Lega e 5 Stelle litigano sul commissario: il decreto emergenze esce “anonimo”
Alleati Approvato il “modello Bertolaso” per ricostruire: Toti bruciato, è guerra di nomi
Il nome del commissario straordinario alla ricostruzione di Genova ancora non c’è. Non è bastato il Consiglio dei ministri di ieri a risolvere le divergenze tra Lega e 5 Stelle, che hanno approvato un decreto per “l’urgenza di Genova, Ischia e Centro Italia” senza però decidere chi sarà a gestire la ricostruzione dell’area del crollo.
Servirà ancora qualche giorno, poi il premier Giuseppe Conte scioglierà le riserve con un decreto del presidente del Consiglio. Sul tavolo c’è una rosa ristretta di nomi, tra cui quello del sottosegretario del ministero delle Infrastrutture Edoardo Rixi – leghista e genovese di nascita – e quello del sindaco di Genova Marco Bucci. Su entrambi, però, finora è mancato l’accordo. L’unico punto fermo è che il commissario non sarà il governatore della Liguria Giovanni Toti, che dopo la tragedia ha gestito l’e m e rgenza ma su cui i 5 Stelle hanno posto il veto nelle scorse ore anche a causa della linea morbida dell’ex Mediaset nei confronti di Autostrade.
Proprio Toti, che ambiva al ruolo per la ricostruzione, non ha nascosto la sua delusione: “Non è mai successo che un decreto per aiutare un territorio sia fatto all’insaputa delle istituzioni locali. Ab- biamo diritto ad avere voce in capitolo”.
NIENTE DI GRAVE, s ec o nd o Conte, che oggi sarà Genova per commemorare le vittime a un mese dalla tragedia e che ha previsto incontri con lo stesso Toti e con Bucci: “Sentirò gli enti locali e presenterò il frutto del nostro lavoro per condividerlo anche con loro, se ci sono suggerimenti siamo pronti ad accoglierli”.
E in effetti il decreto uscito ieri dal Cdm, per quanto monco della nomina più importante, contiene diverse misure per la ricostruzione che sono state approvate “salvo intese”, dunque modificabili. Difficile però che ci siano grossi cambiamenti su quanto voluto dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che ha previsto un nuovo organismo di ispezione sulle infrastrutture e la nascita di un database informatico per tenere sotto controllo strade, viadotti e dighe.
La partita che conta resta quella del commissario straordinario. Anche perché sarà una figura con “ampi poteri di procedere e di disporre – Conte dixit – per consentire a Genova di avere un ponte più bello e rilanciare l’immagine della città”. Il modello sarà quello del decreto 195 del 2009, pensato per L’Aquila e l’emergenza rifiuti in Campania che diede poi luogo alla nomina di Guido Bertolaso. Chi sarà il nuovo Bertolaso, però, ancora non è chiaro.