread e del nostro debito nelle prossime settimane.

Le priorità Il Movimento resta un oggetto indecifrab­ile, incognita Tria e dubbi sul futuro del centrodest­ra

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Ansa Crescita e rigoreDi Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, con Giovanni Tria, del Tesoro
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