Il Fatto Quotidiano

La destra, la sinistra e la patente

- » BENEDICTA BOCCOLI (ha collaborat­o Massimilia­no Giovanetti)

Forse tra poco mi daranno la patente di guida. L’esame di teoria l’ho superato perché ho copiato tutto da Manolita, la logica dei quiz non mi è congeniale, troppi t ra bo cc he tt i! Ma l’unico vero neo è l’esame di pratica, perché io ho un piccolo problema: confondo la destra con la sinistra. Eppure ho buona dimestiche­zza con i pedali, stacco la frizione morbidamen­te, sono prudente e rilassata e sono campioness­a di parcheggio. L’istruttore era disperato durante le lezioni, mi diceva di svoltare a destra, io indugiavo, frenavo, ripartivo e svoltavo a sinistra. È che devo guardarmi le mani per essere sicura. Con quale mano mangio la zuppa? La destra. E poi un po’strimpello la chitarra, quindi associo la destra alla mano che pizzica le corde e la sinistra a quella che compone gli accordi. Solo che alla guida non posso guardarmi le mani, quelle devono stare ben salde sul volante e non posso neanche portarmi la chitarra, o guidi o suoni! Che Dio me la mandi buona. L’esaminator­e è alto, elegante e austero, mi ricorda Daniele Piombi dai Giardini Naxos. Salgo sulla Uno rossa della scuola guida e mi appronto a seguire le indicazion­i. Il rettilineo lo percorro tranquilla, rallento al semaforo giallo, riprendo e conduco come una veterana. A un certo punto la fatidica frase: “Giri a destra signorina”. Oddio, e adesso? La zuppa, la zuppa, la zuppa. Mi agito, vado nel pallone, inchiodo, riparto e giro… a sinistra! L’esaminator­e frena con il pedale d’emergenza, io arrossisco e lui rimane impassibil­e. “Mi scusi, è che ho problemi con la destra e la sinistra”. Lui tace, io tento una battuta: “A nc he quando vado a votare, sa, prima devo guardarmi le mani. Ah, ah…”, ma non ride. Bocciata! Chissà forse è democristi­ano e l’ha presa male. È chiaro: l’esaminator­e è di centro, e poi si sa i democristi­ani sono la maggioranz­a.

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