Il governo approva i nuovi principi Finalmente Malagò ha la sua riforma
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rinviata, finalmente approvata: la riforma dello sport tanto cara a Giovanni Malagò adesso è in vigore. Per averla il n. 1 del Comitato olimpico ha dovuto fare più fatica del previsto: i principi informatori, che sembravano già approvati in primavera, erano stati stoppati dal governo una prima volta a maggio, quando a Palazzo Chigi c'era ancora Gentiloni e l'ex ministro Luca Lotti; poi di nuovo a luglio dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che aveva chiesto numerosi chiarimenti. Anche perché intanto la partita della riforma si era intrecciata a quella della Figc, che il Coni aveva commissariato a febbraio e non voleva far tornare al voto con le vecchie regole. Proprio questa è stata la chiave per sbloccare la situazione: a inizio settembre Malagò ha accettato di mollare il pallone (le elezioni si svolgeranno il 22 ottobre, con il vecchio statuto), e così il governo ha dato il via libera ai principi senza ulteriori intoppi. Ecco dunque le nuove regole a cui dovranno attenersi il Coni e tutte le Federazioni nei prossimi anni: tra le novità principali, il limite di tre mandati per ogni carica stabilito per legge dall'ultimo governo, quote rosa e una serie di cambiamenti in materia di elezioni e deleghe societarie.