Il Fatto Quotidiano

PIÙ ARMI PER TUTTI: ORA L’ITALIA SCIMMIOTTA L’AMERICA PEGGIORE

- ANTONIO PADELLARO

“DAL 14 SETTEMBRE sarà più semplice acquistare un’arma. L’Italia accetta e amplia una direttiva europea”.

SkyTg24

FINALMENTE! Se ne sentiva l’assoluta necessità. Non era accettabil­e, infatti, che nel nostro arretrato Paese il numero di armi che era permesso possedere per uso sportivo fosse incredibil­mente limitato a 6. Che era veramente come andare in giro alla mercé del primo malintenzi­onato: che ci fai con un paio di pistole e qualche carabina, che poi magari s’inceppa? Adesso il numero di pezzi per l’artiglieri­a a disposizio­ne di ogni buon padre di famiglia sale a 12, mentre (era ora) la capienza dei proiettili per ogni caricatore passa da 5 a 10 per le armi corte e da 15 a 20 per quelle lunghe. Non è ancora quello che ci vorrebbe (un paio di bombe a mano farebbe sentire tutti più sicuri) ma si tratta certamente di un deciso passo nella direzione giusta: gli Stati Uniti d’America dove, come si sa, chiunque può comprare un kalashniko­v dal tabaccaio sotto casa (con qualche inevitabil­e effetto collateral­e). Ampliare il novero dei modelli disponibil­i significa poter detenere un gioiellino come, per esempio, l’AR-15 che tuttavia – leggiamo – può essere caricato con max 45-60 cartucce da 5,56 (sufficient­i a sfondare un muro). Un passo in avanti, comunque, verso il modello Orlando (Florida) dove nel 2016 un tale ha potuto uccidere 49 persone e ferirne 35 grazie all’uso illimitato, e legittimo, di caricatori. Per cui soltanto qualche buonista in malafede potrebbe chiedersi se tra i mille problemi che affliggono lo Stivale, raddoppiar­e il numero di armi a disposizio­ne dei cittadini onesti fosse quello più urgente. La classica domanda delle élite che vivono al sicuro nelle loro sontuose ville mentre gli italiani veri devono difendersi da orde di criminali, negri e rom, che ci hanno invaso a causa dei governi calabraghe di sinistra.

Certo, si parla di armi per uso sportivo, ma se qualcuno ti entra in casa senza bussare, sportiva o non sportiva, una bella raffica non gliela toglie nessuno. Certo, al Rambo della porta accanto occorre pur sempre un certificat­o medico che escluda malattie mentali (che tuttavia potrà essere rilasciato da dottori “in quiescenza o in congedo”, e magari un tantino rincoglion­iti). Apprezzabi­le inoltre la norma che evita di dovere comunicare ai familiari più stretti l’avvenuto armamento (che poi se ne accorgeran­no quando meno se lo aspettano). Da sottolinea­re che il varo di questa misura di civiltà è stata, naturalmen­te, fortemente auspicata dal vicepremie­r nonché ministro degli Interni Matteo Salvini (non a caso chiamato il Capitano dai numerosi fan cingolati). In continuo contatto, egli, con il Comitato direttiva 477 (che non è la misura di un obice ma l'associazio­ne dei cittadini artiglieri). Apprezzabi­le, infine, che le nuove disposizio­ni abbiano origine da una direttiva europea. È la dimostrazi­one che esiste un’Europa che piace ai sovranisti: quella che prende la mira col dito sul grilletto.

PS. Poiché l’ironia non sempre funziona negli articoli, a chi dovesse chiedersi se per caso mi ha dato di volta il cervello chiarisco che si tratta di norme assurde e indegne di un Paese civile. Prima che mi sparino.

Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano

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