Il commissario non si trova Conte si prende altro tempo
Governo diviso sul nome che dovrà gestire la ricostruzione del ponte Rixi si fa avanti, Toti insiste ancora. Per i Cinque Stelle meglio un tecnico
Quando
il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal palco di Genova, accenna all’argomento del commissario alla ricostruzione che ancora non si trova,
“una piccola parte della piazza”(cit. Ansa) urla il nome del presidente della Regione.
“Toti! Toti!”, gridano i fan del governatore che sta gestendo l’emergenza. La possibilità di fare il salto alla “fase 2”, quella che viene dopo le macerie, però Toti se l’è bruciata almeno una settimana fa, quando ha fatto sedere al tavolo della conferenza stampa per la presentazione del “nuovo” ponte nientemeno che l’amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci, indagato per il crollo del ponte Morandi, lo stesso che Toti e i suoi gli vorrebbero far ricostruire. È a quel punto che ai Cinque Stelle è apparso chiaro da che parte stava il favorito della Lega. E pure che le divergenze di vedute con il partito di Matteo Salvini – che già erano emerse ai tempi dell’annuncio della revoca della concessione ad Autostrade – erano tutto tranne che appianate. Così si sono fatti avanti i mediatori, come quell’Edoardo Rixi che di Toti è stato assessore in Regione e che giovedì è stato promosso viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti in quota Lega. Si è ufficiosamente autocandidato, ieri, con un’intervista a Repubblica: “Mi sono sentito proprio come un ponte”, ha spiegato (incurante della metafora piuttosto amara) prima di accusare il presidente della Liguria di aver usato toni “sproporzionati” contro il governo e di chiedere la “pace” tra Roma e le istituzioni locali. Non sarà nemme- no lui, probabilmente, a gestire la ricostruzione. Il premier Conte e l’azionista Cinque Stelle del governo si starebbero orientando verso una personalità terza, fuori dalla politica, un tecnico che possa se non altro tenere a freno gli appetiti del partito del cemento, che in Liguria è tradizionalmente fortissimo e amico di tutti i partiti.
“Non abbiamo ceduto al ricatto di offrire ad Autostrade la ricostruzione del ponte – ha ribadito ieri il presidente del Consiglio dal palco di piazza De Ferrari – Lo faremo a spese di Autostrade con questo decreto ma la procedura per la revoca della concessione rimane in piedi e si completerà”. La scelta del nome però è ancora in alto mare, anche perché la Lega è tutto fuorché disposta a lasciare campo libero, dopo aver già “ceduto” sul modello di ricostruzione stabilito dal decreto (che infatti è
“Dieci giorni”
La scelta arriverà solo dopo l’entrata in vigore del decreto licenziato giovedì
stato licenziato “salvo intese”). Ieri il presidente del Consiglio ha ammesso dal palco che il commissario si conoscerà solo a dieci giorni dall’entrata in vigore del testo, che ancora non è in Gazzetta Ufficiale. Dopo la cerimonia in ricordo delle vittime, Conte si è riunito con Toti, Rixi e il sindaco di Genova Marco Bucci, un altro papabile commissario. Si rivedranno martedì a Roma. All’uscita, il premier a proposito della nomina ha detto solo: “Il commissario? Sarà uno bravo”.