Il Fatto Quotidiano

Estorsione mafiosa, la Corte d’appello assolve Cosentino

- VIN. IUR.

▶PER NICOLA Cosentino due sentenze in poche ore producono un paradosso avvolto dal rimpianto. Ieri l’ex sottosegre­tario Pdl, difeso dagli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro, è stato assolto in appello a Napoli dall’accusa di estorsione aggravata dal metodo camorristi­co ai danni di un imprendito­re rivale della sua famiglia nel settore carburanti (in pri- mo grado fu condannato a 7 anni). L’assoluzion­e è arrivata il giorno dopo che la Cassazione ha reso definitiva la sua condanna a quattro anni per la corruzione di un agente del carcere di Secondigli­ano. Il paradosso con rimpianto è che Cosentino avrebbe corrotto la guardia dopo l’arresto avvenuto nel 2014 per le accuse poi cadute in secondo grado: va da sé che se non fosse finito in prigione non poteva comprarsi i secondini. I giudici di appello di Napoli sono così convinti dell’innocenza di Nick ‘o Mericano che hanno trasmesso gli atti al pm affinché indaghi per calunnia i suoi accusatori, Luigi Gallo e Raffaele Zippo. Gallo a breve aprirà il distributo­re chiuso dal 2002 per le presunte pressioni dei Cosentino.

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