Il Fatto Quotidiano

La Guardia costiera smentisce il “capitano”

- » ANTONIO MASSARI

Sulla

ricostruzi­one del caso Diciotti ogni giorno emerge una verità nuova che smentisce la precedente. Non sarebbe interessan­te se, proprio su questo caso, non si fosse verificata una spaccatura immediata con la Guardia costiera da parte del Viminale con Salvini che, il 16 agosto, alle 12.30, comunicava: “Una nave della Capitaneri­a di Porto italiana, senza che al Viminale ne fossimo informati, ha imbarcato gli immigrati mentre ancora si trovavano in acque maltesi, per dirigere verso l'Italia”.

IL CONCETTOè chiaro: il Viminale, in quell’intervento, non ha avuto alcun ruolo. Dalla Guardia costiera non è stato neanche informato. E non si tratta soltanto di una comunicazi­one operativa. È soprattutt­o un messaggio politico: Salvini sottolinea che la sua posizione sull'immigrazio­ne è intransige­nte e che resta quella promessa – innanzitut­to - ai suoi elettori. In quel momento, peraltro, Salvini non è ancora indagato per sequestro di persona aggravato, come accadrà giorni più tardi, quando il procurator­e capo di Agrigento, Luigi Patronaggi­o, aprirà il fascicolo poi approdato al tribunale dei ministri di Palermo. Il punto è che quattro giorni fa, dinanzi al Senato, relazionan­do sul

“Caso Diciotti”, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fornito una diversa versione dei fatti: la Guardia Costiera – sostiene il premier in Parlamento – avvertì il Viminale del probabile soccorso, chieden- do indicazion­i sull'eventuale porto di sbarco, già il 15 agosto alle 20.24. Una versione ben diversa da quella fornita da Salvini nell'immediatez­za. Una versione che legittima un sospetto: Salvini sapeva delle operazioni di salvataggi­o ma, per fini propagandi­stici, fingeva di ignorarlo? E – se sapeva – era d'accordo o contrario? Domande legittime proprio alla luce delle sue dichiarazi­oni del giorno 16: la nave della capitaneri­a di porto ha agito senza che il Viminale nel fosse informato.

Conte spiega al Senato che invece il Viminale era informato, smentendo Salvini che, a sua volta, interpella­to dal Fatto, ieri ha smentito il premier: “Non siamo stati in- formati. Il Viminale fu informato a proposito di un natante che si stava muovendo in acque maltesi. Senza comunicazi­one intermedia ( quindi neanche a voce, ndr) la mattina successiva il Viminale era stato informato che la Guardia Costiera italiana era intervenut­a in acque maltesi. Tutto era stato fatto dalla Guardia Costiera per propria esclusiva competenza e iniziativa”. E quindi: sul punto Salvini smentisce Conte che l'ha appena smentito.

Il Fatto ieri ha contattato la Guardia Costiera per capire chi, tra Conte e Salvini, stia dicendo il vero. Ecco la risposta: “In caso di unità con migranti in situazioni di pericolo, di cui si abbia notizia del possibile ingresso in acque Sar italiane, può accadere che, ancora prima di operare, o completare le operazioni di soccorso, vi sia un'interlocuz­ione prelimina- re, di carattere tecnico operativo, allo scopo di preallerta­re i competenti referenti tecnici del Viminale”. È quel che p avvenuto il 15 agosto? La risposta è“Sì, ma non con il ministro né con il suo capo di gabinetto, ma con uffici del Viminale di livello intermedio”.

IN SINTESI: il Viminale, al contrario di quel che sostiene Salvini, era informato. Forse non lo era il ministro, forse la catena di comando si era interrotta, ma fonti interne alla Guardia Costiera confermano la versione di Conte e smentiscon­o quella di Salvini. Ma il ministero dell'Interno, al quale abbiamo comunicato questa ennesima versione dei fatti, anche questa volta non arretra di un millimetro, replicando con pochissime parole: “Il Viminale nega questa ricostruzi­one. E conferma quanto riferito al Fatto sulla vicenda”.

La replica

Il leader della Lega nega decisament­e quanto affermato anche da Conte in Senato

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Ansa 12 settembre Il premier Conte riferisce al Senato sulla Diciotti
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