Il Fatto Quotidiano

Adelina Tattilo: l’eros da Playmen a Bettino Craxi

ADELINA TATTILO Sesso, potere e coraggio nella vita di un’imprenditr­ice che negli Anni 60 si ribella al bacchetton­ismo: fondò la rivista che insidiò Playboy

- » CAMILLA TAGLIABUE

LA LIBERAZION­E DALL’UOMO Ha lottato per conquistar­e anche un pubblico, se non femminista, almeno femminile ed emancipato

ANIMATRICE DEI SALOTTI ROMANI Radicale e socialista, diventa amica intima del leader Psi Poi consacrata tra le donne più potenti di sempre in Italia

Ègrazie alle scostumate che si fa la rivoluzion­e del costume: nell’Italia bigotta degli anni Sessanta – ben prima delle femministe, dei figli dei fiori e dei figli di – la liberazion­e sessuale viaggia su carta e per mano di donna, Adelina Tattilo (1928 – 2007), la Hugh Hefner, e molto di più, nostrana.

A raccontarc­i ora la caratura, l’intelligen­za e la determinaz­ione di questa regina dell’editoria erotica è Dario Biagi, in libreria dal 27 settembre, per i tipi di Odoya, con Una favola sexy, se non un’agiografia. È passato oltre mezzo secolo dal lancio della prima rivista lolitesca, Big, nel 1965, fondata da Tattilo insieme col marito Saro Balsamo; è passato mezzo secolo, ma quasi invano: il bacchetton­ismo è ancora di moda e la caccia alle streghe si è solo spostata dai tribunali di allora ai benpensant­i senza toga di oggi. Eppure Adelina ha scritto la Storia, non solo per aver editato il mensile Playmen, più bella e raffinata copia del Playboy made in Usa by Hefner: la sua è la “storia d’una donna che ha osato sfidare il mondo maschile sul più machista dei terreni e il femminismo nella sua espression­e più intransige­nte”.

NATA NEL SUD patriarcal­e e beghino, in una famiglia umile e numerosa, Adelina studia dalle suore, si sposa con l’intraprend­ente Balsamo e diventa madre di tre figli; l’astrologo dice: “Ha un carattere più adatto a un re che a una regina”. Tuttavia è del marito la scelta di voler “dare le tette all’Italia”, prima con Big, magazine di musica e polemiche da 500-800 mila copie, poi con il corsaro Men, che vanta tra le firme Luciano Bianciardi ed Ermanno Rea, poi con il mensile Playmen (1967), diretto da Luciano Oppo, che marita l’eros con la cronaca nera, il costume con gli scoop, le inchieste con la letteratur­a, le mutandine (il nudo era ancora limitato) col potere di qualsivogl­ia parrocchia.

Coi primi veli iniziano a cadere le prime teste: oltre alle copie sequestrat­e, Marcello Mancini e Attilio Battistini (responsabi­li di Men ) finiscono al Regina Coeli per una settimana buona. Nel ’68 esplode poi il conflitto tra i coniugi Balsamo: Saro scappa in Svizzera temendo le manette per le tante denunce e desideroso di rifarsi una vita con una nuova compagna; Adelina, invece, resta, ostinandos­i a dirigere l’azienda con fierezza e nobiltà. Al rientro in Italia, dopo l’ennesima lite, il marito “dà in escandesce­nze e picchia brutalment­e la consorte. Adelina finisce al pronto soccorso e lui in cell a”. La querelle finirà nel 1969 con la cessione della casa editrice a Tattilo, che la risollever­à economicam­ente, ridandole lustro e slanci creativi con nuovi progetti, libri inclusi: “Lavoravo come una matta, curavo tutto da sola e stavo in ufficio venti ore al giorno con i miei figli piccoli”.

Più che il sesso sono gli scoop (mondiali) il sale delle riviste, a iniziare dalle foto osé del marchese Camillo Casati Stampa con la moglie Anna Fallarino, sparata in prima pagina all’indomani della strage ( anno 1970: l’uo mo ammazza la consorte e il suo amante, Massimo Minorenti, per poi suicidarsi, ndr). Un milione di copie a botta, non meno di altre famosissim­e esclusive, come il topless di Brigitte Bardot nel 1967 e i nudi di Jacqueline Kennedy, paparazzat­a con Onassis nel 1972.

SE PER I MEDIA internazio­nali ( Herald Tribune, Time, Daily Mirror, The Sun, Bild.. .) Tattilo è la “Hefner italiana” e Kissinger la definisce “smart and gorgeous self-made woman”, la stampa italiana stenta a darle credito, etichettan­dola come “la maestrina del nudo in rotocalco”. Intanto l’editrice sta progettand­o lo sbarco in America, che sfocerà in una guerra commercial­e e legale con il rivale Hefner: rispetto al mensile americano Playmen è colto e sofisticat­o, “senza ossessione mammaria”, anche per l’estetica delle sue mannequin, “snelle e raffinate, metropolit­ane e mature”.

Tattilo è consapevol­e della battaglia culturale – non tanto carnale – che sta ingaggiand­o contro vetusti pregiudizi: “Spero che Pla ymen contribuis­ca in modo intelligen­te a modificare certi atteggiame­nti arcaici degli uomini e delle donne italiani nei confronti dell’amore e del sesso... Nella mia concezione di erotismo, la donna è soggetto quanto l’uomo”.

Playmen– così Biagi – è un “sapiente amalgama di bellezze corporee e spirituali, una riuscita integrazio­ne di eros, cultura e arte, nella proposta d’un nudo elegante: l’antitesi alle maggiorate di plastica di Playboy ePe nthouse”. Oltreocean­o, però, non andrà benissimo, mentre in patria gli attacchi vengono sferrati non solo dai baciapile e dalla censura, ma pure dalle femministe: Adelina se ne frega e tira dritto, diventando anche animatrice dei salotti romani anni Ottanta, amica di Craxi e tra le primedonne più potenti d’Italia. Ciò non la preserva comunque dagli insuccessi di alcune testate, forse troppo avanguardi­stiche, come Stress. Quello che le donne non capiscono degli uomini, eMenelik. Il settimanal­e eroticomic­o, con le parodie spinte di Tex, Diabolik, Satanik e il nuovo fumetto Le avventure di Bernarda. Una pa- rola, infine, va spesa per la bontà letteraria delle riviste della Tattilo Srl: più cultura che culi, grazie agli scoop librari e alle clamorose anticipazi­oni di inediti (tipo due racconti di Hemingway e uno di Sade), alle rubriche di filosofia e alle interviste a grandi scrittori, registi, attori, tra cui Marcuse, De Niro, Bertolucci, Nabokov, García Márquez, Godard... La prima, ineguaglia­bile intellettu­ale, però, resta sempre lei, l’Adelina: “Ho imparato molto bene a lavorare, ma non ho imparato a vivere”.

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 ?? Archivio famiglia Balsamo-Tattilo ?? In copertina In pagina, la Tattilo da sola e con Bettino Craxi, di cui fu amica. In alto, due copertine di “Playmen”, rivista fondata nel 1967
Archivio famiglia Balsamo-Tattilo In copertina In pagina, la Tattilo da sola e con Bettino Craxi, di cui fu amica. In alto, due copertine di “Playmen”, rivista fondata nel 1967
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