IL COMMISSARIO RENZI. PRESTO IN TV
VENERDÌ Matteo Renzi era a Torino per la messa in ricordo di Sergio Marchionne e, già che c’era, se n’è andato a La Stampa per un forum col giornale. Lì, incalzato dal direttore e dagli altri cronisti, il nostro ha sostanzialmente rivelato che, finito col documentario su Firenze, si butterà sul giallo: Il commissariato Renzi. E, siccome l’ex premier è uomo al passo coi tempi, il commissario che interpreterà sarà della polizia postale e indagherà sui crimini online commessi in nome di una “cultura del manganello” che “è stata ingegnerizzata, organizzata”. Affascinante il soggetto della prima puntata abbozzato sul giornale: “Nell’operazione contro Sergio Mattarella, i troll che hanno minacciato e insultato online il presidente non li hanno fatti i russi, sono stati fatti in Italia”. Il commissario Zeni-Renzi, che si avvarrà del maresciallo Carrai, lascia che le inchieste le faccia il magistrato e si concentra sulla “responsa- bilità politica” che “è chiara” ed è “dei 5 Stelle” (ma pure della Lega). Non vediamo l’ora di vedere la scena in cui il commissario fa irruzione alla Casaleggio e trova i 400 account “fatti in Italia” anti-Mattarella. Per la seconda puntata, intuiamo, Renzi pensa in grande: “Anche Macron viene infangato da propagande coordinate”. Già lo vediamo, il rude commissario di Rignano, rincorrere sulla Tour Eiffel i troll della Le Pen che insidiano il presidente francese. Live and let die.