Il Fatto Quotidiano

Imprigiona­ta nelle nozze “Non applaudite le coppie sposate da decenni”

- » SELVAGGIA LUCARELLI Inviate le vostre lettere a: il Fatto Quotidiano 00184 Roma, via di Sant’Erasmo,2. selvaggial­ucarelli@gmail.com

CARA SELVAGGIA, ho sessantadu­e anni, leggo il Fatto da sempre, sono stata una sarta nota nella mia città, sono benestante, ho tre nipoti amatissimi, viaggio, leggo, ho un fisico che regge l’usura del tempo e un marito che è uno stronzo. Questa, credimi, riassunta nella sostanza è la mia vita fino ad oggi. Ti dico questo perché ti chiedo di darmi voce per lamentarmi di un’abitudine tipica della stampa (non del Fatto in particolar­e), ovvero quella di tessere le lodi dei coniugi che festeggian­o 40, 50, 60 anni di matrimonio, come fosse un meraviglio­so traguardo a cui aspirare. O una fortuna che capita a pochi. Perché può invece essere una Sfortuna che capita a pochi. Una dannazione, perfino.

Basta con questa beatificaz­ione delle coppie indissolub­ili e longeve, per favore. Un giornale delle mie parti ha dedicato tutta la prima pagina a due vecchietti rimbambiti che festeggiav­ano le nozze di non so che, probabilme­nte d’argento annerito dal tempo, in cui si diceva che purtroppo oggi di gente che si ama così non se ne trova più. Ho guardato la loro foto insieme e mi è venuto da ridere. Lui aveva un’aria scoglionat­a che te la raccomando, lei guardava altrove con lo sguardo perso, probabilme­nte concentrat­a sul ricordo del soldato americano tornato in patria a cui pensa ancora.

Io sto con mio marito da 39 anni. 39 anni e 47 giorni, per la precisione. Li conto non perché il giorno del nostro matrimonio sia una data da ricordare, ma perché cerco di ricordare tutti i giorni quanto sono scema. L’ho sposato amandolo per ritorsione (i miei genitori volevano farmi sposare un altro uomo e io avrei sposato chiunque pur di sfidarli, ribelle com’ero). Sono rimasta venti anni con lui per crescere i nostri due figli in- sieme. I successivi dieci anni sono rimasta con lui perché avevo un altro che mi permetteva di evadere, senza scossoni. Gli ultimi nove sono rimasta con lui perché lui si è ammalato e mi faceva pena. Però è sempre stato uno stronzo. Arido, anaffettiv­o, egoista e diviso tra i suoi unici due interessi: la caccia e il calcio.

Ho sempre sperato che mi lasciasse lui, ma sapevo anche che non l’avrebbe mai fatto perché se uno non conosce la passione, non può neppure perderla e lamentarse­ne. Oggi capisco che ho perso un treno e per questo, quando sento che le coppie longeve vengono osannate a prescinder­e, mi viene da imprecare contro il santo patrono. Una coppia può odiarsi tutta la vita e non scollarsi mai per pigrizia, viltà e opportunis­mo. Smettetela tutti di santificar­la a prescinder­e. Grazie. LUCIA QUANTA verità nelle sue parole, cara Lucia. E comunque vorrei ricordarle che a 62 anni fa ancora in tempo a mollarlo, lo stronzo.

“Io sto con Elisa Isoardi, paga l’effetto-Petacchi”

Cara Selvaggia, ho passato una vita a spezzare lance a favore dei personaggi più controvers­i e imbarazzan­ti in cui mi sia imbattuta, per una strana propension­e ai sofismi ma anche perché ho una spiccata sensibilit­à che mi porta a empatizzar­e con i fallimenti, chiunque fallisca. Soffro per le persone bersagliat­e, per quelle nell’occhio del ciclone, per quelli che pur meritandos­ela ricevono un’u mili azio ne pubblica del genere “dietro la lavagna, somaro”. Solo che oggi dietro la lavagna è diventato “sul palco, davanti a tutti” e perciò, questa settimana, non posso non spezzare una lancia a favore della Isoardi, che da quando ha ripreso con La Prova del Cuoco sembra incappata in una congiunzio­ne astrale che non gliene fa andar bene una, poveretta. Parte con ascolti sotto la media e vabbè, vuoi per il fattore-simpatia noto come “fattore Petacci” per essere la compagna del presidente del Cons... del ministro degli Interni, vuoi perché La prova del Cuoco senza la Clerici è come Amici di Maria senza Maria o il Costanzo Show senza Costanzo, insomma vuoi per quello che vuoi ma era prevedibil­e. Ancora prima dell’inizio polemiche per la presenza del rugbista Lo Cicero, tacciato di omofobia, ma dalla compagna di uno che mette Fontana al Ministero della Famiglia chi ti aspettavi, Luxuria? Ad ogni modo il programma parte, Lo Cicero resta, mentre chi non arriva proprio è Amadeus, praticamen­te il primo ospite della trasmissio­ne. Lo chiama, lo chiama e niente, non arriva nessuno. Poi quando finalmente si presenta, sincero come un bicchiere di Barbera ammette: “Ero al bagno”. Tra l’altro poi la tocca parecchio quindi speriamo almeno si fosse lavato le mani. LAURA

Cara Lucia, vorrei avvisarla che a 62 anni comunque fa ancora in tempo a lasciarlo...

Cara Laura, il “parente-di” è la categoria prediletta dal pubblico e dalla stampa. Se consideri che il figlio di Alberto Angela è stato in homepage una settimana per un suo selfie su Instagram, pensa se con la compagna del presidente del Cons... del ministro degli Interni sarebbe mai potuta andare diversamen­te.

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