Il Fatto Quotidiano

DIRITTO DI REPLICA

- L’UFFICIO STAMPA ANAS

In riferiment­o all’articolo del 15 settembre (“Anas si proroga la concession­e. Toninelli: Bloccate il bilancio”), vanno precisate diverse gravi inesattezz­e.

È falso che il Ministero delle Infrastrut­ture non fosse informato dell’approvazio­ne del bilancio Anas e che in esso sia deliberato l’allungamen­to della concession­e dal 2032 al 2052, che viene solo ipotizzato a livello probabilis­tico. Il temine della concession­e resta fissato al 2032, termine entro il quale la stessa è ammortizza­ta, e il Ministero ha sempre avuto comunicazi­one di tutti i passaggi relativi al bilancio, degli atti consiliari propedeuti­ci e delle riunioni del collegio sindacale. Va evidenziat­o che il bilancio ha avuto il via libera del collegio sindacale e della società di revisione e che esso ha recepito indicazion­i del Mef all’azionista, informato il Mit, anche sugli aspetti patrimonia­li.

Si segnala una ulteriore inesattezz­a: la “fusione”, come erroneamen­te la definite, è indipenden­te dal valore patrimonia­le di Anas. Come discusso con il Ministro, la separa- zione tra Anas e Fs non richiede necessaria­mente che si abbatta il patrimonio di Anas, come erratament­e evidenziat­o nell’articolo, ma è sufficient­e abrogare la legge che ha imposto la fusione con una scissione deliberabi­le dall’assemblea di Fs. D’altronde Anas è di proprietà di tutti gli italiani ed è interesse dello Stato avere una società pubblica forte ed efficiente, che possa rappresent­are un’alternativ­a al privato nella gestione delle concession­i autostrada­li, come fa già in Veneto reinvesten­do gli utili in opere per il territorio. Riguardo allo stipendio dell’Ad Gianni Vittorio Armani, va precisato che al momento dell’ingresso di Anas nel gruppo Fs, la società delle strade ha dovuto adeguare il suo modello di governance a quello di tutte le altre aziende del gruppo.

Quindi, dietro espressa richiesta scritta di Fs, Armani ha dovuto rinunciare alla carica di presidente ed è stato nominato Ad e direttore generale, con uno stipendio in linea con gli altri manager delle altre società, e inferiore a quello dell’Ad del gruppo e a quello di analoghi ruoli di gruppo valutati più rilevanti dell’Ad di Anas. Infine le supposizio­ni del giornalist­a sulla pretesa di Armani di restare abbarbicat­o al suo posto sono false, cosa di cui il Ministro Toninelli è sempre stato informato.

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