Il Fatto Quotidiano

“Io, madre di ’ndrangheta vi imploro: portateci via la strada è senza ritorno”

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Sono

la madre di Rosario, di anni 15, ma sono anche la sorella di Alessandro che il Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria ha giudicato per omicidio negli anni ’90, e che ora per altro omicidio si ritrova all’ergastolo. Sono la sorella di Francesco, condannato per aver picchiato un carabinier­e. E di Umberto, e sono figlia di Antonio, uccisi entrambi di recente in un agguato di mafia.

Sono venuta qui, in occasione del processo penale che si celebrerà nei confronti di mio figlio Rosario, per segnalarle la forte preoccupaz­ione di madre per la sorte dei miei figli, in particolar­e di Rosario e di suo fratello più piccolo, che ha solo 13 anni. Mio figlio è giù in aula di udienza, ma non sa che io sono qui da voi.

TEMO che possano finire in carcere o ammazzati, come mio padre e mio fratello Umberto, oppure come mio suocero. La mia famiglia è stata coinvolta in numerose faide locali, in un contesto di ’ndrangheta, con diversi morti ammazzati. Anche mio cugino, e il figlio di 11 anni, sono stati ammazzati. I miei due figli sono ribelli, sono violenti, sono affascinat­i dalla ’ndrangheta e attratti, nonostante l’età, dalle armi. Temo che possano com- mettere reati e imboccare una strada senza ritorno.

Mio figlio Rosario pensa che andare i carcere sia un onore, e crede che possa dargli rispetto, ma in realtà non sa cosa è il carcere e non sa cosa può accadergli lì dentro.

Io non riesco a controllar­e i miei figli e chiedo, al Tribunale per i minorenni, di essere aiutata, perché possano avere un destino diverso da quello di mio padre, di mio marito e dei miei fratelli.

La prego, mandi i miei figli lontano da Reggio Calabria. Vorrei che avessero delle regole forti, perché altrimenti non hanno rispetto di nulla, e io non riesco a esercitare la mia autorità materna.

La prego di comprender­e quanto sia sofferta la mia decisione, che per la prima volta comunico a un giudice.

Ma è l’unica soluzione, perché vorrei che i miei figli avessero una vita serena e diversa da quella mia e dei miei familiari.

Nella mia famiglia non c’è nessuno, nessuno di cui mi possa fidare.

La lettera di una madre di ’ndrangheta depositata in un verbale presso il Tribunale

dei minori di Reggio Calabria

Vorrei che i miei figli avessero una vita diversa dalla mia In famiglia non c’è più nessuno di cui oggi mi fidi

 ??  ?? Infanzia perduta Un’altra immagine dei ragazzini nelle strade di Napoli dal docu-film “Il segreto”
Infanzia perduta Un’altra immagine dei ragazzini nelle strade di Napoli dal docu-film “Il segreto”

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