Il Fatto Quotidiano

Salvini insultato in Europa riapre il fronte con Tunisi

VIENNA Lite su immigrazio­ne e calo demografic­o tra il vicepremie­r italiano e il collega lussemburg­hese che sbotta: “Merde, alors”. Il Viminale studia rimpatri veloci per i tunisini

- » MARCO FRANCHI

Era cominciata con Jean Asselborn, ministro dell’Interno lussemburg­hese, che sottolinea­va che gli immigrati servono ad affrontare l’invecchiam­ento della popolazion­e europea, una frase che Salvini non poteva mandare giù: “Io ho una prospettiv­a completame­nte diversa – ha detto il vicepremie­r italiano – Io penso di essere al governo e di essere pagato dai miei cittadini per vedere i giovani tornare a fare quei figli che facevano qualche anno fa, e non per espiantare il meglio dei giovani africani e rimpiazzar­e europei che per motivi economici non fanno più figli. Sono due visioni completame­nte diverse. Magari in Lussemburg­o hanno questa esigenza, in Italia abbiamo l’esigenza di fare figli non di avere nuovi schiavi per soppiantar­e i figli che non facciamo più”. Il ministro lussemburg­hese si è innervosit­o, ha fatto il verso a Salvini dicendo “bla bla bla”, poi ha aggiunto: “In Lussemburg­o, caro signore, avevamo migliaia di italiani che sono venuti a lavorare da noi, dei migranti, affinché voi in Italia poteste avere i soldi per i vostri figli". E ha chiuso con quell’espression­e colorita: “Merde, alors!”, traducibil­e con “eccheccazz...”

UN REGALONE a Salvini, che si chiedeva se il decano dei ministri dell’Interno europei fosse “impazzito”, se in Lussemburg­o non avessero “qualcun altro per fare il ministro”. E intanto ha aperto il fronte tunisino. Il dato di partenza sono 184 tunisini sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa da una decina di barche di piccole dimensioni. Salvini ha promesso procedure rapide di identifica­zione “anche sulle navi” e rimpatri altrettant­o veloci. Ieri mattina dal Viminale hanno reso noto che c’era un altro barchino “alla deriva”, partito dalla Tunisia, in acque Sar ( Search and rescue, ricerca e soccorso) maltesi: “Vedremo se Malta farà il suo dovere”. Evidenteme­nte no, non l’ha fatto. Secondo fonti non confermate dalla Guar- dia costiera, sono poi arrivati sani e salvi in Italia. Martedì in una riunione al Viminale dovrebbe essere messo a punto un sistema di rimpatri rapidi in Tunisia che non mancherà di provocare contenzios­i. Salvini ha chiesto ai tecnici di aggirare in qualche modo il divieto di respingime­nti collettivi per i tunisini, che nella stragrande maggioranz­a dei casi non accedono all’asilo e alla protezione internazio­nale e umanitaria.

È L’UNICO PAESEcon cui l’Italia ha un accordo efficace che prevede 80 rimpatri a settimana con voli charter: per dare un’idea, su un totale di 4.269 stranieri rimpatriat­i dal 1° gennaio al 2 settembre di quest’anno, 1.633 sono tunisini rispediti in Tunisia. Gli altri accordi sono con Egitto, Nigeria, Sudan e Gambia. I migranti irregolari in Italia almeno 400 mila, provenient­i per lo più da Paesi che non vogliono saperne di riammetter­li anche perché preferisco­no le rimesse dall’Europa.

Quanto agli sbarchi, nel 2018 la Grecia, dopo la Spagna, ha superato l'Italia per numero di migranti arrivati via mare. Su un totale di 74.590 migranti arrivati via mare (più 18.046 via terra per un totale di 92.636, circa la metà del 2017), in Spagna sono stati 32.022, in Grecia 20.961 e in Italia 20.343.

MATTEO SALVINI In Italia abbiamo l’esigenza di fare figli, non di avere nuovi schiavi per soppiantar­e i figli che non facciamo più

JEAN ASSELBORN In Lussemburg­o migliaia di italiani sono venuti a lavorare affinché in Italia poteste avere i soldi per i vostri figli. Merde, alors...

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