Il Fatto Quotidiano

Giustizia sportiva È lecito penalizzar­e le squadre a campionato iniziato?

- PIERO MORPURGO GIORGIO CELI JACOPO CABILDO LORENZO GIARELLI GIOBATTA BENETTI M. TRAV.

Anch’io, come Travaglio, aspetto di essere incriminat­o perché ho pubblicato sul web: “Su questa crisi sono citati i pareri di Mortati, di Bozzi e di Onida, ma bisognereb­be sottolinea­re che l’Assemblea costituent­e il 23 ottobre 1947 respinse l’emendament­o La Rocca che affidava il potere di nomina al presidente della Repubblica. Allora l’onorevole Tosato disse: ‘Il ritorno a posizioni antiche, superate, caratteris­tiche dei primi ordinament­i costituzio­nali, quando tutti i ministri erano nella stessa posizione di fronte al Capo dello Stato, e il Capo dello Stato nominava indistinta­mente, uno per uno, i singoli ministri, ponendoli tutti, però, sullo stesso piano. Donde, in definitiva, un aumento del potere del Capo dello Stato, al quale è riservato lo stesso potere di scelta sia per quanto riguarda il Primo Ministro, sia per quanto riguarda tutti gli altri ministri. Io credo che queste semplici consideraz­ioni siano sufficient­i a far comprender­e la inammissib­ilità di questo emendament­o che viene proposto dall’onorevole La Rocca’. L’e m e n d amento che assegnava il potere di nomina al Presidente della Repubblica ebbe 90 voti a favore e 175 contrari. Risposero, tra gli altri, ‘no’: Bozzi, Dossetti, Einaudi, Labriola, La Malfa, Bernardo Mattarella, Nitti, Rumor, Zaccagnini. Più chiaro di così.

La pedofilia è un crimine presente in tutti i settori

Quando ci riferiamo agli abusi sui minori qualcuno si domanda perché proprio e soltanto i preti cattolici hanno questa fama di predatori sessuali e come mai non accade con i pastori protestant­i. E potremmo concludere che ciò avviene perché al clero cattolico è negata una normale vita sessuale. In realtà gli abusi avvengono anche nel clero di altre religioni. Si parla di più dei preti cattolici perché la Chiesa cattolica è universale e non va sottovalut­ato che spesso i casi, veri o HO LETTO CHE IL CHIEVO VERONA è stato penalizzat­o soltanto di tre punti dopo che ne erano stati chiesti 15 per il processo sulle plusvalenz­e fittizie. Mi sembra che il presidente Campedelli possa brindare, visto che con la penalizzaz­ione chiesta dalla Procura si sarebbe parlato di una retrocessi­one quasi sicura. Adesso, invece, è probabile che il Chievo si salverà anche stavolta, dovendo recuperare tre miseri punticini in tutto il campionato.

Però mi chiedo anche: è giusto dare penalizzaz­ioni del genere a campionato in corso? Se poi il Chievo facesse ricorso e gli venissero ridati un paio di punti tra qualche mese, cambiando la classifica, sarebbe corretto nei confronti delle altre squadre che si giocano la salvezza? CARO CELI, abbiamo molti meno strumenti a disposizio­ne rispetto a chi ha scritto questa sentenza per giudicare se sia giusta o sbagliata, dunque è bene fidarsi della giustizia. Sul resto, lei ha ragione quando evidenzia un problema che esiste da diversi anni. I campionati non aspettano i tribunali, iniziano a fine agosto e poi accolgono in corsa quel che dicono le sentenze. Questo già in passato ha portato dei paradossi, con squadre penalizzat­e a metà campionato oppure con sanzioni tolte a poche giornate dalla fine, quando ormai la classifica sembrava più o meno scritta.

L'anno scorso, in Serie B, abbiamo visto cambiare all'ultimo momento il calendario dei play-off perché il Bari è stato penalizzat­o a maggio inoltrato: una situazione anomala, certo, ma in questo caso (come in altri) inevitabil­e. La giustizia sportiva, per quanto pensata per presunti, sono abilmente utilizzati per screditare la Chiesa e il Papa. Non va dimenticat­o che la pedofilia è un disturbo della sessualità presente in tutti i settori della società e paradossal­mente il clero cattolico è quello meno coinvolto, anche se se ne parla di più. Infatti la maggior parte dei casi avvengono nelle famiglie (60%), nelle scuole d’infanzia, nelle associazio­ni sportive, ecc. Per non parlare del turismo pedofilo vergognosa­mente fiorente, con partenza dai Paesi occidental­i verso il Terzo mondo. In molti ci chiediamo se non sarebbe l’ora di essere la più rapida possibile, ha dei tempi tecnici – anche solo per prevedere il ricorso delle parti – che si accavallan­o per forza con il calcio giocato, provocando quel che ci siamo detti. Tutto è perfettibi­le – e nel caso specifico del Chievo ci sono stati anche dei vizi di forma che hanno condiziona­to il processo – ma temo che una soluzione a questo problema non sia così a portata di mano. D’altra parte, riesce a immaginare un campionato che non inizia finché la giustizia non pronuncia la sentenza sul Chievo, ricorsi compresi? Temo che ne andrebbe della nostra tenuta sociale, o qualcosa del genere. combattere questa piaga anche in settori dove vige ancora l’omertà. Se nella Chiesa in passato non si è fatto abbastanza, altrove non si fa nulla neppure oggi.

Nessuno ha inquadrato la vera natura di Salvini

Tutti parlano di Salvini e della Lega. Salvini è secondo me un uomo furbo, ma la furbizia è l’intelligen­za degli stupidi. Salvini ha solamente un gran fiuto politico come Mussolini senza avere la sua cultura e pur avendo il suo cinismo. Prima era “padano” e difendeva il Nord contro gli italiani del Sud, poi quando i 5 Stelle hanno conquistat­o il Sud ha cambiato nemico ed è diventato nazionalis­ta contro gli immigrati, obiettivam­ente gestiti in precedenza in modo sbagliato. Molti danno a Salvini del nazionalis­ta e del fascista, invece è solamente un furbo che fa il nazionalis­ta, il cattolico, il difensore della religione, forse un giorno potrebbe fare il comunista difensore dei poveri lavoratori. Salvini è un istrione camaleonti­co capace di cambiare aspetto al momento opportuno mentre Ho partecipat­o alla festa del Fatto a Marina di Pietrasant­a. Sono partito da Venezia tutto entusiasta per avere la possibilit­à di dialogare e confrontar­mi con personaggi del giornalism­o e della politica. Ho seguito con entusiasmo Carlo Verdone la prima serata, ho ascoltato con molto interesse l’intervista al sottosegre­tario Giorgetti. Poi ho seguito l’incontro dei giornalist­i più famosi della television­e con Del Debbio, Floris, Bianca Berlinguer e la giovane e bella Carafoli. La delusione è stata quella di non poter fare domande ai protagonis­ti perché, ha giustifica­to Ferrucci, questo era il format...! Mio caro Travaglio, ho capito che volevi proteggere i tuoi ospiti da domande indiscrete ma impedire al pubblico di fare alcune domande credo sia contro la tua filosofia ed etica profession­ale ma soprattutt­o mancanza di rispetto per i lettori del Fatto . Alla fine mi sono messo in coda e ho rivolto alcune domande a Giorgetti che mi ha risposto in modo lucido e preciso e infine ho rimprovera­to a Zingaretti, mentre scappava, la battuta sul governo che si sta avviando verso la dittatura e... mio caro Zingaretti hai detto banalità! Volevo ribattere a Bianca Berlinguer (alla quale noi italiani paghiamo lo stipendio) se si è pentita di aver detto ad Abano Terme (l’anno scorso), in risposta alla mia domanda sul canone in bolletta, servito per gli stipendi e non per l’offerta televisiva, che i bravi giornalist­i costano! Forse con il nuovo Consiglio Rai faranno pulizia di questi giornalist­i arroganti e presuntuos­i. Caro Giobatta, purtroppo i tempi incalzanti dei vari incontri ci hanno impedito il dibattito col pubblico. Un caro saluto

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Ansa Chievo controvers­o L’allenatore Lorenzo D’Anna

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