Il Fatto Quotidiano

“La morte dell’attesa, morire all’attesa è il peggior morire”

- » GUIDO CERONETTI

Pubblichia­mo un estratto da “Messia” di Guido Ceronetti

Raccolgo qui per pochi (i molti non sono per la poesia, altro che nulla; ai molti vanno le canzoni, la propaganda, la democrazia...) i vecchi e i nuovi testi miei di poesia, editi e inediti, attinenti in qualche modo al Messia […] Non l’aspetto, non mi pare di averlo mai aspettato. Resta però nell’armadio delle speranze cieche, le sole che valgano, e mai ne butterò via la chiave. Si è nel messianico finché si è nell’umano […]

È bello anche pensare che non verrà il Messia, perché questo è, pur così duro, un pensare. […] La morte dell’attesa, morire all’attesa, è il peggior morire. […] Pensare il Messia è soffrire per qualcosa che vale perché ci oltrepassa, per qualcosa che dai confini della carne scruta il Deserto dei Tartari che avviluppa, mare ignoto, mantenendo­le disperatam­ente vigili, le possibilit­à umane. […]

Poesie

“Il Messia non viene”. “Ma perché dovrebbe venire”.

“Non lo so”.

“De v’essere necessaria­mente maschio, il Messia”

“Androgino, è più probabile”.

“Ma ci vuole una donna perché s’incarni”.

“Messia significa mai abortire”.

“Sono perplesso”.

Voce

“Se volete lasciare un messaggio parlate dopo il segnale acustico”.

“Cara non ti ho trovata mi dispiace

Già riparto stasera addio”.

Questo il banale Messaggio che ripete A tarda notte la telefonica

Segreteria.

Figura

Al solitario orecchio Muta. Chi sia L’ignoto... Bella però La voce... Era

Il Messia.

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