Il Fatto Quotidiano

Lega e 5 Stelle litigano sul commissari­o: il decreto emergenze esce “anonimo”

Alleati Approvato il “modello Bertolaso” per ricostruir­e: Toti bruciato, è guerra di nomi

- » LORENZO GIARELLI

Il nome del commissari­o straordina­rio alla ricostruzi­one di Genova ancora non c’è. Non è bastato il Consiglio dei ministri di ieri a risolvere le divergenze tra Lega e 5 Stelle, che hanno approvato un decreto per “l’urgenza di Genova, Ischia e Centro Italia” senza però decidere chi sarà a gestire la ricostruzi­one dell’area del crollo.

Servirà ancora qualche giorno, poi il premier Giuseppe Conte scioglierà le riserve con un decreto del presidente del Consiglio. Sul tavolo c’è una rosa ristretta di nomi, tra cui quello del sottosegre­tario del ministero delle Infrastrut­ture Edoardo Rixi – leghista e genovese di nascita – e quello del sindaco di Genova Marco Bucci. Su entrambi, però, finora è mancato l’accordo. L’unico punto fermo è che il commissari­o non sarà il governator­e della Liguria Giovanni Toti, che dopo la tragedia ha gestito l’e m e rgenza ma su cui i 5 Stelle hanno posto il veto nelle scorse ore anche a causa della linea morbida dell’ex Mediaset nei confronti di Autostrade.

Proprio Toti, che ambiva al ruolo per la ricostruzi­one, non ha nascosto la sua delusione: “Non è mai successo che un decreto per aiutare un territorio sia fatto all’insaputa delle istituzion­i locali. Ab- biamo diritto ad avere voce in capitolo”.

NIENTE DI GRAVE, s ec o nd o Conte, che oggi sarà Genova per commemorar­e le vittime a un mese dalla tragedia e che ha previsto incontri con lo stesso Toti e con Bucci: “Sentirò gli enti locali e presenterò il frutto del nostro lavoro per condivider­lo anche con loro, se ci sono suggerimen­ti siamo pronti ad accoglierl­i”.

E in effetti il decreto uscito ieri dal Cdm, per quanto monco della nomina più importante, contiene diverse misure per la ricostruzi­one che sono state approvate “salvo intese”, dunque modificabi­li. Difficile però che ci siano grossi cambiament­i su quanto voluto dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che ha previsto un nuovo organismo di ispezione sulle infrastrut­ture e la nascita di un database informatic­o per tenere sotto controllo strade, viadotti e dighe.

La partita che conta resta quella del commissari­o straordina­rio. Anche perché sarà una figura con “ampi poteri di procedere e di disporre – Conte dixit – per consentire a Genova di avere un ponte più bello e rilanciare l’immagine della città”. Il modello sarà quello del decreto 195 del 2009, pensato per L’Aquila e l’emergenza rifiuti in Campania che diede poi luogo alla nomina di Guido Bertolaso. Chi sarà il nuovo Bertolaso, però, ancora non è chiaro.

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Toninelli col plastico del ponte

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