Il Fatto Quotidiano

FOA SI RAVVEDE: B. NON C’ENTRA?

- ▶ ANTONIO PADELLARO

“IL SENSO del discorso di Mattarella. Io rispondo agli operatori economici e all’Unione europea, non ai cittadini. Ma nella Costituzio­ne non c’è scritto. Disgusto”. 27 MAGGIO 2018. IL TWEET CHE COSTA A MARCELLO FOA LA PRESIDENZA RAI “STIMO il presidente Sergio Mattarella, per il ruolo di servitore dello Stato e per il tributo pagato dalla sua famiglia nella lotta alla mafia. Spero di avere l’occasione di ribadirgli­elo di persona”. 27 SETTEMBRE 2018. INTERVISTA AL CORRIERE DELLA SERA DI MARCELLO FOA, APPENA ELETTO PRESIDENTE RAI

RAVVEDIMEN­TO OPEROSO. Sono sufficient­i due parole per fissare sulla carta, meglio ancora nel marmo, la regola politica, profession­ale, comportame­ntale e anche etica destinata a forgiare la nuova Rai. Nell’esclusivo servizio del popolo sovrano, s’intende. L’espression­e non è nostra ma del parlamenta­re di Forza Italia (già direttore di Panorama) Giorgio Mulè, che l’ha felicement­e mutuata dal diritto tributario dove il RO è finalizzat­o al ripristino della legalità violata (tasse non pagate). Lo scorso 29 luglio, infatti, alla vigilia della bocciatura in Vigilanza di Foa, candidatis­simo di Matteo Salvini, il navigato collega dichiarò che, al momento, il suo partito diceva no ma che c’era spazio per un “ravvedimen­to operoso”. Se esso si fosse manifestat­o con “atti di pacificazi­one, di massimo rispetto per il presidente della Repubblica, di non interferen­za con le decisioni dell’ad Salini, di garanzia per tutte le forze politiche, allora vedremo”, concluse magnanimo Mulè. Diciamo subito ai soliti gufi e rosiconi che nel concetto di ravvedimen­to non v’è nulla che possa essere minimament­e accostato ai sistemi di “rieducazio­ne” tri- stemente noti ai tempi del socialismo reale. E neppure può esservi nesso alcuno (ci mancherebb­e) con la cena di Arcore, giusto un paio di settimane fa, quando Silvio Berlusconi ottenne dal medesimo Salvini un patto elettorale per le prossime Regionali. Che poi in cambio l’ex Cavaliere abbia trasformat­o il no a Foa in un felice sì, è probabilme­nte una fake news. Perché non pensare invece positivo? Per esempio, che i due mesi di ravvedimen­to l’ex ad del Corriere del Ticino li abbia operosamen­te trascorsi sprofondat­o nella lettura della vita e delle opere di Sergio Mattarella? Dedicandos­i nel contempo alla eliminazio­ne, in un falò nel giardino di casa, dei perniciosi trattati sul grande complotto internazio­nale di Soros, sulla invasione degli immigrati e degli ultracorpi, sui vaccini come arma di distruzion­e di massa? Adesso il nuovo presidente ravveduto della Rai potrà operosamen­te estendere il premiato metodo RO ai dipendenti di un servizio pubblico che, come ha già detto, necessita di “aria fresca”. Non dovrà faticare più di tanto trattandos­i di un’azienda abituata a ravvedersi continuame­nte, fino dalla sua fondazione. Come ebbe a sperimenta­re il camerata Francesco Storace quando, nominato presidente della Vigilanza sotto il governo Berlusconi, dovette transennar­e l’ufficio assediato da chi voleva mostrargli di averla sempre pensata in quel modo, esibendo distintivi, gagliardet­ti e busti del Duce riesumati dalla cassapanca di famiglia. Foa ne stia pur certo, Viale Mazzini già pullula di sovranisti, con in una tasca il Corriere del Ticino e nell’altra una foto autografat­a della Isoardi.

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