Il Fatto Quotidiano

“Serve subito una commission­e Stragi”

Giulia Sarti Per la deputata M5S l’Antimafia non basta: “Cosche, Servizi e massoni legati da filo conduttore”

- » LORENZO GIARELLI

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sulle stragi come la commission­e guidata da Tina Anselmi indagò sulla P2. È questo il modello di Giulia Sarti, presidente della commission­e Giustizia alla Camera per il M5S e membro, nella scorsa legislatur­a, della commission­e Antimafia. Allora, era il 1981, la commission­e di Anselmi indagò sul Conto Protezione in Svizzera legato a Bettino Craxi, sui finanziame­nti della P2 al terrorismo nero e sullo scandalo Eni-Petromin. Ma per ottenere gli stessi risultati la commission­e Antimafia non basta più: serve una visione più organica della stagione delle bombe, che ricostruis­ca il filo conduttore con la strategia della tensione dei decenni precedenti.

Giulia Sarti, il Parlamento deve quindi tornare a occuparsi di stragi? Qualche giorno fa ho voluto portare alla Camera la presentazi­one del libro La Repubblica delle stragi (a cura di Salvatore Borsellino, PaperFirst) perché certi temi devono rientrare nel luogo dove per troppo tempo si è messo la testa sotto la sabbia. Dal ‘96 non c’è più una commission­e Stragi e comunque fino ad allora non ci si era occupati del- le bombe del 1992/93.

Una commission­e Antimafia però esiste già. Non è abbastanza?

Ho fatto parte di quella commission­e e so che deve occuparsi molto di attualità, dell’espansione internazio­nale delle mafie, dei nuovi clan. Io spero invece che venga costituita una commission­e ad hoc sulle stragi, con persone che lavorino solo su quello, tenendo insieme gli attentati mafiosi e gli episodi senza risposta dei decenni precedenti. Non si può scindere il lavoro su mafie, massoneria, pezzi dei servizi segreti, organizzaz­ioni terroristi­che.

La sentenza sulla Trattativa Stato-mafia ha messo dei punti fermi.

Deve essere il punto di partenza. Non si può pensare che con l’arresto dei Graviano, nel ‘94, finisca il legame tra certi ambienti. La storia po- litica da quel momento in poi la conosciamo, resta da capire come sono cambiati i rapporti tra chi, all’interno dello Stato, aveva avuto un comportame­nto deplorevol­e e gli apparati criminali. L’esigenza di una commission­e Stragi è condivisa all’interno del M5S? E che ne pensano i leghisti?

C’è grande senso di responsabi­lità su questo argomento e non solo nel mio Movimento. Una cosa alla volta: ora insediamo l’Antimafia, poi discuterem­o su chi si occuperà delle stragi. A me piacerebbe una nuova commission­e, ma potrebbe anche essere un comitato interno all’Antimafia. Ma sono sicura che non ci saranno ostacoli particolar­i.

A questo tipo di commission­i sono riservati ampi poteri, persino quello di disporre intercetta­zioni telefonich­e. Aiuterebbe­ro le indagini sulle stragi? Nell’ultima Antimafia non avevamo richiesto questa possibilit­à. Non è necessario arrivare a tanto per ottenere risultati. Penso a Tina Anselmi e alla sua commission­e sulla P2: anche solo con le audizioni e le giuste domande si possono mettere importanti punti fermi.

Ci sono magistrati che mettono a rischio se stessi e la propria carriera per indagini delicate. L’ultimo caso, anche se non riguarda le stragi, è quello di Luigi Patronaggi­o. Il ministro Salvini ha sbagliato ad attaccarlo? Dobbiamo chiudere la stagione dello scontro tra politica e toghe. La magistratu­ra non può lavorare bene se riceve pressioni da parte della politica. Il cambiament­o passa anche da questo: far capire ai magistrati che possono anche occuparsi di indagini delicate.

Penso a Tina Anselmi e alla sua commission­e sulla P2: con le giuste domande si possono mettere punti fermi

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Ansa Inchieste parlamenta­ri La presidente della commission­e Giustizia della Camera, Giulia Sarti, eletta con i 5 Stelle

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