FOA SI RAVVEDE: B. NON C’ENTRA?
“IL SENSO del discorso di Mattarella. Io rispondo agli operatori economici e all’Unione europea, non ai cittadini. Ma nella Costituzione non c’è scritto. Disgusto”. 27 MAGGIO 2018. IL TWEET CHE COSTA A MARCELLO FOA LA PRESIDENZA RAI “STIMO il presidente Sergio Mattarella, per il ruolo di servitore dello Stato e per il tributo pagato dalla sua famiglia nella lotta alla mafia. Spero di avere l’occasione di ribadirglielo di persona”. 27 SETTEMBRE 2018. INTERVISTA AL CORRIERE DELLA SERA DI MARCELLO FOA, APPENA ELETTO PRESIDENTE RAI
RAVVEDIMENTO OPEROSO. Sono sufficienti due parole per fissare sulla carta, meglio ancora nel marmo, la regola politica, professionale, comportamentale e anche etica destinata a forgiare la nuova Rai. Nell’esclusivo servizio del popolo sovrano, s’intende. L’espressione non è nostra ma del parlamentare di Forza Italia (già direttore di Panorama) Giorgio Mulè, che l’ha felicemente mutuata dal diritto tributario dove il RO è finalizzato al ripristino della legalità violata (tasse non pagate). Lo scorso 29 luglio, infatti, alla vigilia della bocciatura in Vigilanza di Foa, candidatissimo di Matteo Salvini, il navigato collega dichiarò che, al momento, il suo partito diceva no ma che c’era spazio per un “ravvedimento operoso”. Se esso si fosse manifestato con “atti di pacificazione, di massimo rispetto per il presidente della Repubblica, di non interferenza con le decisioni dell’ad Salini, di garanzia per tutte le forze politiche, allora vedremo”, concluse magnanimo Mulè. Diciamo subito ai soliti gufi e rosiconi che nel concetto di ravvedimento non v’è nulla che possa essere minimamente accostato ai sistemi di “rieducazione” tri- stemente noti ai tempi del socialismo reale. E neppure può esservi nesso alcuno (ci mancherebbe) con la cena di Arcore, giusto un paio di settimane fa, quando Silvio Berlusconi ottenne dal medesimo Salvini un patto elettorale per le prossime Regionali. Che poi in cambio l’ex Cavaliere abbia trasformato il no a Foa in un felice sì, è probabilmente una fake news. Perché non pensare invece positivo? Per esempio, che i due mesi di ravvedimento l’ex ad del Corriere del Ticino li abbia operosamente trascorsi sprofondato nella lettura della vita e delle opere di Sergio Mattarella? Dedicandosi nel contempo alla eliminazione, in un falò nel giardino di casa, dei perniciosi trattati sul grande complotto internazionale di Soros, sulla invasione degli immigrati e degli ultracorpi, sui vaccini come arma di distruzione di massa? Adesso il nuovo presidente ravveduto della Rai potrà operosamente estendere il premiato metodo RO ai dipendenti di un servizio pubblico che, come ha già detto, necessita di “aria fresca”. Non dovrà faticare più di tanto trattandosi di un’azienda abituata a ravvedersi continuamente, fino dalla sua fondazione. Come ebbe a sperimentare il camerata Francesco Storace quando, nominato presidente della Vigilanza sotto il governo Berlusconi, dovette transennare l’ufficio assediato da chi voleva mostrargli di averla sempre pensata in quel modo, esibendo distintivi, gagliardetti e busti del Duce riesumati dalla cassapanca di famiglia. Foa ne stia pur certo, Viale Mazzini già pullula di sovranisti, con in una tasca il Corriere del Ticino e nell’altra una foto autografata della Isoardi.